Capitolo 25

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"ABBIAMO UN PROBLEMA!"

"Ho appena avuto una visione, metti in moto, le ragazze sono in pericolo!!" "Lauren che succede, chi hai visto? Il ragazzo di cui ci ha parlato tuo padre? " "si... credo sia lui, accelera ho una brutta sensazione" 

Dinah sfrecciava per le calde strade di Miami, mentre io cercavo di contattare Camila telepaticamente ma senza ricevere risposta. Informai tutto il branco, gli ordinai di andare immediatamente da loro, poi chiamai mio padre che, assieme a coloro che nei giorni prima avevamo reclutato, si precipitò a casa Cabello. Anche i genitori di Camila erano con mio padre e questo significava solo che Camila, Normani e Ally dovevano cavarsela da sole finche gli aiuti non sarebbero arrivati. Pregai tanto durante quei quindici minuti in macchina che mi fossi solo immaginata tutto. Le ragazze stavano bene, l'amore della mia vita stava bene e semplicemente non ricevevo risposta perchè stava dormendo. 

"Camz se mi senti devi scappare! Vi stanno per attaccare!"  Continuai a comunicare questo messaggio ma il silenzio assoluto regnava nella mia mente. 

"Lauren ci siamo quasi, Normani non mi risponde e nemmeno Ally. Preparati." "Dinah... Camila nemmeno risponde. Non voglio pensare al peggio, forse stanno solo dormendo" "Già.." il viso di Dinah era teso, sembrava trattenesse le lacrime. 

Neanche spento il motore, scesi dalla macchina. Erano tutti fuori da casa Cabello. Piangevano. Daenerys e mio padre mi vennero incontro trattenendomi.  

Cercai di spingerli via. Dovevo andare dalla mia Camz. Con uno strattone mi liberai. La prima cosa che vidi fu del sangue. Molto sangue. Tutta l'entrata era piena di sangue. Cercai il coraggio di alzare la testa. Ci vollero alcuni secondi, presi un respiro e la vidi. 

La mia Camz riversa a terra nella pozza del suo stesso sangue. Le carni lacerate. 

Le lacrime scendevano calde e impetuose. Prima di accorgermene ero accanto a lei. Le gambe mi cedettero. 

La presi tra le mie braccia. Ero arrivata troppo tardi. La mia faccia nell'incavo del suo collo. Era ancora lei. Era ancora la mia Camz, ma mentre il mio corpo era caldo e vivo e percosso dai battiti del mio cuore, quello di Camila era freddo, rigido e silenzioso. 

Gridai a Zayn di fare qualcosa, di riportarla da me ma mentre ogni sillaba lasciava le mie labbra ero consapevole che era finita. 

La guardai per un pò, mi parsero ore ma furono solo pochi minuti. Il suo viso era tranquillo, calmo.

Una mano si poggiò sulla mia spalla. Era mia madre, mi guardava con gli occhi pieni di dolore.

Mi girai lentamente con ancora Camila tra le mie braccia. Mi accorsi solo in quel momento che c'erano una decina di persone morte accanto a me. Anche il ragazzo della mia visione. La rabbia mi pervase e inizia a tremare. Perchè prendersela con Camila, lei la ragazza più pura, dolce e altruista mai incontrata, perchè portarmela via così. Dovevamo andare a vivere insieme, lei sarebbe stata una cantante e io una cestista professionista. Avevamo dei progetti. Avava un futuro davanti a se e dei sogni da realizzare. Aveva... perchè ora lei non può sorridere più, non può cantare più, non può più realizzare i suoi sogni. 

Il suo profumo mi invase all'improvviso e la rabbia sparì. Anche senza parlare era riuscita a calmarmi. Come faceva sempre. Sapevo che anche con lo spirito sarebbe rimasta per sempre con me e lo sapevo perchè lo sentivo veramente. Ogni cellula del mio corpo era in pena e poi appena  sentii il suo odore tutto si fece quiete. 

 Portai Camila fuori e la poggiai sul prato. I fiori intorno a lei sbocciarono e guardai Zayn ma non era stato lui.

Furono duri i giorni a seguire. Mio padre  mi raccontò che arrivarono in tempo, uccisero tutti, ma Camila era già stata uccisa e Normani e Ally si erano salvate per miracolo. Di giorno cercavo di fare la forte, di sostenere i genitori della mia Camz e tutti quanti ma la notte dovevo sfogarmi, così mi trasformavo e correvo. Nella radura dove Camila era solita stare, io tornavo in forma umana e piangevo e gridavo contro la Dea della Luna. Lei doveva proteggerla, io dovevo proteggerla e invece non c'ero riuscita. 

Tre giorni dopo ci fu il suo funerale. Era il giorno del suo compleanno. 

Dopo il rito funebre molti parlarono e toccò anche a me. Non so dove trovai il coraggio.    

"Camz, farò fatica a parlarti senza piangere perciò non lo farò perchè tutto quello che potrei dirti già lo sai. Parlavamo di tutto noi. Non parlerò con te ma parlerò di te. Sinceramente c'è molta gente qui oggi e i tre quarti di voi nemmeno li conosco, di questi. i due quarti credevano di conoscere la mia Camz e il restante quarto e solo quì perchè curioso della morte di una giovane ragazza o perchè si sente in debito di qualcosa. Molti di voi curiosi come ad ogni funerale dopo fatte le condoglianze alla famiglia chiedono come è successo e subito dopo aggiungono -era una così brava persona- beh per me non è importante come sia successo. Tutti qui vogliono sapere com'è morta, ma solo a me interessa com'è vissuta? Camila amava cantare, scriveva canzoni, ne ha scritte alcune per me e quando le ho ascoltate mi sono sentita la ragazza più felice e fortunata al mondo. Camila amava anche molto leggere, mi ricordo come ossessionava tutti con citazioni di Colpa delle Stelle o di Harry Potter. Soprattutto di Harry Potter. Una volta per esempio mi ha chiuso a chiave nello sgabuzzino della scuola e non mi ha fatto uscire finchè non ho detto la parola d'ordine che la professoressa McGonagall, e si dico McGonagall perchè lei la chiamava sempre così, perchè... bisogna sempre attenersi all'originale! , usava per entrare nell'ufficio di Silente, scusate Dumbledore, e volete sapere qual'è... sorbetto al limone, proprio così! Non mi dilungo ancora perchè potrei cedere tra poco e non voglio perciò concludo citando le parole che disse Neville nell'ultimo film della saga (non del libro come pensano alcuni) e che sinceramente penso. Non cambierò il nome di Harry con il suo perchè lei non lo vorrebbe perciò ecco qui: "Non importa che Harry sia morto. La gente muore tutti i giorni, amici, familiari. Si... abbiamo perso Harry stanotte, ma lui è ancora con noi, qui dentro, e così Fred e Remus... Tonks... tutti loro... Non sono morti invano! Ma tu lo sarai perchè ti sbagli, il cuore di Harry batteva per noi, per tutti noi! Non è finita!" "

In quel momento mi resi conto di essere daccordo con Hazel Grace Lancaster. I funerali non sono per i morti, sono per i vivi. 

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