Prologo

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Zackary guardava lo schermo del pc, di fronte a lui, mentre digitava veloce dei codici. Cose che per persone normali erano numeri e lettere senza un senso, per lui erano informazioni che comprendeva come una seconda lingua.

Era il migliore nel suo campo, uno dei migliori, l'unica richiesta che aveva fatto era di lavorare preferibilmente di notte. Alle volte, poi, c'era anche una certa segretezza per le cose che doveva fare, quindi, alle aziende, andava bene anche il suo orario. Era stato un hacker, anni prima, ora gli hacker li combatteva. Ci metteva solo qualche ora per sistemare e riprogrammare i server e per creare dei firewall, dei muri, avanzati così da bloccare i suoi ex-colleghi.

Le restanti ore le passava con il suo portatile protetto, a navigare nel deep e nel dark web, cercando informazioni.

Dopo molti anni di quella vita, ormai era un nottambulo, anche se in molti lo definivano un po' un vampiro. Per comodo aveva preso anche un look gotico, scuro alle volte anche steampunk, gli piaceva lasciare la gente a bocca aperta quando lo vedevano.

Tanto non si interessava veramente degli altri, salutava, sorrideva, frasi di circostanza. Ma non era mai vero interesse che provava per il prossimo, sempre non fossero come lui.

Controllò alcuni posti nascosti.

Per gli altri hacker, era diventato un po' una spina nel fianco, quelli come lui, che passavano alla legalità, lavorando per aziende o per la polizia, o per altre strutture governative e private, diventavano sorte di sfide. Di lui non si sapeva chi fosse veramente, anche perchè faceva piccoli lavori semplici, si era tenuto nell'ombra prima, e lo faceva ancora ora. Erano rari quelli che avevano incrociato il suo cammino dentro quel vasto mondo di codici. Ed erano gli altri ad esserne usciti malconci.

Mise un po' di protezioni al portatile, ed entrò in una sezione in cui non si era mai avventurato prima. Quelli che cercavano gli hacker legali, simili a dei cacciatori di taglie, per creare loro problemi.

Un brivido passò per la sua schiena, dopo alcuni minuti si trovò per la prima volta in difficoltà.

Trattenne il respiro per qualche secondo quando un tizio fece uno dei suoi nomi, uno degli alias più conosciuti. Era là, ma non era là, era entrato con un altro nome, con uno delle decine che aveva creato negli anni.

Stavano parlando di un lavoro che aveva fatto anni prima. Era un lavoro commissionato, ma era stato anche un lavoro non retribuito: per una ragazza che era stata presa di mira da uno stalker.

Era riuscito a trovarlo prima della polizia, a cui aveva dato tutto in forma anonima, dopo avergli rovinato quella sua insulsa, patetica vita. Lo aveva messo sul lastrico: aveva acceso un mutuo sulla sua casa, aveva fatto risultare che non lo pagava, poi aveva cancellato i suoi conti in banca. Tutti quei soldi che faceva sparire a quella gente li mandava in fondazioni per bambini bisognosi.

Non amava leggere di sè, ma rimase all'erta.

Lesse i codici con cui si parlavano e di come, appunto, era finito lo stalker.

Certe cose le si faceva solo per il gusto dell'adrenalina, entrare dentro i server della nasa, o dentro fascicoli top secret del governo, non era di suo interesse, non era quel tipo di hacker. Lui cercava qualcosa che non avrebbe mai avuto indietro.

La pace interiore, che aveva perso per colpa dell'uomo nero. Un pedofilo che aveva fatto di lui una delle sue vittime, non erano riusciti a fermarlo prima, e quello aveva rovinato altre vite innocenti.

Ora cercava, e fermava gente come quel mostro.

Schifosi che si approfittavano di bambini, di ragazze, di donne o di uomini. E li schiacciava!

Lavorava per sistemare anche i server di aziende di piccolo taglio, che riuscivano a malapena a pagare il suo capo, ma che non avrebbero mai avuto intrusioni da aziende pescecane, che tentavano di rubare loro idee e informazioni.

Seguì per un poco la discussione, fra chi gli dava ragione e chi diceva che avrebbe dovuto farsi gli affari suoi. Il primo tizio, quello che aveva parlato del suo alias, si conoscevano di fama.

Un allarme sul suo pc scattò, qualcuno stava facendo delle ricerche su uno dei suoi nomi, non avrebbe trovato chi lo cercava, anche l'altro sapeva bene come ci si nascondeva in quei posti, tanto era più che difeso. Entrò con il nickname che stavano cercando.

Andò proprio nella stessa chatroom e scrisse.

"Ebbene? Per trovarmi, non serve cercare di sfondare i miei muri, e le mie protezioni."

La Tana del Bianconiglio * spin-off/prequel Serie Investigation Agency 3*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora