|Capitolo 21|

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                                 Yoongi

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Yoongi

Due giorni dopo...

«Merda Namjoon, vacci piano!» ringhio contro di lui con gli occhi rossi, appena dopo essere finito al muro con la schiena.

«Dobbiamo allenarci al meglio!» mi sprona, asciugandosi con il braccio il sudore sulla fronte.

«Ho capito, ma non possiamo frantumarci a vicenda!» attiro l'attenzione anche degli altri, i quali si fermano e ci osservano con timore.

«Dobbiamo imparare tutte le mosse possibili per combattere!» ringhia, tirando fuori gli artigli, mentre si avvicina minacciosamente a me. Provo a fronteggiarlo, ma veniamo interrotti subito.

«Ragazzi calmatevi, non c'è bisogno di litigare» ci ammonisce Minso, mentre Taehyung è intento a dividerci.

«È lui che si sta sfogando su di me» ribatto con rabbia, non mi aspettavo di ricevere di sicuro un trattamento del genere.
Sento Jimin affiancarmi in pochi secondi, accarezzandomi la schiena per calmarmi.

«Namjoon che ti prende? È per Jin? Guarda che tra un paio di giorni il suo calore finirà e-» tenta di nuovo Minso, ma viene preceduta bruscamente dalle parole di Namjoon.

«Non è per quello» sbuffa, buttandosi a peso morto su una sedia.

«E allora cosa succede?» chiede Hoseok, avvicinandosi a lui.

«Inizialmente non ci ho prestato molta attenzione, pensando fosse solo una strana coincidenza» inizia a parlare, fissando un punto indefinito davanti a sé, come se vedesse proiettata un'altra immagine.

«Di che stai parlando?» domanda Taehyung confuso come tutti.

«Ultimamente ogni volta che esco, con qualcuno o da solo, vedo sempre una figura in nero nei paraggi» sento un briciolo di ansia e di adrenalina farsi spazio dentro di me.

«Allora non sono l'unico ad averlo notato» affermo e mi volto verso Jimin, per fargli ricordare dell'uomo incappucciato che avevo visto il giorno del nostro appuntamento a teatro.

«È come pensavo» mormora Namjoon, passandosi entrambe le mani sul viso.

«Credi che siano i cacciatori?» domanda Jimin con occhi spalancati dalla paura. Intreccio le nostre dita, provando a regolarizzare il battito, ormai accelerato, del suo cuore.

«Non loro direttamente, ma forse qualche guardia o spia che lavora per loro»

«Pensi che stiano per attaccare?» chiedo io, mentre cerco di ripensare a tutti i momenti in cui ho visto le spie.

«Io...non lo so, voglio dire forse. Potrebbero attaccare in qualsiasi momento. Ci hanno trovati, sanno dove abitiamo e cosa facciamo di solito. Loro sono già pronti, mentre noi...» lascia il discorso in sospeso, ma Taehyung lo interrompe con irruenza.

𝐔𝐧𝐞𝐱𝐩𝐞𝐜𝐭𝐞𝐝 - 𝐎𝐦𝐞𝐠𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora