12. Un altra personalità

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Liam aveva deciso di portarmi al castello con lui, siamo entrambi vestiti abbastanza eleganti e lui continua a guardarsi attorno con occhi carichi di meraviglia e con un sorriso a 32 denti davvero smagliante.

Io tuttavia cammino dietro la sua fuguara con una mano legata a quella gigante del ragazzo e la mia attenzione è principalmente catturata dalle miriadi di specchi decorati e dalle meravigliose pareti.

Liam mi rivolge uno sguardo solo con la coda degli occhi ed io non posso fare altro che coglierlo e arrossire, il suo modo di guardarmi riusciva ogni volta a trascinarmi e rapirmi.

Il ragazzo si ferma e mi lascia un bacio sulla guancia sorridendo sulla pelle che sento bruciare come se Liam fosse qualcosa di letale, nocivo ma estremamente bello e tentatore; mi lascio scappare un leggero sospiro dovuto di certo tensione.

"Per caso questo posto ti annoia?" dice Liam alzando un sopracciglio, molto probabilmente infastidito o insospettito dal rumoroso sospiro, risultato più pesante di quanto immaginassi.

Metto le mani dietro la mia schiena, guardandolo sorrido e scuoto la testa negando la sua ipotesi "il castello è bellissimo, però sta notte non è che io abbia dormito tantissimo" ammetto portando una delle mani alla faccia e strofinandomi gli occhi con le occhiaie molto in risalto.

"Perchè?" dice in seguito Liam puntando uno sguardo serio e arrabbiato verso di me.

"Perchè non riuscivo a non pensare a voi e a ciò che stiamo diventando" affermo io sorridendo.

Non ero mai stato tanto attratto da altre persone al di fuori di Louis prima d'ora ma ora che ho conosciuto meglio gli altri la situazione si era rivoluzionata e sono molto felice di questa cosa soprattutto anche di me stesso, ma non sono a conoscenza di ciò che nel giro di pochissimo sarebbe successo.

Liam si aggiusta per la millesima volta la sua camicia bianca lasciandola sbottonata leggermente guardandomi con un leggero ghigno provocatorio, lo osservo e deglutisco solo al pensiero che con quell'espressione volesse alludere a qualcosa di sporco che avremmo fatto in seguito.

"Lee" accenno un sussurro avvicinandomi di più verso la figura mastodontica del ragazzo, il quale si gira nella mia direzione con un'espressione interrogativa che sarebbe durata fino a quando non avrei continuato.

"Sei bellissimo, lo sai?" continuo mentre cerco di non arrossire, lui mi sorride e si abbassa al mio livello, porta le mani nei miei capelli che avevo disperatamente cercato di aggiustare la mattina stessa dato il loro indole da selvaggi e si morde il labbro carnoso.

"Tu di più piccolo, lo sai perchè?" sussurra al mio orecchio mettendomi le mani sui fianchi, sento immediatamente il mio cuore fermarsi per un attimo e lo guardo sorpreso scuotendo leggermente la testa.

"Perché sei solo nostro, soltanto" quasi ringhia "Non esiste nessuno che potrà mai portarti via da noi, morirà prima di sfiorarti" ridacchia stringendomi a lui.

D'istinto mi aggrappo a lui e mi lascio sollevare, gli metto una mano sulla guancia e lo bacio lentamente chiudendo gli occhi, sono davvero felice di sentire queste parole e spero sul serio con tutto me stesso che in quel momento Liam stesse dicendo la verità.

Dopo un lunghissimo bacio ci stacchiamo senza fiato e lui mi rimette per terra sorridendomi mentre si dirige nella stanza che ci avevano indicato di raggiungere appena entrati in queste mura.

Mi fermo a guardarlo e velocemente corro per raggiungerlo, entriamo nella stanza gigantesca.

Mi guardo attorno con stupore circondato da dipinti e decorazioni dorate che mi fanno sentire più piccolo del normale, cammino sul liscio pavimento dietro il mio fidanzato mentre il mio sguardo si sofferma su un signore; probabilmente colui che ci leggerà il testamento.

"Buongiorno, Liam Payne" si presenta il maggiore con una stretta di mano sorridendo alla persona seduta dal lato opposto del tavolo di quella che certamente fosse la sala da pranzo dell'enorme fortezza in cui eravamo finiti senza un totale preavviso.

"Zayn Malik" mi presento io tenendo un sorriso per mostrarmi cordiale, prendiamo posto un po' in ansia per ciò che stiamo per scoprire e il signore inizia a parlare frugando tra le carte varie.

[...]

Passa circa mezz'ora e noi ci stiamo guardando sbigottiti dai primi cinque minuti del discorso del signore in giacca e cravatta.

Il papà di Liam fuggì di casa alla tenera età di 15 anni con la sua attuale moglie, nonché madre del ragazzo. Suo fratello per,  da quanto ci è sembrato di udire, non aveva mai smesso di parlare con lui così, non avendo figli, ha deciso di contare sulla splendida parola messa dal fratello su suo nipote Liam e lasciargli il castello e quasi tutti gli altri suoi beni, lasciando alla moglie una piccola percentuale comunque di rilievo.

A quanto pare aveva fatto il testamento poiché a conoscenza di avere una malattia terminale di cui solo il suo fidato medico e la moglie ne erano a conoscenza e anche perché sapeva di aver poco tempo restante per vivere dato il rifiuto volontario di tutte le cure proposte.

Liam è quasi commosso stravolto dalla verità della sua famiglia che il papà gli aveva sempre tenuto nascosta, so sicuramente che più che altro si chiedeva anche il perchè delle scelte di suo padre ma questa sarebbe stata una cosa secondaria che avrebbe dovuto chiedere al diretto interessato.

Mi fermo a guardare il giovane firmare e fermarsi a parlare con sua zia presentandosi, ancora incredulo; il nostro fidanzato è ricco e ora possiede anche un castello enorme, cos'altro poteva succedere?

Non lo avessi mai detto.

Fidanzati? Zianourry! TW (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora