Capitolo 20

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La cena stava proseguendo abbastanza tranquillamente, mentre Madison ci guardava entrambi con un sorriso stampato in faccia. Aveva passato tutta la cena in quel modo, ed ero sicura che presto le si sarebbe paralizzata tutta la faccia. Le avevamo entrambi chiesto il motivo, ma lei non aveva voluto rispondere e tornava sempre a mangiare canticchiando ogni tanto.
《Va bene, ve lo dico》, disse tutto d'un tratto, facendo bloccare sia me che Jason, entrambi con la forchetta a mezz'aria. 《Prima vi ho visti, mentre vi baciavate.》
Guardai Jason, che subito scoppiò a ridere posando la forchetta e portandosi una mano davanti agli occhi.
《Lo sapevo che era per quello》, dissi ridendo anch'io e alzando gli occhi al cielo.
《Quindi questo significa che avrò un fratellino o una sorellina》, disse poi la piccola battendo le mani, e cercai di non ridere di più mentre Jason assumeva un'aria confusa.
《Non si fanno così i bambini, quindi no》, le risposi, senza rendermi conto che subito dopo sarebbe arrivata la fatidica domanda.
《E allora come si fanno?》
Spalancai gli occhi mentre Jason si metteva comodo incrociando le braccia, aspettando la mia spiegazione insieme alla bambina... solo che aveva un sorriso da stronzo stampato in faccia, il coglione. Non mi avrebbe aiutato.
《Allora》, dissi e cercai di pensare subito a qualcosa, e optai per mischiare la classica storiella a una cosa che le aveva detto Jason tempo prima. 《Gli adulti, molto spesso quando si amano tantissimo, giocano a twister. Ti ricordi il gioco del quale ti aveva parlato papà?》, chiesi e Jason iniziò a ridere, mentre Madison lo guardava confusa per poi annuire sorridendo.
《Sì, il sesso》, disse tranquillamente e la fulminai con lo sguardo.
《Tu chiamalo twister come ti abbiamo insegnato. Comunque, gli adulti giocano a twister, e quando finiscono si danno un abbraccio molto speciale. Poi passano tanti mesi, e arriva il bambino o la bambina》, la guardai mentre lei annuiva, un po' confusa. 《Ora mangia, poi a dormire》, dissi sorridendo e tornai a mangiare, incoraggiando anche Jason a farlo, con un gesto della mano.
Tornarono a mangiare anche loro, e la cena proseguì bene. Madison crollò dopo circa un'ora dalla fine della cena grazie alla favola che le aveva poi raccontato Jason.

《Sei consapevole che in futuro, quando lei scoprirà il gioco twister, avremo dei seri problemi?》, chiesi una volta a letto, coprendomi con il piumino.
Jason si spogliò restando in boxer, e si coricò al mio fianco coprendosi anche lui e girandosi di lato, verso di me, per poi posarmi una mano su un fianco.
《È stata una tua idea chiamare il sesso in quel modo quindi, come te lo sei tirato fuori, inizia a prepararti per spiegarle veramente cos'è》, aggiunsi mentre lui faceva una smorfia.
《Assolutamente no, perché lei lo farà solo a trent'anni, se non di più.》
Alzai un sopracciglio per poi ridere negando con la testa. 《Certo, convinto tu》, sussurrai e mi avvicinai, dandogli un bacio a stampo che ricambiò subito.
《Più che convinto》, sussurrò per poi darmi un altro bacio a stampo e si staccò.
Lo osservai mentre si alzava e andava a prendere il computer che avevo posato su un mobile. Lo aprì, sicuramente accendendolo, e tornò nel letto per poi sedersi e coprirsi nuovamente, posando poi il portatile sulle sue gambe. Mi sedetti anch'io, confusa.
《Che fai?》
《Voglio vedere se troviamo qualche casa in America, così prima ne troviamo qualcuna, prima la vediamo e prima la compriamo per andare via da qui》, disse iniziando ad aprire il browser e cercando vari siti.
《Se dobbiamo andare via io devo sistemare delle cose, quindi magari potresti partire tu per vedere le case o la casa di persona》, dissi avvicinandomi un po' a lui e gli lasciai un bacio sulla spalla nuda. 《Mi fido di te.》
Si voltò e mi guardò attentamente. 《Sicura?》
Annuii e sorrisi. 《Certo. La sceglieremo da qui insieme, poi tu andrai e quando tornerai ripartiremo tutti insieme.》
《Perfetto. Hai già un'idea di dove ti piacerebbe vivere?》, mi chiese aprendo un sito e guardandomi di nuovo.
《Non so, vorrei stare comunque vicino alla Carolina, ma non lì》, dissi pensandoci. 《Lì vicino c'è la Georgia, il Tennessee e la Virginia, che comunque circondano lo stato.》
《Vuoi la città principale oppure no?》, chiese.
《No, vorrei un posto tranquillo ma non completamente isolato.》
《Vediamo un pò》, sussurrò per poi iniziare a scrivere alcune cose. Posai la testa sulla sua spalla e osservai lo schermo.
Mi elencò vari posti, più che altro paesini. Molti erano belli ma non mi piacevano le case, oppure erano belle le case e brutti i posti. Iniziammo a fare una lista, finché alla fine restammo con solo tre posti. Ognuno aveva i suoi pro e i suoi contro.
《Ad Atlanta ci sarà Nathan》, dissi guardando il primo dei tre posti. 《Il posto e le case sono belle, ma è una grande città e non mi convince più di tanto.》
《Le case come le vogliamo noi restano comunque fuori dal centro, però hai ragione. Il posto è comunque una città》, disse invece lui.
《Infatti. Poi c'è Virginia Beach, che è molto più vicina allo stato della Carolina, ma è sempre un posto affollato perché c'è la spiaggia. Il posto è bello, e le case sono stupende, soprattutto quelle in riva al mare》, sussurrai guardando le foto del posto, insieme a Jason.
《Però avremo la spiaggia davanti, e un pezzo privato》, disse lui e feci una smorfia.
《Sì, certo. Così ti metti lì, bello e comodo, a guardare i culi e le tette delle altre》, dissi seriamente mentre lui iniziava a ridere. Beccato.
《Memphis, invece?》, chiese e sospirai.
《Memphis è un bel posto e le case sono accettabili. L'unica cosa è che è il posto più lontano tra tutti quelli che avevamo selezionato》, risposi e rimasi a pensarci su qualche minuto. 《Virginia Beach, ho deciso.》
《Perfetto》, sorrise e subito lo bloccai.
《Non sulla spiaggia》, gli puntai un dito contro e si mise a ridere annuendo.
《Va bene》, rispose e cercammo alcune case disponibili in quella zona.
Alla fine ne scegliemmo una che era molto semplice ma bella, e aveva un giardino abbastanza grande, dietro, e uno più piccolo davanti. Inviò una e-mail al venditore e poi chiuse il portatile, posandolo sul comodino dalla sua parte.
Mi sdraiai nuovamente coprendomi bene e lui fece lo stesso, mi accoccolai a lui e iniziai a disegnare dei cuori immaginari sul suo petto.
《Voglio farti una proposta》, iniziò a dire, accarezzandomi i capelli. 《Una volta che saremo lì, che ne dici se lavoro solo io? Tanto i soldi non ci mancano. Tu invece studi privatamente, a casa, e realizzi il tuo sogno.》
《Quale sogno?》, chiesi confusa, guardandolo.
《Sai di quale sogno sto parlando, Baylee. Ti ricordi quando ti portai al gazebo, al parco?》, chiese e io annuii. 《Io ti confidai il mio sogno, e tu mi confidasti il tuo. Bene, è arrivato il momento di realizzarlo. Un giorno avrò bisogno di una dottoressa》, sorrise e io feci lo stesso.
Veramente voleva che realizzassi il mio sogno?
《Davvero?》, chiesi e lui annuì, baciandomi poi a stampo.

Without You (The Carter Family 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora