LA FORTEZZA

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Raggiunsi la valle della anime, ma non mi intimorii...erano solo credenze non verità... Voci, parole al vento, soffi nel vuoto.
Avanzavo a passo deciso, veloce con calma, lasciandomi alle spalle un paesaggio lugubre, con uno sfondo violaceo colmo di salici piangenti chiamati huj kik malinconici, che mietevano vittime solo col potere del profumo paralizzante che emanavano.
Lasciandomi andare all'ebbrezza della sicurezza non davo peso ai passi che si moltiplicavano dietro di me.
Superai la valle delle anime... Mi rifornii di viveri e di acqua .
Un promontorio. Corsi affannosamente fino alla cima e con lo sguardo bucai le nuvole del cielo: limpido, leggiadro, sognante.
Davanti a me una prateria immensa e la , un puntino nell'infinito la prima cinta muraria di Gornia.
Una lacrima mi velò il viso...
-Per te- dissi - per te Yoda-
Non mi trattenni. Dopo il mio sfogo ripresi il cammino verso la mia vicina meta, vicino alla nostra meta... Yoda
Riuscivo a percepire l'odore pungente d'aglio utilizzato non raramente dai Bianchi... Il battito acciaino del ferramenta...il soffio di vento fra i capelli.
Mi trasformai e mi slanciai fulmineamente verso la città dei Bianchi ignaro del mio venire, curioso del dovere futuro.
Dopo cinque minuti arrivai davanti al portone di quercia della città. Scavato da segni di vampate forse di un tentativo di sottomissione... Con frecce che ne giacevano ai piedi, pensai "robusta questa porta" ne rimasi affascinato lì, in piedi senza trattenere un accenno di stupore... Ritrasformandomi senza accorgermene. I mattoni venivano picchiati dal sole, pietrisco più che mattoni, robusti e impenetrabili con torri che si ergevano, agli angoli del perimetro, per più di sette metri. Corvi aggiravano e circondavano il mastio che imperiale e maestoso toccava le nuvole. Mi inginocchiai davanti a codesta meraviglia...

La furia dell'orsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora