Capitolo 19

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E' passato un mese da quando io e Camila stiamo insieme e sono innamorata pazzamente di lei ma ancora non le ho detto le due famose paroline. Passiamo tutti i giorni insieme e ci alleniamo insieme alle altre ragazze del branco. Daenerys è dovuta partire per qualche giorno così ho accettato di ospitare la sorella a casa mia. 

"Ehi Luna che leggi? " "Ciao Lau, leggo il cavillo" "il che? non so di cosa tu stia parlando ma lo stai leggendo al contrario!" "No, io non credo... ti piacciono i miei orecchini? Li ho fatti io, sono ravanelli " "Emm... si molto. Non ti disturbo più. Ricordati che sta sera ci alleniamo" "oh okay" 

Non la capisco quella ragazza ma le voglio un mondo di bene. Ho parlato con mio padre della situazione in cui si trovano lei e sua sorella. Mi dispiace tanto che abbiano perso igenitori e che non abbiano nessuno. Daenerys è dovuta andare a riscuotere l'ultimo assegno di mantenimento per la sorella che tra poco compirà diciotto anni. Quindi ho deciso a loro insaputa e con un piccolo aiuto del resto del branco di sistemare una vecchia casa che si trova vicino alla mia così che le due sorelle si possano trasferire in un lupogo sicuro, confortevole e perfettamente protetto grazie a Zayn che si è offerto di fare un'incantesimo sulla casa. Inoltre Zayn e Daenerys si frequentano da qualche settimana e credo che un letto in più in quella casa farà molto comodo ai due... entiendes?

E'già da qundo è partita Daenerys che stiamo sistemando, con lei in giro è impossibile invece per Luna siamo apposto. Vado nella nuova casa così mi metto all'opera. Abbiamo cambiato le assi del tetto perchè erano troppo vecchie e ora mi tocca spostare le ultime assi e travi con le quali accenderemo un falò e dare una pulita e una tinteggiata. Intanto i ragazzi sono andati a fare compere. Spero non prendino cose orribili e nemmeno troppo costose. 

Mentre passo il pennello sulla parete della cucina mi accorgo che qualcuno è entrato in casa e riconosco l'odore. Due mani mi afferrano i fianchi per farmi girare. Lascio cadere il pennello e bacio la mia ragazza. "lo sai che sei molto sexy con quella salopette senza maglia" "ah si?!" "sono molto gelosa e possessiva verso la mia ragazza perciò mi sa che meriti una punizione" "davvero? sono stata una ragazza cattiva?"  "molto cattiva" mi salta a dosso e io la afferro baciandola in modo famelico come se le sue labbra fossero l'unica ragione che mi tiene in vita e dalla quale non posso separarmi. La faccio sedere sul bancone della cunina e le bacio il collo e la vita. Non ci siamo mai spinte oltre perchè anche se io sono pronta lei non lo è. 

"Lauren ti voglio" "anche io Camz" le dico continuando a baciarla "Non hai capito, TI VOGLIO. ORA." "oh, sei sicura ?" non mi risponde ma mi da conferma togliendosi la maglietta. 

In casa mia c'era Luna e non potevamo andare li ma nella camera da letto di quella casa dove eravamo c'era un vecchio letto dove ogni tanti riposavamo quando restamo di notte per i lavori. 

Presi Camila tra le braccia e la portai dentro la camera. La adagiai sopra il letto e mi tolsi i vestiti tenendo i miei boxer. Non volevo correre. Mi misi su di lei e la baciai. Lentamente con i baci scesi giù fino all'ombelico e poi di nuovo su. Le tolsi il regiseno e la guardai. Era bellissima. Non so per quanto rimansi a guaradarla ma il suo lamento di frustazione mi risveglò dalla trance in cui ero entrata. La comincia a baciare sui seni e passare la mia lingua sui suoi capezzoli turgidi che tanto aspettavano di essere succhiati. 

Il mio membro si stava facendo sempre più rigido e sentivo la pressione nei boxer che cresceva e faceva male. La ignorai cercando di concentrarmi su la mia Camila che si mordeva le labbra. Sentivo che si stava trattenendo. "lasciati andare " le sussurai piamo mordicchiandole l'orecchio. Quelle parole la riattivarono e mosse le mano sul mio viso avvicinando la mia testa ora sul suo viso ora al suo seno. 

Lentamente scesi giù verso laddome, superai l'ombelico e lentamente le sfilai i jeans. Le baciai le gambe salendo fino all'interno coscia. Le sue mutande erano già zuppe per me. Feci un sorrisetto e subito mi fiondai con la lingua sul suo centro. Non le tolsi le mutande fino a quando la vidi ansimare. Capì che era davvero pronta e le strappai il tessuto di raso.

La mia lingua andava dalle grandi labbra alle piccole. Poi sul clitoride ed infine dentro. Mi piace il suo gusto e mi eccita. Le sue mani nei miei capelli che li stringono. 

Mi tirò su e cambiò le posizioni. Si appoggiò sul mio membro strucciandosi e ansimando. Poi sensa accorgermene mi sfilò i boxer e il mio pene si eresse. Lo sento pulsare eccitato. la sua lingua passa nella punta e poi scompare nella sua bocca. Lo succhia e muove su e giù poi si mette sopra ed sono dentro di lei. 

La guardo tra un misto di eccitazione e preoccupazione ma tra gli ansimi mi disse "pillola" una parola che mi tranquillizzò e non appena fui sicura che stesse bene cominciai a spingere. Prima piano poi aumentai la velocità delle spinte. La presi e velocemnete sempre dentro di lei la girai e continuai a spingere mentre la baciavo. 

"sto per venire! " Accellerai velocemente e diedi le ultime spinte fino a quando non vennimo assieme. 

Il battito dei nostri cuori era forte e sembrava come se il mio stesse per uscirmi dal petto. Ansimavamo e ci guardavamo. "sei bellissima" le dissi. "anche tu" quelle furono le nostre ultime parole quel pomeriggio fino alla sera quando entrambe nel mondo dei sogni fummo svegliate da un urlo familiare. 

"Ally ma che cavolo ci fai qui?!" "OH  MIO DIO. Signore lava dalla mia mente tutto ciò che ho appena visto!!!" "Ally tutto bene?" perfetto anche Normani e Dinah erano arrivate. Coprì subito Camila che si era svegliata insieme a me ed era diventata un pomodoro. "Cavolo Jauregui. Bell'attrezzo. Che fortuna che hai Chancho.... ahi " "Voi due vestitevi ed aiutateci a scaricare la merce, Dinah con te me la vedo dopo. Ally vieni con me piccola non è successo niente. " "e-e-era enorme come ha fatto Mila.. oh che il signore mi perdoni"  

Sono rimasta di stucco, tra il divertito e lo sconcertata.  Poi scoppiai a ridere seguita da Camz e piano ci alzammo per rivestirci.




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