"... l'hai ucciso?"
L'uomo, ottenuta una silenziosa risposta affermativa, ghignò in maniera inquietante, compiaciuto. Ucciderlo non rientrava nel suo piano iniziale, ma funzionava comunque. Adesso, quegli investigatori avevano un altro mistero da risolvere... e come sarebbe stato divertente! Di chi avebbero sospettato? Avevano un'intera sfilza di possibili assassini, e lo trovava davvero esilarante: si stavano proprio impegnando...'... come se scoprire l'assassino cambiasse qualcosa..' Kwan sbuffò, osservando le proprie scarpe da ginnastica consumate, seduto sulle scale dell'ospedale. Ormai, il detective De Luca e le detective Jackson e Novikov erano lì dentro da ore '... ma quanto ci vorrà ad esaminare un fottutissimo morto? È morto, non puoi mica chiedergli chi l'ha ucciso, come e quando... anche se sarebbe più comodo. Forse dovrebbero fare qualche seduta spiritica, magari beccano proprio quello lì...'
Il coreano, annoiato, si voltò alla propria sinistra, dove era seduto Dorian, intento a smanettare con il proprio portatile... che novità. Oh, e con lui c'era anche Ester. A giudicare dai commenti che faceva l'italiana, i due stavano probabilmente consultando la lista di sospetti. In effetti, ce n'erano un bel po': quell'Edward si era fatto numerosi nemici, qualcuno perfino in famiglia. Al pensiero, il castano fece una smorfia. A trovarsi dei nemici, soprattutto nel proprio nucleo familiare, non ci voleva molto in realtà, e lui lo sapeva fin troppo bene. Tornò a guardare davanti a sè, osservando però Dorian di sottecchi... stringere amicizia, quello si che era difficile. Il più giovane grugnì, infastidito da chissà cosa ed iniziò a farsi aria con una mano.
"Ottobre non me lo ricordavo così caldo..."
Borbottò fra sè e sè, passandosi l'altra mano tra i folti capelli castani, spostando l'abnorme frangia che gli copriva la fronte bicolore. Non che mostrare un po' di pelle in più per lui fosse un problema... anzi, forse la sua pelle era la sua caratteristica meno preoccupante. Si decise a prestare attenzione ai due colleghi quando a loro si avvicinarono anche Sokolov e Cannizzaro -ugh, perchè dovevano esserci così tanti italiani?- : forse valeva la pena ascolare. Magari qualcuno aveva confessato l'omicidio, avrebbero risolto il caso e quella grandissima rottura di scatole sarebbe terminata.
"... tutti ce l'hanno con Edward.." Aveva iniziato a dire Dorian, scorrendo una lunghissima lista di nomi e fotografie "... chi per un motivo, chi per un altro. Si tratta principalmente di debiti mai saldati od inganni da parte del nostro signor Mills"
Spiegò, alzando ogni tanto lo sguardo in direzione di Nazogi, che stava continuando ad annuire. Ester osservava lo schermo, mentre Luna continuava a segnare appunti sul proprio quaderno.
"Nessuno di questi è un buon motivo per uccidere"
Setenziò all'improvviso l'italiana, e subito Ester annuì, muovendosi un po' verso il gruppo come per 'prenotarsi' in modo da poter dire la propria.
"Infatti, sono tutti motivi troppo... futili, non trovate?"
Osservò, e Nazogi tradì un minimo di emozione sollevando appena le sopracciglia. Iniziò a parlare all'improvviso, sistemandosi l'alta coda di cavallo che raccoglieva i suoi lunghi capelli.
"Non esiste un buon motivo per uccidere, ragazze. Ed ogni 'motivazione' per uccidere è futile... anzi, più che motivazioni sono delle vere e proprie scuse. Scuse dietro alle quali si compiono atti inumani che non andrebbero mai commessi, che si abbia o meno una 'buona scusa'..." Si fermò un attimo, osservando le matricole. Ester lo stava guardando con la testa leggermente inclinata e gli occhi azzurri che le brillavano. Luna e Dorian lo stavano ascoltando attentamente, osservandolo, mentre Kwan teneva lo sguardo basso "... e ad alcuni non serve nemmeno una scusa, agiscono e basta. E questi sono gli assassini peggiori da trovare, perchè dietro alle loro azioni c'è solo... pura crudeltà"
Terminò, e Luna sussurrò qualcosa.
"Oppure.... il desiderio di eliminare uno scomodo sassolino nella scarpa..."
Ci fu qualche secondo di silenzio ed il russo fece per dire qualcos'altro, ma la voce di Leonardo lo bloccò. Non aveva di certo l'espressione di uno che aveva assistito ad un'autopsia: aveva un sorrisetto soddisfatto sul volto, del quale nè Ariane nè Agap'ya avevano compreso il motivo. Cioè, una scoperta l'avevano fatta, ma non era decisamente qualcosa di cui essere felici, dato che complicava solo le cose ed aveva solo confuso i tre investigatori.
"Heeey! Ci abbiamo messo tanto?"
L'italiano si avvicinò ai propri colleghi e, mentre Nazogi scosse la testa con un sorriso, Kwan annuì subito.
"Si, ci avete messo fin troppo e noi siamo morti di caldo..."
Sputò acido il coreano, passandosi di nuovo una mano tra i capelli.
"Dai, non è passato troppo..."
Fece subito Ester, con un sorriso, ma Luna la bloccò.
"No, ha ragione il cespuglio. Spero abbiate scoperto qualcosa d'interessante, almeno..."
Leonardo, all'affermazione della bionda, mise su un sorrisetto storto, per poi annuire.
"Oh, abbiamo senza dubbio scoperto qualcosa..~"
Si voltò verso le colleghe, ma Ariane scosse la testa, per poi superare il minore e dirigersi verso l'uscita del cortile dell'ospadale.
"Lo tireremo fuori in agenzia"
Disse semplicemente, ignorando le lamentele del tinto.
"Non è affatto uno spettacolo carino, tirarlo fuori davanti un ospedale e con tutte queste persone non sarebbe proprio il caso. Non trova, De Luca?"
La russa raggiunse la collega, tenendo le mani nelle tasche dei suoi jeans blu e la testa bassa, concentrata sulla peculiare scoperta che avevano fatto in seguito all'autopsia. Teneva le sopracciglia corvine aggrottate e, come aveva notato Ariane, guardandola sott'occhio, sembra quasi stesse pianificando un omicidio. La rossa sospirò, tornando a guardare davanti a sè e fermandosi solo una volta arrivata fuori al cancello dell'ospedale... lì sarebbero presto arrivati due taxi a prenderli. Presto Agap'ya le si affiancò, nel più totale silenzio. La rossa apprezzò il fatto che l'altra non avesse nemmeno tentato di iniziare a chiacchierare o discutere sulla loro scoperta... insomma, sarebbe stato decisamente inopportuno. Al contrario degli altri due esperti russi, Sokolov e Novikov avevano incredibilmente colpito in modo davvero positivo l'inglese e lei, sebbene non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, quasi non riusciva a capacitarsene. E nemmeno Utterson, nonostante continuasse a smanettare con le sue diavolerie elettroniche, non era tanto male. Invece, gli italiani con cui stava collaborando avevano perfettamente incontrato le sue aspettative. Il problema era che erano davvero, davvero basse. Kim, poi... era davvero deludente: ecco cosa succedeva a lasciare che matricole troppp giovani venissero reclutate per indagini importanti come quella a cui stavano partecipando. Al solo pensiero del coreano sbuffò irritata, mentre uno dei due taxi iniziò ad arrivare insieme al resto del gruppo.
"Prima le signore~"
Così, con grande disappunto da parte di Kwan, che non voleva fare altro se non tornare nella sua bella stanzetta d'albergo, Leonardo lasciò che le donne fossero le prime a salire nel taxi e lui, Kwan, Nazogi e Dorian rimasero ad aspettare la seconda automobile.
"... quindi, scoperto qualcosa d'interessante?"
Nazogi si sporse leggermente verso Leonardo che, incontrato il suo sguardo, subito annuì con un sorrisone luminoso, a tratti forse anche inquietante considerando il contesto in cui si trovavano e l'argomento della loro conversazione.
"In poche parole.... si~ Anzi, interessante è dir poco... ma, come hanno detto le nostre colleghe... parlarne adesso sarebbe inopportuno. Quindi, vi spiegheremo tutto in agenzia"
Disse l'italiano con un occhiolino e l'altro annuì.
"Capisco... allora spero di non rimanere deluso..~"
Replicò poi, con il suo classico, pacato sorrisetto stampato sulle labbra. Dopo un'occhoiata civettuola da parte del maggiore, Kwan notò come Dorian stesse osservando i due con una strana espressione... per intenderci, quella di chi la sa lunga. Gli rivolse allora uno sguardo confuso, ed il russo si strinse nelle spalle, per poi prendere una barretta di cioccolato da una delle numerose tasche del suo parka, addentandola con nonchalance.
"Vuoi?"
Ne tirò fuori un'altra, offrendola al coreano, il quale però scosse la testa con un sorrisetto.
"No... ho le mie~"
Mentre Leonardo e Nazogi fecero passare l'attesa parlando, Kwan e Dorian rimasero più che altro in silenzio, scambiando ogni tanto qualche commento sui tipi di cioccolato che preferivano.
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[ᴛʜᴇ sʜᴏᴘ ᴏғ ᴡᴏɴᴅᴇʀs-sᴛᴏʀɪᴀ ᴀᴅ ᴏᴄ][ɪsᴄʀɪᴢɪᴏɴɪ ᴄʜɪᴜꜱᴇ]
Fantastik-----------------------🔥- •ιиιzιαтα ιℓ 26/09/19• •¢σи¢ℓυѕα ιℓ ??/??/??•