Capitolo 18

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I problemi cominciavano a manifestarsi e la preoccupazione generale si alzò ad livello quasi ingestibile.

Dopo essere rimasta sola, Anya continuava a rimuginare su come gestire una catastrofe annunciata di tale portata. Il suo umore non era dei migliori, aveva preso a pugni più volte il tavolo incapace di trovare una soluzione decente.

Il suo sfogo venne interrotto dal cellulare. Controllo il numero sul display e quando vide la scritta 'Ospedale' si affrettò a rispondere.

"Agente Forest", disse.

"Salve agente, sono l'infermiera Grant la chiamo perché ho delle brutte notizie...", sentendo quelle parole ingoiò amaro.

"Il signor Mann è morto questa mattina, purtroppo non so dirle le ragioni. Verrà fatta un'autopsia al più presto...", continuò la donna.

"Un'autopsia? Per quale motivo?", chiese stupita.

"È la prassi...", minimizzò l'infermiera con tono poco convinto.

"Infermiera Grant, io non sarò un medico o un'infermiera, ma non mi risulta che la prassi della morte di un paziente in coma sia quella di eseguire un'autopsia", obiettò Anya insospettita dalle parole della Grant.

"Agente... non potrei dirglielo senza mandato...".

"Che cosa non potrebbe dirmi?", chiese con tono autoritario.

"Il signor Mann è morto in circostanze sospette ed è per questo che è stata ordinata un'autopsia", disse con titubanza la donna.

"Ma da me non ha saputo nulla...", aggiunse poi.

"Non si preoccupi...".

Rimasero al telefono qualche altro minuto, dove l'infermiera comunicò alla Forest le condizioni dell'altra paziente dell'attentato, Niylah Jones. Si era svegliata e aveva subito chiesto di essere trasferita nella clinica di suo padre a Chicago per la convalescenza e la riabilitazione.

'Però l'avvocato di grido si dà alla fuga, come biasimarla... adesso il posto più sicuro al mondo è lontano dalla Griffin. Credo proprio che questa notizia non farà molto piacere alla Senatrice...', pensò Anya, prima di prendere il cellulare e chiamare Lexa.

*****

Lexa aveva chiamato Anya e Lincoln nel suo ufficio, la telefonata del suo secondo l'aveva messa in agitazione più di quanto volesse ammettere. Anya stava aggiornando Lincoln sugli ultimi risvolti, mentre la Woods si arrovellava su come agire.

"Ho un piano!", esclamò di punto in bianco il Capo della Sicurezza.

"Speravo che lo dicessi... Capo", disse Anya fiduciosa con l'appoggio di Lincoln che si limitò ad annuire.

"È un po' azzardato ma potrebbe funzionare. Il palazzo Governativo è già pieno di telecamere di sorveglianza, ma chiunque lavori qui dentro sa perfettamente dove sono situate...", cominciò a spiegare.

"Quindi cosa proponi... di installarne altre nascoste, in modo da cogliere di sorpresa la nostra talpa?", esordì l'agente White arrivando subito al punto.

"Sì, esattamente questo, le piazzeremo in modo furbo e nessuno, a parte noi tre, ne sarà a conoscenza".

"Geniale Lex. In questo modo potremmo tendere la nostra trappola, con la grossa probabilità che la spia abbocchi", concluse Anya sorridendo soddisfatta.

Lexa si limitò ad annuire, prima di condividere con Anya e Lincoln il resto del piano. Una volta definiti i dettagli si separarono e senza dare nell'occhio cominciarono ad attuare la prima parte del piano.

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