▪■▪■▪■▪[Quella stessa mattina]▪■▪■▪■▪
Per la prima volta, si trovarono effettivamente davanti il tanto famoso 'Shop of Wonders'. Accanto alla porticina nera, si poteva notare un'insegna del medesimo colore, chiaramente fatta a mano per via di evidenti imperfezioni sulla sua superficie, le quali contribuivano, però, a darle un'aria più vissuta. Su uno dei due lati, osservando con attenzione, era possibile scorgere, in basso a destra, quelli che parevano essere due puntini bianchi ma che, strizzando gli occhi, Valery riconobbe essere due lettere.
"..'M.R.'...."
Mormorò, pensoso, osservando l'insegna.
"...e se fossero delle iniziali..?"
Riflettè Mok, portandosi le mani sui fianchi. L'esperto russo si voltò verso di lui e fece per dire qualcosa, ma Oz lo precedette.
"Allora? Entriamo si o no?"
I due esperti notarono come il biondo apparisse quasi...nervoso. Ovviamente, c'era di mezzo una bambina..e bisognava agire in fretta. Proprio per questo, Valery si fece subito avanti, seguito a ruota da Tiffany, avvicinandosi all'entrata del negozio.
"Entreremo solo noi, in veste di...normalissimi clienti. Voi aspettateci qui"
Non aspettò nemmeno una risposta da parte del coreano e del canadese, ed entrò nello Shop of Wonders, lasciando che la porta si richiudesse dietro di lui con violenza, facendo tintinnare più volte la campanella posizionata accanto ad essa.
"...va bene, noi esploreremo allora!"
Esclamò subito Oz, stringendo un pugno, e Nick lo imitò presto. Si guardarono attorno, scorgendo un vicoletto dall'aspetto davvero poco rassicurante non troppo lontano -a separarlo dal negozio c'era una banca, al momento chiusa, che occupava più vetrine-, e si guardarono.
"Pensa anche lei quello che sto pensando io?"
Iniziò il minore, ed Oz degludì.
"Forse??"
Nel frattempo, Mok ed Amaya li stavano osservando. La minore gli rivolse un'occhiata, come per chiedergli un parere sulla decisione che, presto, avrebbero preso i colleghi.
"Non tutti i vicoletti sporchi sono la tana di qualche criminale..."
Commentò il coreano, osservando i due.
"Vale la pena tentare, no? Non è troppo buio, poi!" Osservò Nicholas, con un gran sorriso sul volto. Si voltò poi verso il 'proprio' investigatore, che si era perso a scrutare quel lungo, scuro e losco vicolo...insomma, il tipo di vicolo in cui ti aspetteresti di trovare un cadavere in un cassonetto della spazzatura "Non è vero, detective Lévesque?"
"Hah? Ah, certo, certo..."
"Bene, allora andiamo!"
"Aspè...a cosa ho acconsentito?-""Non dovremmo...seguirli?"
Amaya osservò i due detective dirigersi verso il vicolo, mentre Mok alzò lo sguardo verso l'insegna del negozio, guardandola distrattamente.
"Nah, non credo ci sia bisogno"
Fece solamente il maggiore, continuando ad osservare il nulla più totale, decidendo dopo un pò di avvicinarsi alla vetrina dello Shop of Wonders e sbirciare....oh, sembrava che Legasov e Tiffany non fossero soli....chissà perchè, Mok quel negozio se l'era immaginato come uno squallido buco di culo, ma, al contrario, sembrava essere abbastanza grande, e gli scaffali pieni zeppi di oggetti non rendevano l'ambiente troppo opprimente, anzi. Insieme a Valery e Tiffany, c'erano si e no altri quattro clienti, e si trattava solamente di tipiche vecchiette inglesi, ed il detective notò come una di queste somigliasse quasi allo stesso Legasov.
"Ha notato anche lei le lettere?" Amaya se ne uscì improvvisamente con quelle parole, e l'investigatore ne rimase quasi sorpreso. Sollevò un sopracciglio, voltandosi verso la giovane ed inclinando la testa "M.R., vede?"
Le indicò con una mano, e Mok annuì.
"Si, le avevo viste..." Fece, secco "..mi chiedo cosa significhino"
Continuò, osservando la matricola con la coda dell'occhio, operazione per niente difficile data l'improbabile altezza della giovane donna, che probabilmente Valery doveva superare di uno o due centimetri.
"Sembrerebbero delle iniziali...ma è piuttosto strano, considerando nome e cognome del signor Oliver"
Mok annuì all'osservazione della più giovane, incrociando poi lei braccia.
"Potrebbero essere le iniziali della persona che ha realizzato l'insegna....ci converrebbe prendere nota"
Velocissima, Amaya scrisse su un taccuino le misteriose lettere, annotando poi le parole dell'uomo.
"...le iniziali di colui -o colei- che potrebbe aver realizzato l'insegna..."
Ripetè sottovoce, chiudendo poi con un click la propria penna nera. Mok, intanto, si era avvicinato alla vetrina del negozio, e prese ad esaminare le curiose statue in porcellana...che sembravano essere delle comunissime statue in porcellana. Nulla di più, nulla di meno. Sollevò un sopracciglio, osservando una piccola statuetta ritraente un cane, probabilmente un bastardino, accompagnato da una giovane ragazzina, dal largo vestito color verde menta.
"Oh, quella lì si è rotta.."
Commentò Amaya, indicando, sul fondo del locale, una statuetta simile, che ritraeva una bambina dai lunghi capelli biondi. Indossava un largo cappello nero, e giaceva sul pavimento, rotta in due perfette metà, sola soletta.
"Certo che quella è proprio una posizione curiosa.."
Riflettè il coreano, osservando come la statua fosse finita sotto un'alta libreria, lontana da qualsiasi scaffale.
"Qualcuno l'avrà calciata.."
Fece la matricola dal lunghi capelli corvini, alla luce dotati di riflessi quasi bluastri.
"Mh...."
Mok immaginò la scena: probabilmente, qualcuno doveva aver preso con davvero poca grazia qualcosa vicino alla piccola statuina...facendola così cadere. Date le sue dimensioni, nessuno doveva essersene accorto e così, qualche cliente od il signor Crawford stesso, doveva aver finito con il calciarla...in quel momento, l'esperto fece una specie di smorfia, rendendosi conto che il signor Crawford lavorava totalmente da solo. Nel negozio non c'era l'ombra nemmeno di mezzo commesso, eppure quel vecchietto non sembrava affatto in difficoltà, nonostante, basandosi sulla sua corporatura, sembrava essere piuttosto fragile.
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[ᴛʜᴇ sʜᴏᴘ ᴏғ ᴡᴏɴᴅᴇʀs-sᴛᴏʀɪᴀ ᴀᴅ ᴏᴄ][ɪsᴄʀɪᴢɪᴏɴɪ ᴄʜɪᴜꜱᴇ]
Fantasía-----------------------🔥- •ιиιzιαтα ιℓ 26/09/19• •¢σи¢ℓυѕα ιℓ ??/??/??•