Jane's pov
Rimasi sveglia tutta la notte a fissare il soffito e pensare a cosa stava facendo Jeff, delle immagini tetre attraversarono la mia mente così mi rigirai nel letto.Infilai il mio corpo interamente sotto le lenzuola, poi una luce attraversò i buchi nella lana, alzai la testa e guardai le sbarre della cella per un attimo:era aperta.Scesi dal letto in silenzio e svegliai Damiano, lui mi guardò e sorrise.
-Chi è così imbecille da lasciare la cella aperta?
chiese quasi sussurrando e rendendo la sua voce ancora più cupa.
Uscimmo di soppiatto dalla cella che chiudemmo alle nostre spalle, Damiano mi prese per mano tirandomi dietro di lui per essere sicuro che lo seguissi.Ci fermammo di fronte a una porta sigillata e protetta dalle guardie. Damiano sfilo' dalla camicia un pezzo di vetro tagliente e lo lanciò verso una guardia, l'altra si chinò per aiutarla e Damiano gli saltò addosso cercando di bloccarlo, mentre che io prendevo le chiavi, ma una luce illuminò i corridoi.Mi girai e vidi l'agente biondo correre nella nostra direzione, verso di me.Sfilai di fretta il vetro dal petto della guardia e lo lanciai contro l'agente, ma lui ovviamente si scanso'.Pensai per un secondo guardandomi intorno, poi presi l'estintore e iniziai a spruzzare senza tregua contro l'agente, Damiano mi prese per mano e mi trascinò via, ma l'agente ci corse appresso.Girammo in un corridoio scuro e rimanemmo immobili, col fiatone che spezzava il silenzio.
-Credi che le sbarre aperte erano solo un'illusione?
chiesi allora a Damiano sussurrando, lui sbuffó, poi annuí. Era solo un fottuto addestramento per gli agenti.Mi voltai e vidi che il corridoio portava ad una sala, o all'uscita.Diedi dei colpetti sulla spalla dura affianco a me, ma quando mi girai non c'era Damiano, bensì la guardia.Urlai e corsi via, mi buttai contro la porta e mi rialzai in fretta afferrando un coltello che era appeso al muro, poi presi una pistola per essere più sicura.L'agente entrò nella sala, alzò le mani e sorrise.
-Dai diavoletta lascia la pistola, non fare cazzate che potresti pagare con grandi pene
Disse allora il biondo accennando un sorriso.Lo tenevo sotto mira, lui aveva ancora quel sorriso beffardo sul volto.
-Ridi ancora e ti faccio amputare un braccio.
Dissi con assoluta serietà, lui non smise di ridere.Premetti il grilletto ma invece di uno sparo si sentí solo uno scatto nella pistola.
-Prima di sparare dovresti assicurarti che la pistola sia carica.
Disse lui ridendo, poi si avvicinò a me e mi accarezzo' il volto.
-Tu non sai proprio niente eh?
Gli chiesi guardandolo con aria di sfida.Lui alzò un sopracciglio.
-Cosa dovrei sapere bambolina?
Chiese allora allontanandosi da me.
Sorrisi, pensai subito al volto di Jeff se sapesse che un agente aveva toccato il mio volto.
-Che il mio fidanzato non sarebbe tanto contento di vederti sorridere proprio a me.Non so se mi spiego.
Dissi con assoluta sicurezza.
-Chi Jeff?
Rimasi immobile, paralizzata dalla sua domanda.Cosa sapeva lui di Jeff? mi nascondeva qualcosa? non potevo credere alle mie orecchie.Lui sorrise.Il ciccione che mi aveva interrogata comparve sull'uscio della porta, e ci guardò entrambi.Passo' uno sguardo veloce su entrambi e mi prese per un braccio portandomi nella mia cella.Rimasi con gli occhi puntati sul biondo, come faceva a sapere il nome di Jeff? dovevo scoprirlo, dovevo farlo per Jeff.
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Innamorata del mio assassino [IN REVISIONE]
FanfictionJane e' una ragazza normale, vive in Italia, in Puglia, è una liceale, frequenta il liceo delle scienze umane. La sua vita verrà sconvolta da Jeff, un ragazzo non molto comune che vede per la prima volta da bambina e che cambierà per sempre la sua v...