Capitolo 2

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"Tesoro andiamo.."

Solo ora mi accorgo della voce di mio padre che mi richiama  facendomi  rinsavire dai miei ricordi e facendomi notare anche  che ha già sceso tutte le valige e si sta dirigendo verso l'entrata dell'istituto, così  mi affretto a raggiungerlo.

Una volto dentro una donna giovane vestita molto elegantemente si avvicina a noi

"Salve il mio nome è Patricia Greer, sono la responsabile dei dormitori, molto piacere, e ben arrivati"

Ci informa porgendoci una mano ed un  cordiale sorriso

"Piacere, io sono Victoria Evans, mentre lui è mio padre Jhon"

Dico stringendole la mano e facendo un cenno col capo verso mio padre

"Ben arrivata signorina Evans mi segua le mostro la sua camera"

Detto questo ci fece strada in una serie di corridoi che potevano fare invidia al labirinto del Minotauro a Creta

<magari anche tu potresti legarti un filo al dito per non perderti qui dentro > mi consigliò una vocina che non sapevo abitasse nella mia testa

"Eccoci arrivati..."

Esclama Patricia inserendo la chiave in una porta contrassegnata dal numero "132"

La stanza è davvero carina non molto grande ne troppo piccola, giusta direi. Vicino alla parete vi è una scrivania con sopra appese delle mensole poi affianco due piccoli armadi mentre  dall'altro lato una finestra che si affaccia sui giardini dell'istituto una porta che presuppongo porti al bagno e due letti singoli...cavoli la coinquilina. In tutto questo non ho pensato che dovrò condividere la stanza con qualcuno. Mi sto per voltare per chiedere informazioni a riguardo a Patricia quando l'urlo di una ragazza cattura la mia attenzione..

"Oh mio dio papà sbrigati su"

E prima che possa formulare una frase la testa di una ragazza sbuca dalla porta mostrando poi la sua intera figura: è alta all'incirca quanto me ha i capelli lunghi lisci e neri e due occhi dello stesso colore. Per una attimo i nostri sguardi si incontrano e l'attimo dopo me la ritrovo addosso che mi abbraccia o per meglio dire mi stritola saltellando contenta.

"Ciao nuova compagna di stanza io sono Stephanie, Stephanie Jhonson ma tu puoi chiamarmi Steph. Diventeremo grandi amiche io e te ne sono sicura, è fantastico sono così emozionata tu non sei emozionata?"

Sembrò spegnersi per un attimo così feci per aprire la bocca ma ecco che riprese

"Ma certo che sei emozionata  che domande stupide che faccio alcune volte è solo che spesso mi facciò prendere dall'emozione e parlo troppo molte persone dicono che sono troppo invadente ma non è così è solo che mi emoziono facilmente, caspitaaa l'ho già detto che sono emozionata?"

WOW..

"Ehm si...direi proprio di si"

"Bene allora vi lasciamo alle presentazioni mentre voi signori.."

Fa un cenno verso i nostri genitori

"Potete  seguirmi nel mio ufficio per firmare gli ultimi documenti"

"A dopo principessa"

Mi saluta mio padre prima di uscire dalla stanza seguito dal padre di Stephanie

"Allora quale letto preferisci?"

"Oh..eh per me è uguale scegli pure"

Dico cercando di mostrarmi il più gentile disponibile  porgendole un sorriso, non sono molto brava ad interagire con gli altri

"Allora scelgo questo"

Dice tutta sorridente indicando il letto a sinistra e facendo sorridere di rimando anche me; che ragazza strana...

<Si certo ha parlato miss normalità> mi rimprovera la vocina

E' arrivato il momento per mio padre di tornare a casa e quindi per me di salutarlo. Lo stringo forte a me e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ma le ritiro su nessuna lacrima scenderà sul mio viso mia più.

"Abbi cura di te bambina mia"

Si raccomanda mio padre lasciandomi andare e dirigendosi verso la macchina, gli faccio segno di si con la testa incapace di proferire parola e rimango nel giardino del college a guardare la macchina di mio padre sfrecciare via sulla strada.

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