*conclusa*
#thewattys2021
1° romanzo della trilogia "Love Sweet & Tears"
ℹ️ TRAMA:
Jungkook fa parte dei BTS da anni, ma ultimamente prova dei sentimenti che non capisce per Jimin. È un ragazzo alle prime armi con l'amore, con il desiderio e deve ca...
Dopo alcuni secondi di silenzio sento solo le pulsazioni accelerate del mio cuore, che rimbomba nelle orecchie e sembra sul punto di esplodere schizzando fuori dal petto, porto una mano a calmarlo e una sulla bocca per non farmi scoprire. Riesco a riacquisire il controllo sul mio corpo e lentamente, un passo alla volta, retrocedo nel più totale silenzio per non farmi scoprire, fino al corridoio dove mi metto a correre.
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Corro con tutte le mie forze, le pareti scorrono ai miei lati senza fine, le gambe mi sembrano pesanti e mi manca il fiato, ma il corridoio non finisce mai: tutto si fa distorto e gira su se stesso, pian piano il buio mi sommerge e urlo...
Jimin: <<Svegliati...Jungkookie stai facendo un brutto sogno, svegliati!>>
Apro gli occhi madido di sudore e con il respiro affannato, mi guardo intorno confuso ma sono ancora in camera di Jimin e il sole non è ancora tramontato, non capisco. Guardo Jimin preoccupato sopra di me cercare di calmarmi e gli dico <<Hyung è stato solo un sogno?>> Jimin:<<A quanto pare un incubo>>
Mi lascio andare sul cuscino cercando di respirare di nuovo con più calma, lui si sdraia al mio fianco accarezzandomi amorevolmente i capelli, scostandoli dalla fronte bagnata per tranquillizzarmi.
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D'improvviso mi volto verso di lui, che mi risponde con un'espressione dolce e piena di premura, guardo le sue labbra color ciliegia e mi torna in mente una parte del sogno: sposto lo sguardo sul suo petto ma non c'è nessuna mano, per sicurezza mi alzo e mi sporgo oltre la sua spalla, non c'è nessun altro oltre noi così tiro un sospiro di sollievo.
<< Vuoi dirmi cosa hai sognato? Dev'esser stato spaventoso visto quanto ti lamentavi...mi hai messo paura>> dice mentre continua a passare le sue dita tra i miei capelli e il gesto calma pian piano la mia ansia. Torno a guardarlo negli occhi, pensando cosa dire e cercando una scusa per evitare la risposta <<Non pensare a questo, piuttosto tu come stai? Come ti senti adesso?>>
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