Scritto su carta

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Passò tutta quella giornata, la successiva e quella dopo ancora e Dario non si fece mai vivo con nessuno di noi. Nessun messaggio, nessuna risposta alle nostre chiamate, era come sparito, volatilizzato.Tutti i suoi profili social disattivati. 

Ci saremmo preoccupati, se non fosse stata sua madre a dirci che era andato qualche giorno alla casa al mare e che aveva detto anche a loro di non voler essere disturbato. Ci rassicurò dicendo che lui era fatto così, anche noi lo conoscevamo, ma per tutti gli altri il suo comportamento restava comunque inspiegabile. Non per me. Io sapevo.

La mattina successiva mi svegliai più tardi del previsto, il pensiero di Dario e della nostra litigata ancora mi tormentava, facevo fatica ad addormentarmi la sera, ma passando i giorni era un altro sentimento che si faceva spazio, Dario mi mancava. La sua voce, i suoi occhi, il suo modo strano di scherzare e quel sorriso che illuminava il suo viso e le mie intere giornate. 

Mi stavo abbottonando i jeans quando mi suonò il telefono, era Cesu che con la voce concitata mi disse: "Tonno vieni subito in studio è successo un casino". "Che casino è successo?"– replicai. "Vieni subito in studio,- concluse- si tratta di Dario"

Dario! A sentire quel nome il mio cuore perse un colpo, che intendeva dire Cesare? Non feci in tempo a chiedere ulteriori informazioni che aveva già chiuso la chiamata.

Mi infilai le prime scarpe che trovai in giro e partii. Che diamine poteva essere successo?

Parcheggiai e in un attimo fui dentro lo studio. "Che è successo rega?" Guardai Frank, che era seduto alla scrivania, in cerca di risposte, Frank si voltò verso Cesu appoggiato alla colonna centrale, Cesu spostò lo sguardo su suo cugino Nels e fu lui che sempre nel silenzio più totale, mi indicò un foglio perfettamente ripiegato che era stato appoggiato sul tavolo lì accanto.

Lo presi tra le mani che già mi tremavano.

"Ai miei più cari amici.

Sono sempre stata una persona instabile e paranoica, buono più a disfare che a costruire. E mi confermo tale.

Ho deciso di lasciare il progetto. Ho bisogno di allontanarmi per ritrovare me stesso.

Mi scuso per i modi in cui vi comunico questa mia decisione, ma come saprete bene, scrivere è il mio modo. Vi chiedo la cortesia di non cercarmi.

Non preoccupatevi per me, arriverenze,

Dario."

Ero sconvolto. Se ne era andato. Ci aveva lasciati. Mi aveva lasciato lì con quel suo pugno in sospeso, con quel segreto enorme da mantenere. Alzai gli occhi dal foglio e il primo a parlare fu Cesu: "L'ha trovata Nels stamattina e poi vi abbiamo chiamati tutti."

Nell'aria c'era tensione e un silenzio angosciante riempiva quelli spazi che fino al giorno prima erano ricchi di scherzi e di risate.

Nicolas arrivò qualche minuto dopo e la scena si ripetè uguale. Quando tutti avemmo appreso la notizia non ci restò altro che sederci intorno a un tavolo e buttare fuori tutti i nostri sentimenti, per consolarci, per realizzare, per affrontare insieme quell'evento così improvviso. Arrabbiati, delusi, sbigottiti, incazzati, ma soprattutto preoccupati per il nostro amico.

I ragazzi fecero molte ipotesi sui motivi che avevano portato Dario a lasciare SpaceValley e io mi sentivo malissimo, perché c'era qualcosa che a loro non avevo detto, qualcosa che forse sarebbe stato determinante per spiegare quella fuga repentina, un qualcosa che se messo a posto avrebbe potuto far tornare tutto come prima di quella lettera.

Fu una giornata sfiancante e quando spensi l'auto nel vialetto di casa mia avevo solo voglia di farmi una doccia. Salii le scale, aprii la porta e davanti a me una busta bianca sul pavimento richiamò la mia attenzione. Che diavolo era? La raccolsi, in bella grafia sul retro c'era scritto "Per Francesco".

Riconobbi la scrittura. Era Dario.

Il cuore prese ad accelerare i battiti, le mani a sudare. Apri la linguetta e tirai fuori un altro foglio ripiegato.

"A Francesco.

Scusa. Ho bisogno di tempo.

Dario"

Erano otto parole che sapevano di lui, erano lui: pragmatico, intenso e razionale. Lessi e rilessi quel biglietto decine e decine volte, avendo la conferma che era fuggito da quel bacio, da quella sera, da quel cazzotto che non mi aveva dato. Rimettendo il tutto nella busta, sentii un lieve profumo, allora presi il foglio e lo portai al naso. Non era un profumo qualsiasi, era il suo. Sorrisi e arrossii. 

NDA

Vi piace come sta continuando questa storia? Siamo arrivati ad un momento di svolta XD Commentate o lasciate una stellina.

A presto.

Spazio all'amore ||Space Valley|| Tonno x Dario COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora