"I miei genitori sono terrorizzati dal farmi uscire di casa." Era la prima volta che Hoseok parlava a qualcuno del suo problema, non lo trovava certo rassicurante.
"Però sei uscito di casa..." fece notare giustamente l'altro, con sguardo perplesso.
"Senza permesso." Specificò il minore. "Comunque, non lo fanno perchè mi odiano, semplicemente sono malato e hanno il terrore che io possa morire."
Yoongi spalancò gli occhi. "Morire?!"
Hoseok capì di averlo scosso un po' troppo, e lo calmò. "È un rischio, non una costante. Vedi, soffro di una malattia che anni e anni fa era considerata mortale. Oggi ci sono le cure adatte, ma costano troppo per la mia famiglia..."
"Che cos'hai? È molto grave?" Il menta sembrava nervoso, forse aveva paura per lui.
"Oh, hyung, non aver paura. Si chiama emofilia. Se mi ferisco, perdo moltissimo sangue. Vedi, non coagula come dovrebbe e non si ferma, la mia è grave, ma io amo infrangere le regole."
Yoongi sembrò osservarlo da capo a piedi, e poi parlò. "Per questo indossi jeans lunghi d'estate? Hanno paura che tu possa ferirti?"
"Lo faccio io, se esco, per precauzione anche se credo che mia madre sia troppo spaventata. A volte scappo da dietro casa e abbiamo i roseti dei vicini che confinano anche con la nostra proprietà." Spiegò ridacchiando.
"Però diavolo, deve essere orribile. Mi dispiace tanto..." mormorò, triste per quanto aveva appena saputo.
Hoseok non voleva che il suo nuovo amico si sentisse così, decise quindi di sedersi accanto a lui e spiegargli con calma la situazione.
"Le persone come me non sono obbligate a chiudersi in casa, di solito conducono una vita perfettamente normale. Escono, fanno sport... hanno i soldi per permettersi i trattamenti con il fattore coagulante, odio come alcune cose costino così quando servono a curare." Riassunse, in breve. "Solo che da piccolo mi sono fatto male e sono finito in ospedale, da allora mamma non mi fa uscire, se non per fare visite di controllo dal nostro medico, che sta cercando di farci avere le cure in modo gratuito."
"E tuo padre?"
Hoseok sospirò. "È partito quando ero piccolo per l'estero, va e viene, non ha molta voce in capitolo. Principalmente è mamma che si è presa cura di me, insieme a mia nonna. Che mi dici della tua, di famiglia?"
L'altro sorrise. "E se facessimo una domanda al giorno a testa? Ci stai?"
Il castano ne approfittò per dargli fastidio. "Mi hai appena chiesto due cose in una sola frase. È una domanda al giorno a testa, hyung. Siccome tu me ne hai fatte tante, ora però voglio sapere qualcosa della tua famiglia."
Il maggiore raccontò solo di sua madre e di suo fratello, senza menzionare il padre: forse era morto, forse era scomparso... error 404, padre not found. Yoongi spiegò che era cresciuto lì, e che tutta la sua famiglia era molto appassionata alla musica. I suoi nonni materni si erano trasferiti in Canada, nell'Ontario, e una volta all'anno volavano fino in Corea Del Sud per vedere la figlia e i nipoti.
Come diavolo aveva fatto a non vedere nemmeno una volta quel ragazzo per la strada? Ne conosceva il nome, ma non il viso... aveva dei tratti delicati, e la sua pelle sembrava quella di una bambola di porcellana da quanto era candida.
I suoi occhi gli ricordavano quelli di un gatto, eccetto per le pupille-non certo della stessa forma-ma togliendo quel piccolo dettaglio erano molto simili.
"Che fai, mi fissi la faccia?"
"Una domanda al giorno. È che hai gli occhi di un felino."
"Non hai capito, una domanda personale al giorno, sulle cose private che non si dicono di solito."
I due discussero del più e del meno, fin quando Hoseok non si accorse che il sole andava pian piano abbassandosi.
"Devo tornare a casa, o mi scopriranno. Passerò dalla finestra della mia stanza. Hyung, fatti trovare qui alle 15 domani!"
Dopo aver ricevuto una risposta affermativa, corse fino al limitare della spiaggia. Camminò fino alla via che portava al mercato, e passò per una strada che potesse consentirgli di passare dal retro delle abitazioni, scavalcando poi il roseto. Arrivato sul lato della casa che combaciava con quella di Yoongi-hyung, strisciò fin sotto la finestra, entrando senza far rumore... aveva fatto bene a lasciarla semiaperta.
Tolse la sabbia dalle scarpe, gettandola fuori in giardino, e poi si mise in ciabatte come al solito. Si cambiò, riponendo i jeans nell'armadio e sistemandosi i suoi adorati pantaloni corti con la stampa di piccoli soli sorridenti.
"Hoseok? Sei in camera? È ora che tu ti faccia una doccia e venga ad aiutarmi con la cena!" Lo richiamò sua madre, gentilmente.
Aprì la porta, trovando il ragazzo alla scrivania, intento a disegnare.
"Arrivo subito, eomma. Prendo i vestiti ed il mio asciugamano."Mentre era sotto la doccia, pensava a Yoongi.
Incredibile come loro due, vicini di casa da anni, non si fossero mai incontrati nemmeno quando la famiglia Jung usciva di casa. Magari, per andare a prendere la macchina parcheggiata al lato opposto del viale o anche solo per chiedere al vicino se aveva qualcosa che mancava in casa per una ricetta.
Capitava che sua madre andasse a chiedere ai vicini delle spezie e viceversa, ma quelle poche volte in cui aveva portato il figlio con sè nessun bambino o ragazzo s'era mai fatto vedere.
Il destino era strano alle volte, e ogni tanto Hoseok ci pensava davvero, come in quell'estate.
Nessuno avrebbe mai previsto come la sua vita sarebbe cambiata grazie a quell'incontro, nemmeno se fosse arrivato un Hoseok dal futuro glielo avrebbe saputo dire, forse, certe cose erano destinate ad accadere così come due stelle sono nate per stare l'una accanto all'altra nella stessa costellazione. A questo pensava, mentre si asciugava il corpo e si vestiva con il suo amato pigiama, a disegni di stelle.
Le stesse stelle perdute, che guardò dalla finestra quella sera prima di dormire, dopo essersi rifugiato sotto il suo lenzuolo color panna, e aver posato la testa sul cuscino.
Sorrise: aveva trovato un amico, finalmente.
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𝐈𝐧𝐧𝐚𝐦𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤
Fanfiction[In corso] "𝐑𝐮𝐛𝐞𝐫𝐨' 𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐇𝐨𝐬𝐞𝐨𝐤" 𝐇𝐨𝐬𝐞𝐨𝐤, 𝐮𝐧 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐬𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚𝐢 𝐦𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐯...