Capitolo 11

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The rain

Alex si alzò di scatto e guardò il ragazzo con una faccia quasi sconvolta, aveva appena realizzato di aver voglia di baciarlo e questo creò in lei una sorta di panico "Non devi far finta che ti importi di me, Harry" non poteva rischiare che Harry capisse che lei aveva una voglia pazzesca di lui e come ogni volta, come sua abitudine si buttò sulla difensiva.

Aggrottò la fronte e Harry si sentì come se avesse sbagliato qualcosa, come se avesse detto o fatto una cosa cattiva "Cosa?" scosse la testa.

La ragazza si girò di scatto e camminò verso la sua camera, prima lentamente ma poi quando sentì Harry camminarle dietro aumentò il passo fino a correre e chiudere a chiave la porta dietro di se, lasciandolo fuori dalla stanza.

"Alex tutto bene? Sai che non è così vero?" la sua voce sembrava molto preoccupata, non riusciva a capire che cosa stesse succedendo.

"Credo di sì" rispose lei, non troppo sicura di cosa dire.

"Non ti va di parlarne?" le disse dolcemente.

"No" Alex rispose a bassa voce quasi borbottando. Si sdraiò sul letto guardando il soffitto, Harry non disse più una parola.

Rimase fuori dalla porta per un po', lo sentiva bussare a tempo di musica, ogni tanto mugolava un ritornello di una canzone e dopo qualche decina di minuti lo sentì allontanarsi.

Le stava scoppiando la testa, tremava, chiuse gli occhi e si addormentò.

Quando li riaprì l'unica cosa che sentì furono le onde. In casa c'era uno strano silenzio e capì immediatamente che gli altri non erano ancora tornati dalla spiaggia.

Si alzò lentamente dal letto, il mal di testa era sparito. Si trascinò fino alla porta, girò la chiave più silenziosamente possibile e uscì. Camminò a piedi nudi sul pavimento in legno, era una sensazione che le piaceva moltissimo.

Cercò Harry in ogni stanza e finalmente lo trovò nella sua camera da letto, stava dormendo.

Entrò in silenzio e si sedette accanto a lui. Osservò i suoi tatuaggi, erano davvero bellissimi, soprattutto quella farfalla in mezzo al busto, proprio sullo stomaco al centro della cassa toracica. Le sarebbe piaciuto sapere il loro significato, magari un giorno avrebbe potuto chiederglielo.

Aveva i capelli scompigliati, gli occhi chiusi formavano una mezzaluna perfetta, le ciglia erano lunghe, folte, nere. Le labbra semichiuse, il suo naso era dritto e perfetto.

Alex appoggiò la mano sul suo braccio e lo scosse un po', incitandolo a svegliarsi.

"Harry" gli sussurrò.

Il ragazzo mugolò rumorosamente e aprí gli occhi, appena la vide si alzò appoggiandosi sui gomiti.

"Alex scusa mi sono addormentato" si giustificò con la voce ancora impastata.

Alex sorrise pensando che non avrebbe dovuto giustificarsi.

"Senti, ti va di fare un giro? In centro a Devon magari" propose lei.

Harry sorrise, non si aspettava questa domanda, era felice. Alex si alzò in piedi e si guardarono ancora per qualche secondo, loro parlavano con gli occhi.

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