Capitolo 22

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"Correre signorine!!!" Il coach non ci sta dando tregua. Dopo la scorsa vittoria e le diverse assenze agli allenamenti da parte mia e di altre mie compagne il coach ha deciso che è arrivato il momento di prendere sul serio questo sport (cosa che faccio) e di punirci per il nostro comportamento degli ultimi giorni.

Amo davvero tanto il basket. È la mia vita. Ci gioco da quando ero piccola e la mia passione e i duri allenamenti hanno ripagato tanto da essere diventata al secondo anno capitano cosa che non era mai successa nella nostra scuola o in altre, non in quelle che conosco almeno.

So di aver sbagliato e di averla presa alla leggera ultimamente e quindi mi prendo le mie responsabilità. Corriamo ormai da venti minuti intorno alla scuola. Ogni tanto qualcuna cada inciampando sugli scalini. Dinah e Normani sono dietro di me, una accanto all'altra. Ogni tanto sghignazzano facendo irritare il coach che però a parte qualche rimprovero non fa niente perché a parte il fatto che è amico del padre di Dinah, quest'ultima e Normani sono due delle più brave dopo me ovviamente, non per vantarmi ma io sono la numero uno.

Il suono del fischietto ci dice che abbiamo finito la corsa perciò rallentiamo e ci avviciniamo al coach.

"Molto bene ragazze, dovrete spingere sempre come oggi se volete vincere e ottenere una borsa di studio per l'università. Adesso un po' di stretching!"

Alcune sono esauste e sbuffano ma non io. Cerco sempre di mettercela tutta e dopo la mattinata intensa, grazie all'aiuto di Zayn mi sento alla grande e sono carica al 100%.

Finiamo gli allenamenti ma io resto a fare qualche tiro per schiarirmi le idee.

Sono sola. Di sottofondo solo il rumore della palla al contatto ora con il pavimento ora con la mia mano ora con il canestro.

Ad ogni tiro cerco di allontanarmi sempre di più. Un passo indietro, poi un altro. Sbatto su qualcuno.

"Camila " "ehi playmaker.. che ci fai ancora qui? Gli allenamenti sono finiti da un pezzo, mi eviti? " "Cosa no , non ti evito e solo che volevo stare sola a pensare ed allenarmi . Quando gioco sono in un mondo tutto mio e mi rilassa. " "Lo sai che non sei affatto male in pantaloncini e canottiera..." Dice avvicinandosi, mi avvicino per baciarla ma mi ruba la palla "ahahah il playmaker si fa rubare la palla così facilmente!?" "Tu mi hai distratto !! " "Chi io ?" E dopo ciò palleggia fino alla linea dei tre punti e fa canestro. "Quindi sai anche giocare... E non sei male. Perché non sei in squadra" "Nella mia vecchia scuola giocavo ma ora non mi interessa più come prima, ora i miei interessi sono cambiati. " " Peccato, ti avrei voluto in squadra " " Ti avrei soffiato il posto di capitano perciò è meglio se non lo vuoi ahahah" "oh ma davvero.. guarda tu che sfacciata!" "Beh è la verità"

Ridiamo e facciamo qualche tiro.

"Camz volevo parlarti di oggi. Io non voglio intromettermi nelle tue amicizie ma ti prego stai attenta con Emma, è davvero meschina e non tarderà a liberarsi di te e ferirti" "oh non preoccuparti le ho detto che non voglio essere amica sua e che sarebbe meglio se non si avvicinasse a te" "davvero? " "Già " "aspetta un'attimo, ma tu sei gelosa!! Ahahah" "io... Figurarsi se posso essere gelosa di quella sgualdrina"  "sei sicura? Perché sai, non mi sembri tanto convinta." " Vero che sono sicura ma ti dirò... Non permetterti di avvicinarti a lei o ti  uccido" dice mettendo una mano sul mio amico e stringendo con le unghie.  "Afferrato." Dico tra lo stupore e l'eccitazione.

Uscimmo dalla palestra. Da un lato sono sollevata che non sia sua amica e dall'altra sono eccitata da questa sua parte nascosta. È così sexy quando mi minaccia e diventa gelosa.

Alpha che schifo! Tieniti i tuoi pensieri per te.

Sento nella mia testa.

Devo imparare assolutamente a controllare i miei pensieri o altrimenti addio privacy.

Noto che Camila è arrossita ma anche soddisfatta.

Nonostante l'aiuto di Zayn era stato efficace per tutto il giorno e gran parte della notte, gli incubi si ripresentarono uguali a quelli precedenti.

Non c'è bisogno di dire che mi svegliai sudata fradicia la mattina dopo, con il cuore in gola e le mani sporche di sangue.

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