Mi aiutarono a rialzarmi e tornammo a casa,dove c'era un infermeria che curò la mia slogatura..
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Da quell'esperienza rimanemmo tutti molto traumatizzati,loro videro tutto da lontano ma non li fecero correre ad aiutare per non creare una guerra,perché i ladri erano armati..
Per due settimane non andammo più al parco.
La prima settimana cercammo di fare qualcosa nel cortile della casa famiglia,giocare,parlare,tenerci occupati.
Ma finimmo per picchiarci,mi diedero un pugno sul naso e da quel giorno appena prendo qualche botta mi esce il sangue.
Un ragazzo venne portato in ospedale,andò in coma,sbattette la testa per terra...
Da lì eravamo tutti contro tutti,non ci sopportavamo,eravamo in guerra perenne,eravamo tutti strani,e stare troppo insieme chiusi in una "gabbia" ci faceva davvero male.
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La seconda settimana l'unica amica che avevo iniziò a pianificare la sua fuga,e il venerdì scappò,quella giornata piansi senza sosta,e quando mi chiesero se sapevo qualcosa,non risposi,rimasi in un silenzio perenne per tre giorni,ero ormai solo e avevo un peso enorme addosso,sapevo dove voleva andare,ma se le successe qualcosa?da lì non seppi più nulla di lei,ma quel dolore mi tormentava.
Iniziarono a burlarsi di me,non ero nemmeno più libera di piangere,un giorno picchiai un ragazzo,gli urlavo contro cose come "papà mi fai schifo,te la faccio pagare" mentre gli davo dei pugni allo stomaco,per fortuna mi fermarono,mi diedero dei medicinali,credendo che quelli mi potessero fermare,ma feci un'altra pazzia,saltai dalla finestra del primo piano,cercai di scappare ma come già vi ho accennato quel ragazzo disse di avermi vista scappare,mi vennero a prendere e da lì loro iniziarono ad andare al parco,e io rimanevo sola con la signora Janet nella casa famiglia..
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Nel giardino,avevamo un recinto alto 3m fatto di ferro,a quadratini,e potevamo guardare la strada e respirare aria nuova.
Un giorno,mentre fissavo la strada,vedo di nuovo quel ladro dirigersi verso quel muro di ferro..
