36.

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Feci correre lo sguardo su tutti i vestiti che avevo lanciato sul letto e sbuffai, esasperata.
Era venerdì e i miei amici avevano deciso di andare ad una festa e me lo avevano comunicato solo il giorno prima.
Come aveva detto Grace, si sarebbe tenuta in un locale non molto distante da casa mia.

"Non ho niente!" Mi lamentai, voltandomi verso Grace. Lei aveva portato un semplice vestito a motivi floreali e degli stivaletti bassi. Non era molto entusiasta di andare in un locale pieno di gente, era spaventata e cercava di non frequentare luoghi molto affollati da quando aveva scoperto di aspettare un bambino.

"Ma se hai più vestiti tu che un intero negozio di abbigliamento!" Ironizzò, avvicinandosi al letto e esaminando tutti gli abiti. Poi, come se le fosse venuto un colpo di genio, si avvicinò velocemente al borsone che aveva portato con sé ed estrasse un vestitino stretto, rosso ciliegia e con un profondo scollo. Lo squadrai, scuotendo la testa.

"Non credo mi stia bene." Ammisi, tornando a guardare i miei vestiti.

"Provalo!" Insistette, passandomelo ed alzai gli occhi al cielo. Lo infilai velocemente, avvicinandomi allo specchio e squadrando la mia figura riflessa.
Nel complesso, il vestito non era nemmeno tanto male, l'unica cosa che non mi convinceva molto era la scollatura che lasciava davvero poco spazio all'immaginazione.

"Stai davvero bene, Alis." Affermò, passandomi un paio di scarpe col tacco nere.

"Sei sicura? Insomma..." Provai a dire, ma il suo sguardo non ammetteva repliche e così mi svestii, posando il vestito sul letto e le scarpe accanto a quest'ultimo.
Non esagerai con il trucco, non mi piaceva trasformarmi, e arricciai i miei capelli con la piastra che mi aveva regalato Jared al mio compleanno.

Un'ora dopo, sia io che Grace eravamo pronte.
Saremmo andate alla festa con Davis e poi avremmo incontrato Jared, Colton e Brayden lì. A proposito di Brayden, lui e Grace avevano riniziato a parlare qualche settimana fa, quando Brayden l'aveva fermata nel corridoio e si era offerto di riportarla a casa. A Grace era parso strano, poi aveva accettato ed avevano passato il pomeriggio a parlare ed insieme erano arrivati ad una conclusione: pur non stando insieme, avrebbero dato al bambino la figura genitoriale di cui avrebbe avuto bisogno. Grace mi aveva confidato di aver apprezzato il fatto che Brayden si fosse assunto le proprie responsabilità, nonostante l'avesse capito un po' più tardi.
In quanto a Colton, lui e Davis sembravano andare più d'accordo rispetto all'inizio. Davis aveva capito che Colton non provava niente per me e che c'era una semplice amicizia fra noi due, così aveva imparato ad accettare il fatto che Colton avrebbe fatto parte del nostro piccolo gruppo ed ogni tanto li avevo beccati a scambiare qualche parola fuori scuola.

Quando chiusi la porta di casa, trovai Davis ad aspettarci dinanzi casa mia e mi affrettai a raggiungerlo, cercando di non inciampare sui tacchi.
Guardai cosa indossava e per poco non scoppiai a ridere alla vista di una camicia. Davis le aveva sempre odiate, e pensai, quindi, che ci fosse lo zampino di Maddie dietro tutto quello.

"Oh, non iniziare anche tu! Mi ha costretto mia madre ad indossarla! Quanto vorrei toglierla, pensandoci potrei farci un pensierino alla festa." Si portò la mano sotto al mento e alzò gli occhi verso l'alto, facendo finta di pensare. Risi, scuotendo la testa e mi incamminai verso la sua auto.

"Sei bella." Pronunciò, prima di fare il giro dell'auto e prendere il posto accanto a me.
Grace si sedette sui sedili posteriori e quando tutti e tre allacciammo la cintura, Davis partì velocemente.

"Brayden ci aspetta lì, giusto?" Domandò Grace, poi, come se avesse pronunciato quelle parole senza nemmeno rendersene conto, portò entrambe le mano sulle bocca, sgranando gli occhi.
Davis la guardò tramite lo specchietto retrovisore, scoppiando a ridere.

AGAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora