Senza meta

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Vagai. Il temine giusto era proprio 'vagare'. Vagai per i colli con la macchina e vagai con la mente fra mille pensieri, sempre più assorbito da quella melma di sentimenti che provavo per Dario.

Ignorai il telefono che per tutta la mattina di tanto in tanto squillava, lo sapevo che Dario avrebbe detto tutto a gli altri e infatti le loro chiamate si susseguivano. Frank, Cesu, Nels, Nick, di nuovo Cesu, di nuovo Nick. Lui no, non mi chiamò.

Mi fermai all'inizio di un sentiero che percorreva un boschetto, lasciai il telefono in macchina e finalmente sarei stato da solo. Mi incamminai, percorso e percosso da tutte le domande che la mia mente si poneva, ma una su tutte svettava, sono gay?

Non sapevo darmi una risposta, non ci avevo davvero mai pensato. Come avrei potuto? Mai avevo guardato un ragazzo in vita mia, prima di Dario ovviamente, prima di lui ero certo che per me esistessero solo le ragazze, avevo quella come certezza. Mi saltò in mente che quando frequentavo la quarta superiore un mio compagno confidò la sua omosessualità e mi sembrò parecchio strano. Possibile che io fossi come lui? Oppure era Dario la mia motivazione? E Cecilia? Si lei mi piaceva, ma Dario faceva vibrare la mia anima. Dario non mi guardava come fanno tutti gli altri con superficialità, Dario mi vedeva. Come mai nessuno mi aveva visto. Vedeva il mio disagio a Space Valley, dove tutti hanno un ruolo preciso, tranne me. Ne avevamo anche parlato davanti ad un birra, era riuscito a convincermi della mia importanza, e da lì in poi aveva sempre sottolineato tutte le cose che facevo per il canale e avevo capito quanto tenesse alla mia presenza. Dario che si accorgeva quando un appuntamento con una ragazza era andato storto, ancor prima che ne parlassi. Dario, che nonostante io ci ridessi e facessi finta di nulla, sapeva quanto mi aveva fatto male la mia ex, mi regalò uno dei suoi libri: "Racconti" di Francis Scott Fitzgerald, tutto sottolineato da lui nelle parti più significative. Lo divorai in una notte e non lo ringrazierò mai a sufficienza. Dario che invece per me era un mistero, una calamita, un susseguirsi di punti di domanda. Possibile che lui non avesse intravisto niente di strano in me in quelle settimane?

Il sentiero non portava da nessuna parte, come tutte quelle domande che mi ponevo, ma a cui avevo paura di rispondere, così tornai alla macchina e nel momento esatto in cui stavo per inserire la chiave, squillò di nuovo il telefono. Era Dario. Questa volta risposi: "Pronto" poi non dissi nient'altro, mi aspettavo che scagliasse su di me tutta la sua rabbia e la sua preoccupazione, invece era calmo, pacato. "Tone, ascoltami, ora tu fai esattamente ciò che ti dico ok?" Aspettò il mio assenso e proseguì "Scrivi sul gruppo di Space Valley scusandoti per non essere venuto stamattina dicendo che avevi un fortissimo mal di testa, poi torni a casa da dove cazzo sei e stasera io e te andiamo a cena. Ti passo a prendere alle 20.30." Annuii e poi mi venne in mente del suo appuntamento. "Dario, ma..." Mi interruppe prima che potessi finire la frase "Sei più importante tu Francesco!"

Aveva capito. Ero certo che avesse capito tutto.

Chiudemmo la chiamata e feci ciò che mi aveva detto di fare.

NDA

I dubbi di Tonno continuano, in questo capitolo molto riflessivo. Sarà Dario a rispondere a tutte le sue domande?

A presto!!!

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Spazio all'amore ||Space Valley|| Tonno x Dario COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora