~sfogo~

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Mia
Mi sveglio che sono le sette e mezza a causa della luce che filtra dalla finestra sotto il letto di Tommy, il quale dorme nelle mie braccia. È passata una settimana da quando sono qua e devo dire che non ho sperimentato niente che non sia stata la mensa per il pranzo, purtroppo oggi devo iniziare le lezioni. Con Thomas devo dire che le cose vanno bene, anche se la nostra "relazione" sembra più sorella maggiore e fratello minore. Sospiro pesantemente alzandomi dal letto e iniziando a scuotere Thomas

"No! Non voglio andare a scuola! Ti prego Mia" mi supplica come ogni mattina e io come ogni mattina mi ritrovo a fare lo stesso identico discorso

"Thomas, dai, non farmi fare la cattiva" lo guardo dolcemente, mentre con la mano sfioro i suoi capelli neri morbidi. Lui alza un sopracciglio e ride

"La cattiva?" Ridacchia mettendo la coperta sopra il suo capo. A questo punto lo prendo da sotto le ascelle, facendogli alzare i piedini dal pavimento e lo porto con la testa sulla mia spalla

"Mmmm" mugula sbadigliando, gli lascio un bacio sulla testa, per poi portarlo con i piedi sulle mattonelle fredde

"No! Ti pregooo" si lamenta iniziando a singhiozzare e io sospiro per la sua troppa infantilità.

"Basta! Vai a vestirti, forza!" Lo rimprovero e lo vedo ubbidire. Strano, di solito non è così cocciuto. Tiro fuori la mia valigia e prendo una maglia rosa a maniche corte, con dei jeans neri, le adidas ai piedi e la felpa nera di batman, di Zayn. Quanto mi mancano. Inalo il suo dolce profumo e la stringo la mio petto, mentre una lacrima mi scende sul viso. Voglio i miei fratelloni. La riporto nella valigia e sospiro. Non posso usarla, perderebbe il suo dolce odore. Sento due braccia stringermi il fianco e un dolce bacio schioccarmi sulla guancia, non porto neanche lo sguardo su di lui, che lo prendo in braccio

"Che hai oggi? Sei un accollo" lo guardo negli occhi, lui porta il viso nell'incavo del mio collo e sospira

"Ti devo vestire io?" Sorrido per la sua enorme dolcezza nel lasciarmi un bacio sulle labbra. Annuisce positivamente. Sospiro per poi vestirlo con un po' di fatica. Lo metto con i piedi a terra e gli porgo lo zaino

"Sei cattiva!" Mette il broncio uscendo dalla camera, subito lo rincorrono mollandogli uno sculaccione al centro del sedere

"Non ti devi allontanare senza di me" lo rimprovero e lui si stacca dalla mia presa

"Non ho due anni, so badare a me stesso" urla e a quel punto gli tiro un altro schiaffo sul sedere. Singhiozza.

"L'ultima volta che ti ho lasciato da solo per poco non facevi a botte con il preside" lo rimprovero. Subito abbassa la testa e porta il viso sulla mia spalla cercando protezione, che gli viene subito concessa

"Che hai oggi?" Lo prendo in braccio e lui inizia a singhiozzare

"È c-che o-oggi inizi le l-lezioni e s-se poi non vuoi più stare con m-me perché incontri q-qualcuno di migliore?" Sospiro pesantemente a quella domanda e gli alzo con due dita il mento, facendo incrociare i nostri colori

"Non pensarci neanche, chiaro! Non ti potrei mai sostituite. Tu sei il mio fratellino" lo stringo forte a me e lo sento sospirare e baciarmi la guancia

~❤~

Entro in classe con il fiatone. Non è stata una buona idea far addormentare Tommy. Fortunatamente il professore ancora non è arrivato. Mi siedo al primo banco che vedo libero e mi sistemo lì cercando di non farmi notare dalle persone presenti in quella stanza

"Buongiorno ragazzi" un uomo dai capelli castani e dagli occhi nutella fa il suo ingresso nella stanza, con una borsa a tracolla nera, con vari fogli nella mano destra e il libro di geometria nella sinistra. "Ma perché proprio geometria" penso tra me e me, non ci capisco niente di geometria. Il professore inizia a fare l'appello e io mi preparo a disegnare sul quaderno per far passare quest'ora con velocità

"Thomson" a far alzare i miei capelli rossi dal banco bianco è proprio l'uomo dai capelli cioccolato, che si guarda in torno con aria perplessa

"Presente" alzo la mano e tutti si girano verso di me

"Non l'ho mai vista qui" sul mio volto si forma un piccolo sorriso, ma non oso alzare la testa dal mio quaderno, non perché voglia mancare di rispetto, ma non ho mai retto una situazione così. Molte volte Louis mi ha alzato il volto con le dita e mi ha fatto vedere i colori dei miei fratelli e i loro sorrisi dolci e puri. Ad un tratto una mano sbatte sul mio banco facendo muovere la mia schiena con sorpresa

"Che c'è? Il gatto le ha mangiato la lingua?" Occhi cioccolato fece nascere una piccola risata collettiva dalla classe

"No" risposi semplicemente alzando la testa. È la prima volta che cerco di dimostrare chi sono, non lo faccio per me, per i miei compagni o per il professore che ho davanti, lo faccio per Louis. Lo faccio per renderlo orgoglioso di me almeno una volta nella sua vita. Mi prende il volto con la mano facendo collocare i nostri occhi e fece un sorriso

"Resti sempre a testa alta e non lasci che qualcuno la tratti male" sussurra l'uomo facendomi strabuzzare gli occhi, lo diceva sempre Zayn quando stavo male per varie offese alla mia famiglia. Il professore mi lascia e si ricolloca alla cattedra in legno scuro, iniziando la lezione.

~❤~

"Thomson, se dovesse fare una frase sul dolore del personaggio, come descriverebbe i sentimenti di esso" proclamò la domanda la donna dai capelli rossi e ricci alla lavagna

"Devo fare una frase?" Chiedo cercando di alzare il tono di voce sottile. La donna annuisce, mentre dei ricordi nascono nella mia mente

"La ragazza era seduta sul letto dalle coperte viola e rosa, mentre contava a voce alta ogni suo graffio e livido sul corpo segnato per il suo voler bene. Era solo una valvola di sfogo per le persone che lei amava alla follia. La porta in legno scuro subì un colpo che la fece tremare«apri stronza!»urlò da dietro la porta una voce leggermente acuta. La ragazza si alzò dal letto rifatto accuratamente e si posizionò dietro la porta, con la mano sulla maniglia. Chiuse il suo oceano e mise una mano sul suo fragile cuore. Era stanca del dolore ricevuto, era stanca di quello che la circondava, era stufa di piangere ogni singola notte per le persone a cui aveva donato il cuore, il cuore che piano piano si stava sgretolando come fosse sabbia. La ragazza spinse la maniglia piegandola e facendola muovere in un cigolio fastidioso. Appena fu del tutto aperta, non poté che intravedere il ghiaccio dei suoi occhi, quei occhi che non avrebbe mai smesso di amare. Li amava con tutto il suo cuore, ormai come vetro." I miei occhi si riaprono e il mio cuore ricomincia a battere, mentre gli sguardi davanti a me sono perplessi

"Era stanca di vivere" concludo con una lacrima sul mio volto. Sono stanca di vivere.


Hey ragazzi, mi scuso tantissimo per l'assenza ingiustificata. spero che questo capitolo vi piaccia e mi scuso ancora per il capitolo atteso. Molte persone, attraverso wattpad mi hanno chiesto se la storia fosse agli sgoccioli. Vi volevo dire che in effetti siamo a dopo la metà, ma ci saranno ancora un po' di capitoli. Buona domenica

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