Guarda che non è mica un sasso

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 «Eh, secondo me no» obietta Jonah, giocherellando con un orecchino con la mano non occupata a reggere la cartella sulla schiena

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«Eh, secondo me no» obietta Jonah, giocherellando con un orecchino con la mano non occupata a reggere la cartella sulla schiena.

«Ma sì, JoJo» ribatte Alexis. «Se sono dieci cavalli della dimensione di un'oca, comunque sono più semplici da sconfiggere».

«Ma devi combattere contro dieci nemici piccoli anziché contro uno grosso».

Alexis sospira. La strada del ritorno da scuola porta sempre con sé discorsi piacevoli e non troppo impegnati, ma quando Jonah s'impunta su qualcosa è veramente difficile farlo desistere. 

«Ho capito. L'hai già detto» replica, «fatto sta che un'oca delle dimensioni di un cavallo è molto più difficile da tirare giù!».

«Ma è una!» strilla Jonah, quasi in falsetto. Il basso muretto della scuola elementare termina assieme alle sue parole e il vociare dei bambini che si sta facendo distante gli fa da contrappunto, come a voler rimarcare per l'ennesima volta quel concetto. «Invece i dieci cavalli ti possono accerchiare».

«Che poi dipende da quanto forti rimangono i cavalli se ne scali le dimensioni, ma va beh. Fai un po' come vuoi» si arrende Alexis, calciando distrattamente un sasso che si trovava sul suo cammino.

Il suddetto "sasso", dettaglio che fra un attimo sembrerà più importante, rotola inerme sul selciato fino al bordo della strada, arrestandosi con un rumore che di pietra non è.

«Che roba hai calciato?» domanda Jonah, alzando le sopracciglia curioso.

«Un sasso» replica l'amico in tono piatto. «E anche uno piuttosto grosso».

«Grosso quanto un'oca delle dimensioni di un cavallo o ancora di più?» lo punzecchia Jonah. Alexis si limita a sbuffare accompagnando il suo verso teatrale con un cenno sprezzante della mano.

«Guarda che non è mica un sasso» continua JoJo, avvicinandosi al punto dove ha sentito rotolare per l'ultima volta l'oggetto. «Uuuuh, ma guarda guarda!».

Alexis aggrotta le sopracciglia perplesso e si avvicina all'amico. In genere il falsetto è riservato alle grandi occasioni, ma oggi è già la seconda volta che lo sente usare. 

«Guarda cos'è, Alexis!». 

Jonah, la cui schiena titanica si trovava fino a pochi istanti prima chinata sul marciapiede, si rialza e si volta con un sorriso trionfante. Stretto nella sua mano destra c'è un cubo di plastica.

«È un...» commenta Alexis, senza nemmeno provare a nascondere la propria delusione, «cubo di Rubik».

«Esatto!» replica Jonah raggiante, rigirandosi l'oggetto tra le mani. «Ed era qui tutto solo». 

Non ne aveva mai visto uno così particolare: invece dei soliti sei colori, uno per faccia, ne ha solo tre: arancione, verde e bianco. L'unica cosa che distingue le facce dello stesso colore sono delle minuscole scritte, stampate su ogni cubetto: alcuni riportano "21", gli altri "CB".

Le Bizzarre Avventure di JoJo: Exit LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora