↻Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 9

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"Ciao, omaccione. Il mio nome è Nico!"
Il bambino porse una mano a Valery, che l'osservò confuso.
"...omaccione?"
Ripetè, e le sue labbra si curvarono involontariamente in un sorrisetto. Si decise a stringere la mano del ragazzino, che al tatto risultò subito estremamente magra e fredda...oltre ad essere davvero piccola. All'uomo quasi ricordò la mano della sua primogenita. Nico lasciò andare quasi subito Valery, per poi inclinare la testa e guardare Tiffany e Matvey. Indicò quest'ultimo, avvicinandoglisi.
"Tu devi essere il più grande. Sono Nico"
Si presentò, porgendo la mano al più giovane, che soffocò una risatina mentre le parole del bambino presero la forma di una freccia e pugnalarono il povero Legasov.
"Io sono Matt, mentre lui è il detective Legasov. Lei invece è Tiffany e quello laggiù è il detective Morin"
Spiegò con un sorriso la matricola, ed il rosso annuì, osservando la ragazza.
"...che bella.."
Commentò, continuando ad osservare l'inglese, che rivolse al minore un sorriso, sorpresa.
"Ah-"
"Non c'è nient'altro da vedere qui...il locale è vuoto"
Daksha si avvicinò al gruppo, notando solo in quel momento il bambino.
"Sono Nico" Si presentò, per poi avvicinarsi a Tiffany e prenderla per mano "...posso?"
Domandò alla maggiore, che annuì.
"Si, non c'è problema"
Sorrise, ed il rosso accennò un sorrisetto, mentre Daksha  mostrò a Valery tutti i campioni che aveva raccolto, anche se si trattava perlopiù di cocci di vetro.

"Oddio un bambino!"
Tiffany e Nico erani usciti dal locale mentre il resto degli investigatori si stava occupando d'ispezionarlo un'ultima volta ed Oz si era subito interessato al nuovo arrivato.
"...sono Nico.."
Il rosso strinse la mano di Tiffany, che gli sorrise.
"Tranquillo, il detective Lévesque è una brava persona"
Oz annuì, per poi abbassarsi in modo da trovarsi faccia al faccia col minore.
"Nico! È un bel nome, sai? Somiglia a quello di Nick"
Iniziò il biondo, ed il rosso lanció un'occhiata alla matricola inglese, per poi strizzare gli occhi.
"...ha una brutta faccia. Non mi piace"
Il povero Nick guardò confuso il ragazzino, mentre Tiffany, Amaya e Mok si guardarono perplessi. Quanto ad Oz...non riuscì a trattenersi, e finì con il ridacchiare.
"Non è una cosa carina da dire, Nico..." Fece, voltandosi verso la propria matricola "...però, si sa, i bambini sono sinceri..."
Scherzò, ma l'espressione del povero inglese lasciò intendere che non avesse colto il tono giocoso del maggiore. Nico fece un sorrisetto, appoggiandosi al braccio di Tiffany, e la ragazza si voltò a guardarlo.
"Nico...non ce l'hai ancora detto. Come sei finito in quel posto?"
Domandò dolcemente, ed il rosso si fermò a pensare.
"...non lo ricordo. Mi sono trovato lì qualche giorno fa..." Si strinse nelle spalle, senza lasciare la mano della matricola "...ci sarò arrivato in qualche modo...insomma, mi ci avranno portato...cioè, non lo so. È successo, credo"
Tiffany inclinò la testa, confusa, ed Oz aggrottò le sopracciglia, diventando improvvisamente serio.
"In che senso? Chi ti ci ha portato?"
Chiese, osservando il bambino. I capelli rossastri, che alla luce del giorno -nonostante quella giornata fosse piuttosto grigia- si erano rivelati essere aranciati, simili a quelli di Ariane, erano corti e pettinati verso l'alto senza un preciso criterio. Non sembravano sporchi, e lo stesso valeva per la pelle chiara costellata di lentiggini. Gli occhi color smeraldo di Nico sostennero lo sguardo di quelli rosa di Oz.
"...e che ne so? Non conosco nessuno"
Fu la risposta del bambino, lasciando tutti piuttosto perplessi.
"Che significa...? Non conosci nessuno?"
Domandò ancora Oz, ed il rosso annuì.
"Non conosco nessuno...fine"
Sembrò quasi irritato dalla domanda del biondo, che se ne rese subito conto. Quindi, sul suo volto tornò subito un bel sorriso gentile, ed annuì.
"Va bene, Nico"
Posò una mano sulla testa del bambino, accarezzandone i capelli rossi, e notò come, al suo movimento, il primo istinto di Nico fu quello di scansarsi. Si scambiò un'occhiata con Tiffany: l'aveva notato anche lei.
"...credeva l'avrebbe colpito?"
Sussurrò Amaya a Mok, che annuì, prendendosi il mento.
"È possibile.."
Osservò semplicemente.

▪■▪■▪■▪

Nico continuava a guardarsi attorno con ammirazione: l'agenzia era davvero grande! Era seduto su un divanetto tra Tiffany e Nick, fuori l'ufficio di Tucker dentro al quale il resto degli investigatori ed il proprietario dell'agenzia stavano discutendo sul ragazzino.
"Quindi lavorate qui?"
Domandó il rosso ai due inglesi, e Tiffany annuì.
"Si...è un bel posto, non è vero?"
Nico in risposta si limitò a sorridere, e Nick notò che gli mancavano un incisivo ed un canino, entrambi sul lato sinistro.
'Ha perso dei denti da latte...'
Era proprio un bambino, non c'erano dubbi. Un uomo alto ma dalla costituzione piuttosto esile fece per entrare nell'ufficio, ma prima rivolse un saluto alle due matricole.
"Chi è lui?"
Sussurrò Nico a Tiffany, ignorando beatamente il povero Nick.
"Lui è Oscar, l'assistente del signor Tucker"
Spiegò subito la maggiore e Nick soffocò una risatina, mentre la collega agitò una mano facendogli segno di rimanere in silenzio e magari non dire nulla di 'compromettente'...anche perchè Oscar era ancora lì...
"...trovato nulla, Oscar?"
Tucker alzò lo sguardo verso il castano, appena entrato nella stanza, che scosse debolmente la testa.
"Nulla"
Disse unicamente, e Valery incrociò le braccia al petto.
"Questo ragazzino sembra essere apparso dal nulla...."
Riflettè ad alta voce. Non era stata segnalata nessuna scomparsa di un bambino anche lontanamente simile a Nico...e nemmeno di bambine. Poi, la ricerca era resa ancora più difficile dal poverino, che sosteneva di non ricordare il proprio cognome od i nomi dei propri genitori. Sotto suggerimento di Mok avevano anche contattato tutti gli orfanotrofi della città, ma sembrava che a nessuno mancasse un bambino simile e, soprattutto, nessuno aveva mai ospitato un Nico dai capelli rossi e gli occhi verdi. Cioè, un orfanotrofio c'era....ma quel Nico era al sicuro nella propria stanzetta.
"Credo che dovremmo lasciarlo all'orfanotrofio più vicino...è l'unica opzione. Non sembra avere famiglia"
Concluse Tucker e, nonostante sembrasse contrariato, Oz annuì: non c'era effettivamente altro da fare.
"Però prima...posso parlare con il bambino?"
Il biondo si alzò dalla propria sedia, e Tucker annuì.
"Non vedo perchè non potrebbe, Lévesque..." Disse con un sorriso, per poi voltarsi verso Oscar "...portali ad una stanza per i colloqui"
Il più giovane annuì subito, uscendo dall'ufficio insieme al canadese.
"Ehy, Nico...volevo parlarti un po', ti dispiacerebbe seguire me ed Oscar?"
Chiese dolcemente al bambino, che lo guardò con aria circospetta. Spostò lo sguardo verso Tiffany, che gli rivolse un sorriso rassicurante.
"Solo se viene anche Tiffany"
Non sembrò voler sentire ragioni ed il canadese acconsentì alla condizione data dal bambino, che sembrò particolarmente soddisfatto. Insieme a Tiffany abbandonò il comodo divanetto in pelle nera, rivolgendo un sorrisetto a Nick.
"....donnaiolo..."
Sussurrò lui, senza far caso a Mok, sistemato vicino alla porta dell'ufficio.
"...ti rendi conto che è un bambino, Carter?"
Fu il commento del coreano, e l'inglese si strozzò con la propria saliva.
"Io scherzavo!"

[ᴛʜᴇ sʜᴏᴘ ᴏғ ᴡᴏɴᴅᴇʀs-sᴛᴏʀɪᴀ ᴀᴅ ᴏᴄ][ɪsᴄʀɪᴢɪᴏɴɪ ᴄʜɪᴜꜱᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora