CAPITOLO 4

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"A stasera." Mi chiusi la porta di casa alle spalle e partii per andare a scuola.

La temperatura si era abbassata molto da quando ero arrivato, ormai il mio capello era diventato indispensabile per poter uscire.

Lungo il sentiero poi, riconobbi una figura di spalle. "Diana, giusto?" mi avvicinai sfiorandole la spalla e la ragazza dal vestito celeste mi fece un sorriso. (Chiamarlo sorriso sembrava quasi eccessivo, dato che sembrava che Moody le avesse schiacciato un piede.) Feci finta di non accorgermene e mi accostai a lei per continuare il percorso. "Come mai non ti sto simpatico? Neanche mi conosci, magari invece potrei essere l'uomo dei sogni, no?" Diana mi guardò storto e io le ammiccai un piccolo sorriso. "O forse invece sei il solito ragazzo che pensa di essere migliore degli altri." Pronunciando quella frase mi superò e raggiunse gli altri compagni davanti all'entrata di scuola.

Rimasi alquanto perplesso dal suo comportamento, non pensavo di poter dare quell'impressione a qualcuno. Mi intristii per un attimo, poi però la voce di Billy e gli altri mi fece tornare in me. "Buongiorno Gilbert." mi salutarono in coro e ci avviammo anche noi con un sorriso all'ingresso.

Moody aprì la porta e lasciò che tutti si accomodassero all'interno dell'aula. Quando fui l'ultimo a dover entrare mi controllai alle spalle e vidi una ragazza bionda, di bassa statura, che mi sorrideva dolcemente. "Prima le signore." Mi spostai facendole cenno di entrare e lei mi ringraziò, arrossendo lievemente. Mi richiusi la porta alle spalle e mi lasciai riscaldare dal tepore della stufa che rendeva caldo l'ambiente.

"Io sono Ruby, ieri non ci siamo presentati." La ragazza dagli occhi castani mi porse la mano e io gliela strinsi con dolcezza. "Io sono Gilbert, invece." "Sì, lo so." Rise e si andò a sedere vicino alle altre compagne. Sorrisi e posai giacca e cappello sugli appendi abiti all'ingresso. Spostando le giacche degli altri compagni, uno strano indumento attirò la mia attenzione. Era un cappello pieno di fiori? Sorrisi al pensiero di chi potesse indossare un cappello così buffo e mi misi un fiorellino viola in tasca. Entrai poi in classe e mi sedetti al posto che avevo occupato il giorno precedente. Mi resi conto che però qualcuno, al contrario mio, aveva cambiato posto.

Stavolta, nella fila parallela alla mia, si erano andate a sedere Anna e Diana. Provai più volte ad intraprendere un discorso con loro, ma nessuna delle due sembrava interessata.

"Buongiorno ragazzi." Mr Philips si posizionò dietro la cattedra entrando da una porta alle sue spalle. Tutti ci alzammo e smettemmo di chiacchierare.

La lezione di matematica proseguì noiosamente. Notai addirittura che Billy dietro alle mie spalle si era addormentato, senza però destare sospetti. Avrei dovuto, prima o poi, studiare le sue tecniche. Sorrisi leggermente a quel pensiero e continuai a svolgere le operazioni che Mr. Philips ci aveva assegnato. Dopo pochi minuti alzai la mano comunicando di aver finito e tutti mi guardarono stupiti. "Bene signor Blythe, vedo che qualcuno finalmente ha superato i tempi di consegna della signorina Shirley." Non sapevo a chi appartenesse quel cognome, ma dopo aver visto lo sguardo del professore indirizzarsi con un'espressione di sfida ad Anna, capii. Anna delusa chiuse il quaderno e mise le braccia conserte.

Ci fu finalmente la pausa e tutti di scatto ci alzammo per poter uscire in cortile.

"Anna, qualcuno è più bravo di te o sbaglio?" Billy rise, canzonando la ragazza dai capelli rossi. "Finire delle operazioni prima, non comporta essere più intelligenti." Anna sorrise amaramente e tornò con le altre ragazze. Non volevo che si mettesse in competizione con me, io cercavo solo di farmi piacere.

Ricominciò la lezione e tornò li silenzio, accompagnato solo dalla voce squillante dell'insegnante. Quando Mr. Philips si trovò a riempire la lavagna di altre operazioni, decisi di fare una cosa un po' rischiosa.

Presi il gessetto che stavo utilizzando e lo lanciai ad Anna. La ragazza, impassibile, non mi degnò neanche di uno sguardo e io ne approfittai per alzarmi silenziosamente e raccogliere il piccolo oggetto, caduto ai suoi piedi. "Ops." Dissi, e notando che Anna ancora una volta mi stava ignorando, la guardai per un attimo e le tirai una treccia. "Carotina." Sussurrai al suo orecchio con fare beffardo. Subito la ragazza si alzò rapida e mi colpì in testa con la sua lavagnetta. "Non ci parlo con te!" Provai una fitta di dolore, ma cercai di non darlo a notare. "Lo hai appena fatto." Tutta la classe ormai aveva cominciato a sollevare un brusio generale e Mr. Philips con fare agitato si girò a vedere cosa fosse appena accaduto. Tornai al mio posto e subito sentii il cognome di Anna essere chiamato. L'insegnante punì la ragazza e la fece posizionare di fronte alla lavagna. La scritta alle sue spalle magre diceva Ann Shirley ha davvero un brutto carattere.

Vedendo l'espressione delusa e allo stesso tempo impaurita di Anna mi sentii in colpa come non mai. Senza trovare una soluzione, mi alzai. "È colpa mia, l'ho presa in giro." Abbassai lo sguardo al pavimento sentendomi osservato da tutti ed aspettando una nuova punizione. Ma non successe, l'insegnante non accettò le mie scuse e mi fece riaccomodare al posto.

Dopo pochi attimi vidi Anna incamminarsi per il corridoio dell'aula, infrangendo la punizione di Mr. Philips. Tutti la seguimmo con lo sguardo perplessi, con il sottofondo dei continui richiami dell'adulto. Anna se ne andò. Mi misi le mani nei capelli e rimasi in silenzio per il resto della giornata.

Cosa avevo fatto?

SPAZIO AUTRICE

Sono tornata dalla lunga pausa... ora proverò a pubblicare i capitoli più regolarmente :) Questo era corto, però spero vi sia piaciuto comunque, ly 

-Giu

Your lovely freckles||SHIRBERTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora