|Capitolo 7|

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                                Yoongi

Una settimana dopo...

Sto ripulendo la mia postazione, dopo l'ennesimo cliente della giornata, quando vengo interrotto dall'arrivo improvviso del mio migliore amico.

«Amico mio, c'è una sorpresina per te» mi annuncia, sorridendo buffamente.

«Sei inquietante» gli rispondo, prima di buttare le ultime cose. Mi do la spinta con la gamba destra, per strisciare con sedia sino al lettino e rimuovere la carta che lo copriva, per buttare anche quella.

«Sbrigati musone» mi riprende Hoseok, portandomi così a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo.

«Arrivo» sbadiglio, alzandomi dalla sedia, per poi uscire dal mio studio.

Mi fermo sull'uscio, quando mi rendo conto della "sorpresina" che intendeva Hoseok.
Jimin si trova in piedi di fronte alla porta d'entrata e guarda assorto i nostri disegni appesi sulla parete.

«Per essere un lupo, i tuoi sensi non sono molto sviluppati» lo prendo in giro, quando mi avvicino alla sua figura.
Hoseok si è allontanato con la scusa del bagno, ma ci scommetterei anche i miei vestiti che ci sta spiando.

Sussulta per lo spavento e si volta verso di me, sorridendo per l'imbarazzo.

«Sono un lupo con i sensi addormentati, perché mi distraggo spesso» fa qualche passo per avvicinarsi, stringendosi al petto la giacca in pelle sintetica.

«Cosa ti porta qui?» appoggio le mani sui fianchi e cerco di trasmettere il mio sguardo migliore, anche se molto probabilmente sembro solo mezzo addormentato.

«Volevo vederti» si morde il labbro nervosamente, colorandosi di un rosa intenso.

«Tra tutti, proprio me?» mi mordo la lingua sorridendo. Mi piace metterlo in difficoltà e in questo momento, ci sto riuscendo alla grande.

«Sembra così strano?» inizia ad ondeggiare leggermente sulle punte dei piedi, per scaricare il nervosismo.

«Quando qualcuno varca quella soglia è per avere un tatuaggio, oppure per offrirci di vendere l'immobile»

«Allora sarò il primo ad entrare per vedere te» il suo sorriso potrebbe illuminare un intero palazzo in questo momento. Lo trovo estremamente tenero, non posso rifiutare un'offerta del genere. Passare del tempo con lui è ciò che aspettavo dal primo incontro.
Tuttavia ho molto lavoro da svolgere ancora e per lui sarebbe sicuramente pesante.

«Vorrei passare del tempo con te, ma devo lavorare e...»

«Lo so, rimarrò in disparte. Non ti accorgerai nemmeno della mia presenza. Ti prego, permettimi di restare» unisce le mani in segno di preghiera, facendo sporgere il labbro inferiore in un broncio adorabile.

«Va bene, sarai il mio assistente. Se poi ti annoi, non lamentarti. Non è il lavoro più emozionante del mondo» incrocio le braccia al petto, sorridendo per la sua innocente felicità.

«Questo lascialo giudicare a me» mi supera, raggiungendo il mio studio in cui arrivo pochi secondi dopo, sorridendo come un'ebete.

Qualche ora dopo...

Ripulisco per l'ultima volta la pelle della mia cliente, applicando successivamente la pellicola protettiva. Sistemo le ultime cose, per poi accompagnarla da Hoseok per pagare.
Ritorno nello studio e sorrido intenerito dalla scena che mi si presenta davanti.
Jimin è seduto al contrario sulla sedia, con il petto rivolto verso lo schienale e tiene la testa appoggiata sulle braccia, mentre dorme pacificamente.
Provo a ripulire la mia postazione senza far troppo rumore, per fortuna quella ragazza era l'ultima cliente della giornata.
Sono stanchissimo e tutto ciò che vorrei fare è lavarmi e gettarmi sul letto.
Appena finisco di pulire, mi avvicino a Jimin e lo accarezzo un paio di volte sulla schiena per svegliarlo, ma tutto ciò lo fa solo mugolare e arricciare leggermente il naso.

𝐔𝐧𝐞𝐱𝐩𝐞𝐜𝐭𝐞𝐝 - 𝐎𝐦𝐞𝐠𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora