𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨

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°•°𝐅𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐲°•°

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°•°𝐅𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐲°•°

Il 29 dicembre, vedendo avvicinarsi il momento della partenza, decise di contattarlo lasciandogli un piccolo messaggio. Tirò un sospiro di sollievo nel constatare che il numero del moro fosse stato lo stesso; almeno non era una prova evidente che lo stesse evitando. Gli rispose dopo alcuni minuti dalla visualizzazione, titubante nel parlare alla persona che, come uno stupido, aveva baciato d'impulso per poi scappare. Taehyung non aveva neanche compreso i pensieri dell'artigiano, non aveva afferrato l'idea che attanagliava lo stomaco del ragazzo, quindi, gli chiese di incontrarsi il giorno stesso, davanti al bar della loro prima uscita insieme. Jungkook accettò al settimo cielo, riferendo orario e momento della giornata: avrebbe avuto occasione di parlargli come doveva.

Alle tre in punto di quel rigido pomeriggio, i due si incontrarono e, tra l'impaccio del moro, le risatine imbarazzate del collezionista, riuscirono ad instaurare una conversazione. Jungkook seguì l'obiettivo prefissato, confessandosi al maggiore, il quale, lo guardava serio dall'altra parte del tavolo. Infatti, Taehyung non sarebbe mai riuscito a tirare le fila del discorso, tanto contorte e confuse, sparse in vari attimi.

- H-Hyung io.. m-mi piaci dav-vero tanto. Dalla t-terza superiore, quando ci siamo conosciuti - e nuovamente cadde il silenzio: il coraggio venne a mancare mentre i dentini sporgenti torturavano con forza il labbro inferiore, allo stesso ritmo del suo battito cardiaco. Il grigio sorrise alla dolce reazione -ed al calore che gli si era formato all'altezza del petto- , spostandogli una ciocca di capelli che gli ricadevano davanti agli occhi. Quando Jungkook levò il capo per provare a parlare, gli si impose una falange che, delicata, andava ad accarezzare e divaricare i suoi boccioli rosei.
Taehyung si sbilanciò nella sua direzione, tenendosi in equilibrio con il gomito sul tavolino metallico - Sta zitto Kook. - pronunciò con un accenno di sorriso, prima di posare di nuovo le labbra sulle sue. Le schiuse, accogliendo una delle carnosità del minore, trattandola con estrema cura, chè non sapeva nemmeno lui quando avesse imparato a baciare. Il moro, al contempo stesso, sgranò gli occhi, ritrovandosi a serrarli poco a poco, rilassato dalla bocca esperta del collezionista sulla sua. Aveva desiderato con così tanto ardore quel primo bacio che, nell'attimo in cui accadde, la sua mente si liberò da qualsiasi pensiero negativo, fotografando invece, ogni pixel di quella loro immagine come primo ricordo.

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-questo non credo sia uno dei miei capitoli migliori ;^;

𝗦𝗽𝗿𝗶𝗻𝗴 𝘀𝗻𝗼𝘄𝗳𝗹𝗮𝗸𝗲 ; 𝗍𝖺𝖾𝗄𝗈𝗈𝗄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora