Capitolo 13

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San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti.
Una delle feste che preferisco.
Gente che fa i falò, gente che parte e gente che torna. Tutto ciò mentre qualche stella cade dal suo posto, lasciando spazio ad una nuova.
È elegante tutto questo.
Una stella che ha vissuto miliardi di anni lascia il posto a quella giovane, scientificamente non sarebbe così ma è bello vederla con questa mentalità quasi da bambini.

Ho sempre festeggiato San Lorenzo con gli amici a bere nel parcheggio, oppure, in casi rari, con mio fratello per il suo onomastico.
Eppure adesso non sono né nel mio parcheggio e né a casa con mio fratello.
Sono in una piazza con sì e no una ventina di persone escludendo i miei amici.
È veramente pazzesco, ovviamente non supera l'emozione che potrei provare di fronte a mille spettatori, ma venti bastano e avanzano.
I miei amici sono già pronti con i cellulari a fare storie, video oppure a fare luce col flash.

Sono emozionatissimo, ma vorrei che quelle persone fossero qui per me.
Ci sono altri ragazzi, sicuramente gli altri spettatori stanno gli amici o vari parenti.
I miei genitori non sanno che sono qui stasera.
Ho solo i miei amici e va più che bene.

Ho notato che tutti portano delle cover, sarò l'unico con l'inedito...che vergogna.
Una ragazza porta 'Sally' di Vasco Rossi.
Stima totale per lei a parte, avrei potuto portarla io invece che scavarmi la fossa con Sogni Appesi.
Invece no...
Porco Cassio e le sue idee.

La ragazza suona le ultime note e un grosso applauso si scatena tra il pubblico.
Vorrei poter ricevere lo stesso trattamento, ma non ci spero.

"In bocca al lupo" Mi dice con un occhiolino mentre si sposta dal centro della piazza.
"Crepi" Sussurro prima di mettermi al suo posto.
Un uomo si mette vicino a me mentre legge una mia breve presentazione.

"Ora abbiamo Niccolò Moriconi, 17 anni, di San Basilio" Dice mentre il pubblico comincia a lanciarmi vari sguardi.
"Che stasera porta Sogni Appesi di..." Continua un po' in difficoltà.
"Di chi è questa canzone?" Mi domanda mentre il pubblico ridacchia.
"Mia" Dico a voce bassa.
"Abbiamo un suo inedito, Sogni Appesi" Conclude andandosene e lasciandomi da solo.

O la va o la spacca.
Comincio a suonare le prime note mentre sento il flash dei telefoni circondarmi.
I primi versi filano lisci ma al ritornello sbaglio una nota.
Si sentono dei risolini dal pubblico ma continuo lo stesso.
Mai abbandonare il palco, anche a costo di farsi lanciare i pomodori, è la prima regola.
Parto con la seconda strofa e quando chiudo l'ultima frase parte un leggero applauso.
Sarà sicuramente dei miei miserabili.
Figuriamoci se posso piacere.

Adriano Pov's.

Nic sta andando molto bene tralasciando una piccola distrazione.
Ciò che non sa è che tra il pubblico c'è un proprietario di una casa discografica.
Spero solo che lo noti.
In questo momento ce l'ho accanto mentre parla nervoso al cellulare.

"Ti dico che per ora nessuno mi sembra adatto"
"Si c'è un ragazzino adesso"
"Mi fa venir voglia di tagliarmi le vene"
"Sogni Stesi, Sogni Presi...Ah no! Sogni Appesi"
"Ci saranno altri talenti"
"Ti saluto"

Posa il cellulare in tasca e mette le braccia conserte mentre ascolta Niccolò che nel frattempo finisce la canzone.
Parte un forte applauso e noi, che ovviamente non siamo normali, cominciamo a fischiare ed urlare, sotto lo sguardo carico di disprezzo delle persone.
Che ci possiamo fare? Siamo miserabili noi.

"Benissimo Niccolò, adesso sentiamo il parere del signor Marconi, direttore della casa discografica che ci fa da sponsor stasera" Parla il presentatore indicando il proprietario della casa.

"Allora, Niccolò sono sincero con te. Non metterei mai una tua canzone nei miei dischi chiaramente. Siamo in estate, dovresti scrivere cose più allegre e adatta alla tua età. Alle persone piacciono le canzoni che poi finiscono nei tormentoni estivi, non dei lamenti accompagnati da un piano" Esprime il suo giudizio.

Niccolò annusice leggermente mentre il pubblico ride.
Lo hanno umiliato di fronte a tutti.
Mi sento in colpa per averlo portato qui.
Avremo potuto passare la serata in modo allegro.
È colpa nostra adesso se non avrà più fiducia in ciò che fa.

Niccolò Pov's.

Tra le risate del pubblico mi accorgo di un viso conosciuto.
Pieno di rughe e con un trucco orribile.
La signora vicino a casa dello zio di Adriano.
Si accorge che la sto fissando e mi fa un ghigno.
Adesso sono cazzi.

-labimbasperdvta

suo figlio è marcio dentro | ultimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora