Capitolo 5

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Un giorno zabdiel venne con la mano tutta rotta,mi raccontò che era perché aveva dato dei pugni al muro,io gli credetti.
Ma verso la sera tardi venne un suo amico e mi disse che in realtà lui picchiò uno dei suoi amici perché volevano impedire di venire da me,mi disse che dovevo stare alla larga da lui,che non faceva per me..
Da li quando zabdiel venne io non uscii più a salutarlo,rimasi dentro,e se lo vedevo me ne andavo.
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Un giorno,lo fecero entrare nella sala d'attesa della casa famiglia,disse di essere mio cugino,portò documenti falsi e gli credettero.
Quando in sala d'attesa lo vidi mi girai per andarmene ma lui si alzò e mi tirò per un braccio,mi fece anche male...
Mi portò fuori dicendo che dovevamo parlare alle guardie,mi fece salire sul suo motorino,e scappammo.
avevo paura di lui,in realtà non sapevo chi era,non sapevo che voleva da me,in più stavo per finire nei guai per colpa di uno sconosciuto..
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Arrivammo al mare,non vedevo il mare da tantissimo tempo,mi sentii finalmente libera,mentre passeggiavamo sulla riva del mare,immaginavo come sarebbe stato tornare a vivere normalmente,tornare a vivere davvero la vita,senza freni o obblighi inutili,senza sentirti sempre in gabbia,sempre sola.
Ad un certo punto lui si fermò,mi fece fermare prendendomi la mano,e mi disse "come ti senti ora?" Io sorrisi e dissi "bene , davvero"
Mi sorrise,e io ricambiai,lo abbracciai,non abbracciavo qualcuno da un sacco,e poi lui aveva delle spalle enormi,mi sentivo protetta in quel modo.
Ad un certo punto sento le sue mani arrivare alla mia vita e subito smetto di abbracciarlo,mi tiene stretta a lui,eravamo davvero molto vicini,lui piano piano abbassa la testa,si avvicina alle mie labbra,e mentre sta per baciarmi io scosto il viso...
Lui annuisce,mi lascia e ce ne andiamo....

Il nostro amore criminale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora