(Raga segnatevi questa data perché un titolo in italiano non capita mica tutti i giorni eheheh)
Era una semplice giornata d'inverno, la pioggia batteva insistentemente sui vetri delle finestre del loro appartamento condiviso, il cielo al di fuori di esse grigio e cupo e Kara e Lena stavano passando insieme una delle poche giornate libere che avevano a disposizione.
Lunghe ore passate a coccolarsi sul divano, avvolte da una calda coperta e dal loro tepore corporeo: questo era il loro pomeriggio ideale da passare insieme.
Chiacchiere, risate, baci, carezze erano una costante di questi rari pomeriggi. E certamente anche oggi non mancavano.
"Te lo giuro, non riuscivo a smettere di ridere ahahahahah. E poi Miss Skittle mi disse, con la sua vocina da topo "Miss Danvers se non la smette subito di ridere sguaiatamente la caccio dalla mia aula"... e capisci che io non vedevo l'ora, ma certo non potevo dirglielo così... ho provato ha trattenermi più che potevo ma alla fine ho rinunciato... non avevo mai visto Eliza così arrabbiata quando sono tornata a casa...ahahaha... ma ne è valsa la pena... non ho mai riso così tanto durante una lezione di chimica.... anche perché di chimica sapevo già tutto quello che tentavano di insegnarmi, e anche di più. A volte era dura fare finta di non capire alcune cose che erano considerate molto difficili ma che io sapevo da quando avevo 6 anni..."
Kara si fermò un attimo dal suo racconto, per poggiare un lieve bacio sui capelli di Lena, che stava cercando di riprendere fiato dopo aver riso per almeno 5 minuti consecutivi.
"Eheh... non pensavo fossi così scalmanata anche da piccola..ahah..."
"Eh sì guarda, sono sempre stata una combinaguai, non lo sono diventata solo negli ultimi anni... anche su Krypton ero una bambina vivace, sai lì i bambini erano lasciati molto più liberi di sperimentare e di scoprire il proprio genio e una volta, nel laboratorio di mio padre, creai una tale quantità di bolle svolazzanti che la stanza fu inaccessibile per un settimana, perché erano anche difficilissime da scoppiare... Rao quanto mi mancano quei tempi."
Lena alzò lo sguardo verso il viso della sua fidanzata leggermente intristita dai ricordi d'infanzia, appartenenti a un mondo ormai perduto.
Un sospirò scivolò fuori dalle labbra di Kara, subito bloccato dalla bocca di Lena sulla sua.
Un lungo bacio fu scambiato tra le due donne; un gesto che valeva più di 1000 parole.
Fermandosi per riprendere fiato, Lena portò le mani sul viso di Kara e appoggiò la fronte alla sua, come per farle capire che lei era lì.
Dopo quasi 3 anni di relazione, entrambe sapevano cosa faceva stare bene l'altra in momenti come questi, e non esitavano mai a farlo.
Ogni tanto però serviva anche parlare.
"Ti manca tanto?" chiese Lena.
"Ogni tanto. È vero, qui con te ho tutto quello che mi serve... e non potrei desiderare nulla di più (e qui si interruppe per poggiare un casto bacio sulle labbra di Lena)... ma ogni tanto i ricordi colpiscono... riemerge il pensiero di ciò che ho perso... la mia casa, la mia famiglia, la mia identità e cultura... e a volte è veramente dura. Ma con te posso superare tutti questi momenti no, mi basta averti vicina..."
E con questo Kara strinse Lena ancora più vicina a sé.
La mora le sorrise.
"Raccontami qualcosa di Krypton... il ricordo più bello che hai di lassù."
Kara la guardò intensamente, e sospirò a fondo prima di rispondere.
"Ecco... su Krypton avevamo uno strano strumento. Non ricordo il nome, non penso neanche che ce l'avesse, perché a chi mai verrebbe in mente di dare un nome a una cosa così pura? Lo legherebbe alla corruttibilità dei mortali. Comunque, aldilà del suo nome... era meraviglioso... e faceva un suono stupendo. Mio padre lo suonava. Mi ricordo che una sera, quando ero ancora molto piccola, avrò avuto poco più di 3 anni, mi avvicinai al suo studio e vidi mio padre che suonava questo strumento. Non so dire che suono facesse... era un po' come lo scorrere dell'acqua da una sorgente... non sapresti descriverlo, ma sai che è un suono puro, sincero, sano e rigenerante. Mi ha toccato nell'anima e lasciato un segno. Mi ricordo chiaramente mio padre illuminato dalla luce delle stelle al di fuori della finestra, avvolto come da una chiara aura... come se anche il tempo si fosse fermato ad ascoltarlo. Ho portato quella musica con me per tutto il tempo della mia vita... e quando ti ho vista l'ho subito associata a te. Perché tu hai avuto lo stesso effetto sulla mia anima... hai lasciato un segno indelebile. Penso che quello sia stato il suono più bello che io abbia mai ascoltato."
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Supercorp Oneshots
FanfictionHey guys, ho deciso di iniziare questa spero lunga raccolta di oneshot sulle nostre amate Supercorp. Non so quanto regolarmente sarò in grado di aggiornare, causa scuola e tutti gli impegni del caso, ma spero di riuscire a portare qualcosa ogni tant...