Capitolo 17

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Blake Oliver Carter.
Honolulu, Hawaii.

"Alexander. Noah. Christopher... ce ne sono un sacco di nomi belli, scegline uno"
"Teddy Bear Carter" Sophie annuisce convinta, stringendo il suo orsetto al petto. "A me piacciono questi nomi"
"Amore mio ti ho già detto che non possiamo chiamare il tuo fratellino Teddy Bear Carter, questo nome va bene per un orsetto non per un bambino"
"Il mio fratellino sarà bello come un orsetto e quindi andrà bene" continua, sempre più convinta.
"Basta voi due" sospira Mia, mentre taglia in piccoli pezzi il pesce a Sophie. "Quando sarà il momento, sceglieremo il nome, nel frattempo mangiamo"
"Ci sono le lische?"
"Già tolte" risponde lei, guardandomi con un mezzo sorriso. "Non vorrei mai che ne trovi una e come al solito, smetti di mangiare il pesce"
"Come me"
"Esatto, come lei" continua Mia. "Con la sola differenza che non nostra figlia ha cinque anni e tu trentadue"
"Non capisco perché non abbiamo ordinato della carne. Semplice carne alla griglia"
"Mangia e chiudi la bocca, tra due ore abbiamo la gita in barca e non vorrei arrivare tardi" si sistema il tovagliolo sulle gambe e poi, sorridendo appoggia la mano sul pancione ormai cresciuto. "Scalcia. Scalcia anche tanto"
"Voglio sentire. Voglio sentire. Voglio sentire" urla Sophie, scendendo di corsa dalla sedia. "Ciao piccolo Teddy Bear, sono la tua sorellina. Tra quanto arrivi? Due giorni? Io ti aspetto. Mamma e papà hanno scelto il nome che ho scelto io per te e sono molto contenta"
"Non è vero" ribatto. "Nessuno di noi ha approvato il nome Teddy Bear"
"Invece si"
"Invece no"
"Invece sì"
"Invece..."
"Invece basta, mangiate e Blake, smettila di fare il bambino, per favore. Sei così... snervante"
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