Capitolo 3

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Il tempo era volato e il mercoledì era già arrivato, e con questo era arrivato anche il momento della consegna dell'articolo che il signor McQueen mi aveva incaricato di scrivere per la nuova rivista, per capire se sarei stata all'altezza di entrare a far parte del progetto.
Mi aveva già fatto accomodare e lui stava dando una veloce occhiata a quello che avevo scritto, mentre l'ansia mi divorava completamente. Speravo seriamente di aver fatto un ottimo lavoro, come forse si aspettava, e di poter essere presa per questa opportunità che forse non mi sarebbe mai più capitata. Lo guardai attentamente trattenendomi dal portare un'unghia, ricostruita il giorno prima, alla bocca. La ragazza che me le faceva mi rimproverava sempre perché ogni mese andavo da lei con le unghie distrutte o quasi.
《Più tardi lo leggerò con più attenzione, ma per quel poco che ho potuto leggere sembra perfetto》, disse il capo riportandomi alla realtà, e lo guardai facendo un sorriso, sollevata. 《Ti faccio i miei complimenti già per quello che ho letto velocemente, ma sono sicuro che dovrò rifarteli una volta letto bene il tutto. Non hai deluso le mie aspettative, me lo sento》, disse guardandomi attentamente. Aveva uno sguardo strano, quando lo puntava su di me, e sentii le mie guance prendere leggermente fuoco. Stavo arrossendo... ma che cazzo?!《Vorrei aggiungere che, se avrà la possibilità di entrare a far parte del progetto, verrà pagata molto più di quello che viene pagata adesso. Non avrà un solo articolo, ma facciamo sui due o tre a testa che dovrete preparare in un mese. Non sarete molti, quindi ho deciso di dare più articoli ad una sola persona e il fatto che verresti pagata di più è proprio perché avrai leggermente più ore di lavoro rispetto ad ora, e anche perché come cosa è più stressante. In più, verrà spostata di postazione e sarà trasferita poco distante dal mio ufficio in modo che io possa passare a controllare di persona senza andare dall'altra parte dell'azienda o in altri piani.》
Lo guardai spalancando leggermente gli occhi. Ero già stressata di mio, tra questo lavoro e Madison. La bambina non mi causava chissà quale problema, ma era piccola e bisognava starle dietro su tutto e non potevo sempre contare su Nathan solo perché era lì... anche lui aveva il proprio lavoro. Ma questo era il mio lavoro, e avrei sopportato tutto lo stress per poter avere qualcosa in più e andare a vivere da un'altra parte senza più l'aiuto di nessuno. Soprattutto di Jason. 《La ringrazio ancora tantissimo, per la possibilità》, dissi sorridendo e lui fece lo stesso. Lo avevo già detto che aveva un sorriso bellissimo? Puntai lo sguardo sulla sua mano sinistra e notai come non portava la fede al dito. Com'era possibile che uno come lui, così bello, non fosse sposato? Forse era uno di quegli uomini simili ai libri, che si facevano tutte.
Dovevo smettere di leggere cose simili, con questo lavoro avrebbe solo causato più casino nella mia testa.
《Non devi ringraziarmi, anzi devi ringraziare te stessa perché se lo avrai sarà solo per il tuo impegno e le tue forze》, disse e sorrisi nuovamente. 《Bene, abbiamo finito. Può andare signorina Jensen》, continuò alzandosi e io feci lo stesso stringendogli la mano che aveva teso verso di me. Lo sentii stringerla più della volta precedente, e notai come mi accarezzò lentamente il dorso della mano con il pollice. Deglutii e mi schiarii leggermente la gola, mentre lui lasciava subito la mano e si passava la propria tra i capelli.
《Arrivederci, signor McQueen》, dissi e andai verso la porta, e quando la stavo per richiudere alle mie spalle lo sentii sussurrare un: "Ci può contare, signorina Jensen".

Nathan era ancora a lavoro mentre io avevo appena portato Madison da mia madre, essendo che quest'ultima mi aveva chiamata per portargliela dato che mi aveva sentita parecchio stanca e stressata e voleva che io uscissi un po' a svagarmi nonostante fossimo a metà settimana, e avevo accettato che la tenesse in modo da passare una serata tranquilla a casa perché non avevo nessuna intenzione di uscire, quando sentii il telefono avvisarmi dell'arrivo di un messaggio. Lo presi e mi bloccai appena vidi il nome di Jason sullo schermo. Rimasi a fissarlo per qualche secondo, prima di aprire il messaggio.

Jason: Hey. So che probabilmente non mi risponderai, o forse cancellerai addirittura il messaggio senza neanche leggerlo, ma dato che non rispondi più alle chiamate proverò in questo modo. Qualche giorno fa ho chiamato Nathan, il mio vecchio amico del college, e tra una cosa e l'altra ho capito che lui è lì con te. Non so da quanto vada avanti questa cosa, né che cosa siate l'uno per l'altro ma credo di averlo capito da solo con le frasi che mi ha detto lui. Spero solo che non sia vero, perché... Niente, lascia perdere. Ti prego, dimmi che non è vero... Non potete avermi fatto una cosa del genere. So che in passato io ho fatto di peggio, tra tua sorella e tua cugina, ma questa non sei tu... Io ti conosco. Mi dispiace tantissimo per la situazione in cui ci troviamo, ma voglio che tu sappia che sto sistemando le cose per me, per Madison, per noi. Mi manca sentire la tua voce, ricevere un tuo messaggio, essere considerato da te. Sto facendo di tutto per poter tornare da voi ed essere la famiglia che Madison ha sempre desiderato, quella che anche tu volevi. Per favore, se hai letto questo messaggio, rispondimi. Mi manchi.

Without You (The Carter Family 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora