Durezza.

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Il mattino seguente, Kara si vestì per andare a fare una corsetta e non degnò di uno sguardo né i genitori né Alex, Maggie e gli amici, che si erano fermati lì per la notte.
"Ci odia..."
"Da quando è tornata, odia chiunque." Disse James, sorseggiando il caffè.
"E credete che sbagli?"
Tutti fissarono Cat, rimasta tranquilla ed impassibile, intenta a bere il suo cappuccino, ma nessuno osò dirle qualcosa. Sapevano di avere sbagliato, non dicendole della festa e l'escluderla, anche senza volerlo, l'allontanava sempre più da loro e la isolava da tutto e tutti.
"Organizzeremo un'altra festa e la invieremo!" Tentò Mon.
"Credete che basti questo?"
"Clark, tu sei stato al fronte... Cosa possiamo fare?" Chiese allora Winn.
"Non lo so..." Rispose il ragazzo, cugino di Kara, che era stato invitato alla festa come la sua fidanzata Lois Lane, sorella di Lucy.
"Kara è piuttosto difficile... E non tutti quelli che tornano a casa reagiscono allo stesso modo." Avanzò Lois.
In quel momento la porta si aprì ed entrò Kara, che salì di sopra senza guardare nessuno.
Cat posò la tazza vuota sul tavolo e salì a sua volta, trovando la bionda nella sua stanza "Keira..."
L'Alpha si voltò "Cat..."
La donna le sorrise e si sedette accanto a lei sul letto, ma Kara si allontanò un poco "Sappi che io ti credo e so che tu non hai fatto niente a quell'Omega."
"Hai saputo?"
"Si... E so che sei una persona d'onore e non faresti mai del male a qualcuno senza un motivo."
"Dillo a quelli di sotto!" Ringhiò Kara, scattando verso la donna, con rabbia "Appena mi hanno vista con la ragazza in braccio, mi hanno subito guardata come se l'avessi picchiata io! Come se, di punto in bianco, me ne andassi in giro a picchiare la gente!"
Cat la guardava con compassione e, quando cercò di farle una carezza, Kara si allontanò di scatto e la donna notò i tratti del suo viso e lo sguardo, che erano sempre rimasti duri, freddi, senza mai mutare.
"Mi dispiace tanto, bambina. Ma adesso vieni, scendiamo... Devi fare colazione..."
"Non mangio con loro. Continuano a fissarmi! E mi da fastidio."
"Allora vieni con me a Honolulu? Poi ti faccio riaccompagnare da Astra..."
Kara scosse il capo "Vado nella mia casetta nella boscaglia."
"Hai un rifugio tutto tuo?"
"Si può dire così... Dopotutto non è una semplice casa."
"Sarà il posto più sicuro del mondo."
"All'incirca." Rivelò l'Alpha, restando sempre seria ed impassibile.
Scesero insieme di sotto e tutti guardarono Kara "Ci dispiace..." Tentò Alex, avvicinandosi.
Kara fece due passi indietro "Si, come no... Proprio come vi era dispiaciuto a Pasqua, al giorno del Ringraziamento e a Natale..."
I presenti rammentarono che, in quelle occasioni, non avevano fatto gli auguri alla bionda mentre era via e, quando era tornata a casa, i suoi cari avevano iniziato a festeggiare quando lei era andata a dormire.
"Noi..." Provò allora Eliza.
"Cosa, mamma?" Chiese la bionda, restando sempre dura e rigida "Se vi do fastidio, se vi vergognate di me e della mia condizione, vi libererò di me!" Ammise.
"Cosa?? In che senso?"
"Coi miei risparmi sistemerò la mia dimora e poi me ne andrò."
"Ma non è necessario... Non devi farlo! Noi tutti ti vogliamo bene."
Eliza cercava di avvicinarsi, inutilmente, visto che Kara tornò di sopra per farsi la doccia.
Aveva preso la sua decisione e nessuno gliel'avrebbe fatta cambiare.

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