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Usciamo, saliamo in macchina e lui sfreccia per le strade.
Io: posso sapere che sta succedendo?!
Dimitri: piccola ora ti porto a casa ma non uscire dalla nostra stanza, è chiaro?!
Io: perché scusa?! Che devi fare?
Dimitri: bambolina c'è un mio acerrimo  nemico a casa mia e non voglio assolutamente che tu finisci in mezzo alle nostre diatribe.
Io: ma non ti farà del male vero!?
Dimitri sorride.
Dimitri: ti preoccupi per me?!
Certo che mi preoccupo per te cretino!
Io: no, ma ti pare?!
Dimitri: ah davvero?! Allora se ti dicessi che è armato e ha portato con se due suoi uomini non ti preoccuperesti se io e loro rimanessimo soli in una stanza.
Io: cosa?! Tu non entri in casa?! Ma stai scherzando?! È un suicidio Dimitri! Tu sei un folle! Non voglio tornare a casa tua e neanche tu ci torni! Tu sei letteralmente pazzo!
Lui scoppia a ridere.
Ma che ti ridi?!
Sei da manicomio!
Dimitri: hai visto che ti preoccupi per me!
Quindi lo ha detto apposta.
Non ci credo!
Io: sei un cretino! Non ti parlo più a vita! Riportami a casa subito!
Dimitri ride ancora di più.
Che te ridi!
Mi hai fatto prendere un colpo.
Io: non ridere! Sei cattivo!
Dimitri: e tu sei la cosa più bella che mi potesse capitare.
Oh che dolce.
Dimitri: Una delle guardie ti porterà in camera, facendo in modo che nessuno ti veda.
Disse tornando di nuovo serio.
Io: Dimitri...
Dimitri: piccola ti prego non contraddirmi, non voglio che ti accada niente.
Io: non volevo contraddirti, volevo solo dirti di stare attento e soprattutto di....
Dimitri: cosa?!
Soprattutto di tornare da me.
Io: sta attento e basta!
Dimitri: va bene bambolina.
Arrivati a casa una guardia del corpo di Dimitri mi fece entrare dalla porta in giardino, non sapevo esistesse.
Arrivai in camera nostra senza farmi vedere da nessuno, ma c'era qualcosa sotto.
Mi sentivo come osservata.
Cercai di calmarmi, ma non ce la feci.
Al piano di sotto si stavano urlando contro.
Decido di togliermi il vestito e mettermi una felpa di Dimitri.
Appena mi sfilai il vestito sentì una mano che mi tappò la bocca e un altra che mi stringeva la vita per farmi stare ferma.
Io ovviamente mi dimenavo.
Mi sentì legare le mani dietro la schiena e mettermi una fascia davanti la bocca per non farmi urlare.
L'uomo che stava facendo tutto questo era molto forte.
L'uomo mi spintonò per farmi scendere al piano di sotto.
Appena scesi le scale Dimitri si girò verso la nostra direzione e i suoi lineamenti si fecero più marcati e nei suoi occhi si dipinse il fuoco.
Dimitri: hai esattamente 10 secondi per lasciarla o ve lo giuro non uscirete vivi da qui.
Il signore, che ho identificato come il nemico di Dimitri ghignava.
X: allora Dimitri, chi è questa bella fanciulla?!
Disse avvicinandosi a me, prendendo in mano il mio viso.
Io ovviamente cercavo di liberarmi.
Dimitri: levale le mani di dosso.
X: ha anche un fisico da paura.
Disse scendendo con le mani fini al mio petto che strinse.
Io mi stavo dimenando come un ossessa.
Come osi toccarmi maniaco.
Non potevo muovermi più di tanto.
Delle lacrime stavano iniziando a rigarmi il viso.
Avrai 50 anni, mi fai schifo.
In un secondo si udì uno sparo.
E chi mi aveva legato e stava cercando di tenermi ferma mi lasciò e cadde a terra.
Il secondo fu subito dopo ed il signore davanti a me cadde a terra urlando e cercò di dirigersi vicino ad un tavolino.
Dimitri gli aveva sparato ad una gamba.
Io non riuscivo più a stare in piedi, le gambe mi tremavano.
Mi accasciai a terra piangendo.
Dimitri subito venne verso di me.
Mi abbracciò e mi slegò.
Dimitri: shh piccola, non è niente, ci sono io tranquilla.
Disse stringendomi più forte.
Dimitri: prendetelo e portatelo nel seminterrato, legatelo ad una sedia, torturatelo ma non fatelo morire, quello lo farò io.
Dimitri mi prese a mo di sposa e mi condusse nella nostra stanza.
Io mi stavo stringendo al suo petto.
Mi sentivo protetta se ero tra le sue braccia.
Mi adagiò nel letto.
Dimitri: respira piccola, sono qui.
Non mi staccai da lui.

Amo un mafioso! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora