I secondi passavano lentamente, un turbine di immagini e sensazioni mi giravano intorno, i ragazzi erano corsi da noi e qualcuno stava chiamando un medico. Stringevo ancora Jimin tra le braccia, il suo viso bianchissimo e il corpo abbandonato, non dava segni di vita nonostante lo chiamassi urlando il suo nome.
Ero in preda al panico perché non si svegliava e l'adrenalina non mi faceva pensare ad altro. Quando è arrivato il medico hanno provato a portarmelo via, ma non sono riuscito a lasciarlo, l'ho portato personalmente in braccio fino alla camera da letto, dove l'ho adagiato e coperto mentre il dottore iniziava a controllargli polso e segni vitali.
Ho tirato un sospiro di sollievo nel sentire che era solo svenuto e che non era niente di grave, hanno detto che era un crollo dovuto alla fatica e alla denutrizione. Ci hanno raccomandato di farlo riposare e mangiare nei prossimi giorni, abbiamo preferito non andare in ospedale e monitorarlo in una stanza privata, per non creare allarme e preoccupazioni.
Non ho aperto bocca per le ore successive mentre i ragazzi discutevano sul da farsi e facevano a turno per rimanere a sorvegliarlo. A tarda notte Jin è venuto a chiedermi di fare cambio e mi ha portato del cibo, non mi sono nemmeno voltato e gli ho risposto solo che non sarei andato via. Se voleva riposare lui poteva farlo, ma io non mi sarei mosso di un centimetro da quel letto e non gli avrei staccato gli occhi di dosso.
Non ho chiuso occhio quella notte, continuavo a fissare il suo viso aspettando che aprisse gli occhi ma non succedeva e la mia ansia aumentava ogni ora che passava. A un certo punto ero rimasto solo nella stanza ed ero talmente preso dallo sconforto che ho nascosto per un attimo il viso tra le coperte, chiamando di nuovo il suo nome, con le lacrime che minacciavano di uscire e distruggere la mia forza di volontà.
<<Jungkookie...>> una flebile voce mi fa alzare la testa di scatto e vedo i suoi occhi socchiusi che mi guardano. Una mano titubante e senza forza si allunga verso di me, la afferro immediatamente stringendola tra le mie.
<<Hyung! Ti sei svegliato, come stai?>>
Lo vedo cercare di sforzarsi per parlare ma gli mancano le forze, riesce solo a ripetere il mio nome stavolta con più calore nella voce.
<<Hyung sono qui e non ti lascio, non lo farò mai più>>
I suoi occhi sembrano sorridere in risposta prima di chiuderli nuovamente, lo sento pronunciare il mio nome e un "grazie".
Continuando a tenergli la mano mi avvicino di più e gli sistemo la coperta in modo da stare più al caldo. Il suo viso adesso sembra più sereno e continuo a vegliare su di lui, con il cuore più leggero e un sorriso sulle labbra.
STAI LEGGENDO
Noi siamo i Jikook
Fiksi Penggemar*conclusa* #thewattys2021 1° romanzo della trilogia "Love Sweet & Tears" ℹ️ TRAMA: Jungkook fa parte dei BTS da anni, ma ultimamente prova dei sentimenti che non capisce per Jimin. È un ragazzo alle prime armi con l'amore, con il desiderio e deve ca...