The goodbye
Alex rimase a casa per i seguenti tre giorni, non faceva altro che pensare a Louis e a quanto fosse stata incapace di capire e di apprendere cosa stesse passando.
Non poteva immaginare come fosse stato avere l'odio della propria sorella per dieci anni, non poteva immaginare il dolore di Louis che non era nemmeno lontanamente paragonabile al suo.
Passò tre giorni sul suo letto, a disegnare, a dipingere e scrivere. Saltò due pasti e fece la doccia quattro volte, aveva bisogno di rilassarsi. Non riusciva a smettere di pensare a Harry e ogni volta che le balenava in testa cercava di respingerlo o di distrarsi ma era inutile.
Quegli occhi erano impressi nella sua mente, le sue labbra, la sua voce, quel bacio.
Lui senza volerlo e senza saperlo le aveva complicato la vita e stravolto ogni piano.Quando Liam e Harry tornarono a Brighton Alex non andò nemmeno a salutarli, non ne aveva la minima voglia e non aveva intenzione di salutare qualcuno che sarebbe rimasto nella sua testa per sempre.
Quando Hannah e Aria tornarono a casa le dissero di aver scoperto qualcosa riguardo a quella storia, riguardo a ciò che stavano passando i ragazzi, il vero motivo per il quale Harry e Liam avevano alloggiato a Londra.
Mentre i ragazzi dormivano sul divano dopo aver guardato un film le due ragazze si erano intrufolate nella stanza di Harry, Louis e Liam e frugando nei cassetti trovarono un biglietto con scritto "3 Maggio, Harrington Road, 7.45pm".
Non appena lo mostrarono ad Alex decisero che ci sarebbero andate anche loro, avevano il presentimento che sarebbe successo qualcosa di brutto, qualcosa di sinistro.
Non era successo nient'altro di eccitante in quei giorni che sembravano non finire mai. Le ore di luce stavano aumentando sempre di più e con loro anche il caldo.
Harry e Liam erano partiti da un giorno ormai e quel 26 Aprile, Louis aveva chiamato Niall e Zayn per mangiare una pizza a casa Tomlinson.
Erano seduti sul divano intenti a guardare un film, Alex aveva il cellulare in mano e scriveva alle sue amiche quanto si sentisse sola in quel momento.
Da quando Harry la accompagnò a casa da Devon sentiva dentro di se un vuoto incolmabile, un rimpianto, un dolore lancinante. Ogni tanto i suoi occhi cascavano su Louis e parallelamente le tornavano in mente le parole di Harry che la facevano soffrire ogni volta che le ripeteva dentro di se.
Louis era così dolce e il suo viso era magro e segnato dal dolore. Aveva iniziato a fumare a quindici anni e Alex ne capì il perché solo adesso, a distanza di cinque anni. Lo stress, il dolore, l'ansia, la paura di non essere mai perdonato.
In più c'era Harry che non riusciva mai a togliersi dalla testa, ogni ricordo che aveva di lui le scorreva davanti come se fosse una pellicola, ogni suo sorriso, i loro occhi che si incrociavano senza volerlo. Quel bacio.
Niente l'aveva mai fatta sentire così. Eppure se si fosse lasciata andare di più forse le cose sarebbero andate diversamente, forse avrebbe potuto godersi appieno quella vacanza, quel ragazzo, i suoi amici.
Si sentiva così stupida per non essere stata in grado di aprirsi e riuscire a vedere cosa si stava perdendo, di colpo sentì una fitta al cuore, aveva paura che non sarebbe mai più riuscita a recuperare tutto ciò che aveva perso, quei dieci lunghissimi anni passati nella parte oscura della vita, la parte dell'odio, senza mai capire quanto invece fosse bella e travolgente quella del perdono e dell'amore.
Tornò a guardare il film scacciando tutti i pensieri che si accavallavano uno sopra l'altro, poi si alzò e si recò in cucina per versarsi un bicchiere d'acqua fresca, ne aveva proprio bisogno.
Aprí il frigorifero, si chinò a prendere l'acqua e quando lo richiuse vide Niall appoggiato al tavolo che le sorrideva con un bicchiere in mano.
"Posso averla anch'io?" le chiese dolcemente e sottovoce.
Alex annuí e si avvicinò a lui versandogli dell'acqua, poi si appoggiò al tavolo accanto lui.
Mentre bevevano si guardavano con la coda dell'occhio e sorridevano quasi come se stessero facendo una gara a chi finiva prima di bere.
Niall si spostò e battè il bicchiere in plastica sul tavolo e sospirò alzando in aria le mani "Ho vinto" sorrise.
Alex rise e posò il suo bicchiere accanto a quello del biondo che la stava fissando.
Rimasero a guardarsi per pochi secondi ma la scossa che sentì dentro non era del tutto paragonabile a quella che sentiva quando gli occhi che aveva addosso erano quelli di Harry Styles.Niall si avvicinò lentamente a lei e posò le mani sui suoi fianchi stringendola a se, la guardò dall'alto e il suo naso per poco non toccava la fronte della ragazza da quanto erano vicini.
Alex poteva sentire il suo respiro, sentiva il suo odore e il suo corpo addoso a lei. Avevano entrambi ancora il sorriso stampato sul viso.
Alex rise, forse un po' imbarazzata: "Niall cosa fai?"
Il ragazzo le lasciò un dolce e lento bacio sulla fronte, si abbassò all'altezza del suo orecchio e le sussurrò: "Niente, perché?".
Alex si riempì di brividi e si allontanò leggermente col busto. "Niall" si lamentò poi spingendolo ancora un po'.
"Ehi" rispose quasi sottovoce.
Niall si avvicinò ancora a lei spostando la mano dal fianco fino alla schiena, la passò sulle spalle, poi sulle costole e sncora su tutta la spina dorsale fermandosi poco prima del suo fondoschiena. Alex si riempì ancora di brividi e non smise mai di guardare il ragazzo davanti a se forse con gli occhi un po' spaventati.
Quando Niall tornò a guardarla si accorse di quella nota di preoccupazione in quegli occhi scuri e così diversi da quelli di Louis, così si allontanò lentamente e le fece un mezzo sorriso.
Le accarezzò il viso pensando quanto fosse bella e speciale e dopo se ne tornò sul divano con quella scena appena trascorsa, in testa.
Alex rimase immobile per qualche secondo mentre guardava Niall allontanarsi da lei. Non riusciva a capire nè cosa fosse appena successo nè il motivo. Niall non si era mai comportato così con lei, ma da quando era tornato da Brighton invece sembrava un'altra persona.
Scosse la testa cercando di togliere determinati pensieri dalla sua mente e dopo aver messo apposto salì le scale per andare in camera sua.
Si sedette alla scrivania facendosi spazio fra le decine di fogli scritti e disegnati e frugò nei cassetti dove due giorni prima aveva lasciato la lettera che aveva scritto a Louis.
La prese e la guardò leggendola e rileggendola due, tre, quattro volte. Sapeva che non avrebbe risolto un bel niente e che Louis avrebbe potuto strapparla davanti a lei, ma in quelle parole ci aveva messo l'amore, tutto l'amore che non era mai riuscita a dargli in tutto questo tempo e anche se per un secondo, sperò che potesse in qualche modo migliorare le cose.
