CAPITOLO 6

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Mi svegliai con un forte dolore alla schiena. Perplesso sbadigliai e mi resi conto di aver dormito seduto su una scomoda sedia di legno. Mi alzai ancora indolenzito e andai a prepararmi. Marilla e Matthew stavano ancora dormendo, così decisi di avviarmi in cucina.

Apparecchiai velocemente, presi una fetta di pane e uscii di casa con la cartella nella mani.

In poco tempo, mi ritrovai di fronte alla solita struttura, dove potei vedere ancora solo pochi ragazzi. Non conoscendo nessuno dei presenti decisi di entrare. Li salutai con un cenno e mi chiusi la porta alle spalle. La stufa era già stata accesa e per questo fui grato. Le mie mani erano completamente congelate così dopo aver posato i miei indumenti, mi posizionai davanti alla stufa e cominciai a riscaldarmi. Dopo poco sentii la porta d'ingresso aprirsi, comparve la figura di Cole sorridente. "Buongiorno Gilbert. Freddino oggi, vero?" sorrisi alla sua affermazione e lo seguii con gli occhi fino al posto accanto al mio, dove andò a sedersi. "Come mai gli altri non entrano?" chiesi al ragazzo indicando con la testa l'entrata. "Di solito aspettano che arrivino le ragazze." "E perché tu no?" Cole spostò lo sguardo alla lavagna. "Io ho freddo." Sorrise imbarazzato e io ricambiai. Dopo pochi minuti quasi tutta la classe si trovava al proprio posto, con i quaderni aperti. Mr. Philips si posizionò dietro alla cattedra, come ogni mattina, aspettando scocciato il nostro saluto.

Sentimmo la porta aprirsi e ci girammo.

Anna era tornata.

Ci fu un'esultanza generale, soprattutto da parte delle sue compagne, che però venne subito ridotta al silenzio da Mr. Philips.

Anna era felice e abbracciava le sue amiche, quando si sedette io non potei non sorridere.

Durante la pausa, vidi alcuni dirigersi al piccolo ingresso circondato da appendi abiti colmi di giacche, sciarpe e cappelli di ogni genere. Mi avvicinai anche io e ritrovai alcuni ragazzi seduti in cerchio. "Ciao che fate, posso unirmi?" Billy subito mi fece segno di sedermi accanto a lui. Mi sedetti e aspettai che qualcuno parlasse. "Giriamo la bottiglia, forza!" Billy mosse la bottiglia di vetro al centro della stanza, che cominciò a girare velocemente, per poi fermarsi su Jane. Jane e le compagne cominciarono a schiamazzare, finché Billy non le zittì facendo girare un'altra volta la bottiglia. Stavolta si fermò su Charlie. Ci fu un trambusto generale e poi tutti cominciarono a pronunciare la stessa parola. "Bacio, bacio, bacio!" Jane diventò rossa come un pomodoro e poi incitata dalle amiche si alzò. Charlie fece lo stesso e subito dopo ci fu presentata la scena a dir poco imbarazzante di Charlie che dava un piccolo bacio sulla guancia alla ragazza dai capelli bruni. Tutti applaudimmo e fischiammo, per poi scoppiare a ridere. "Dai giochiamo ancora. Gira tu Gilbert!" Billy mi guardò e io feci girare la bottiglia. Dopo un paio di giri la bottiglia rallentò e si fermò su una figura a me molto familiare. Anna sorrise leggermente e sul volto lentigginoso le comparvero delle piccole fossette. Mossi di nuovo la bottiglia che stavolta si fermò di fronte a me. Non sapevo come comportarmi, tutti ci stavano guardando e subito dopo vidi Anna alzarsi. "Questo gioco è noioso, credo che andrò a prendere una boccata d'aria limpida." Tutti perplessi risero e lasciarono andare la ragazza seguita da Diana. "Andrà meglio la prossima volta." Charlie mi consolò e io risi alzandomi.

In poco tempo ci ritrovammo tutti in classe, a seguire la lezione.

"Aprite il libro a pagina 32. Leggeremo ad alta voce la poesia di Barry Carnwall, Il pescatore. Diana Barry comincia tu."

La ragazza si alzò e cominciò a leggere. Dopo poco però venne interrotta a causa dell'errore che aveva commesso e Mr. Philips fece continuare Anna, seduta accanto a lei.

Anna subito, con un sorriso fiero, si alzò scattante e cominciò a leggere la poesia, o meglio a intonarla. Alzò la voce in modo che anche le persone di fuori potevano ascoltarla e lesse la poesia con, vigore? Non pensavo che una ragazza così tranquilla e dolce potesse essere anche così estroversa e perspicace. Continuando a recitare i versi, si innalzarono sonore risa, che non volevano offendere, erano solo giustificate dalla bizzarra situazione. Guardandola gesticolare in quei pochi attimi, mentre leggeva orgogliosa, sorrisi. Quella ragazza mi colpiva sempre di più. "È brava." Mi rivolsi a Cole sorridendo. "S'impegna." Sussurrai poi, rigirandomi. Quando finì molti continuarono a ridere e Mr. Philips sembrò alquanto disgustato da ciò che era appena accaduto, così fece finta di nulla facendo continuare a leggere altri ragazzi.

L'ultima ora passò velocemente e ormai stanco uscii il più in fretta possibile.

Salutai i miei compagni, ma prima di andare mi avvicinai ad Anna. "Comunque sei stata brava oggi." Anna mi guardò stranita. "Lo dici solo per prendermi in giro." "No invece, non è quello che penso." "Allora che pensi?" rimasi un attimo in silenzio. "Penso che, non tutti sarebbero in grado di fare quello tu hai fatto oggi in classe, davanti a tutti." Mi sembrò di vedere un accenno di sorriso sul suo volto. "Ciao Gilbert." Si girò e se ne andò.

Decisi quindi anche io di tornare a Greengables. Il percorso di ritorno sembrò più corto del solito.

***

Finii di sistemare alcune cose nel fienile e poi rientrai in casa. "Marilla? Sei in casa?" la donna mi rispose dopo pochi richiami. "Sì, eccomi Gilbert. Stavo prendendo le uova." "Potevo prenderle io." "Tranquillo, non importa." Mi sorrise e poggiò il cesto sul tavolo. "Gilbert... comunque ti volevo chiedere una cosa. Siediti." Feci come mi aveva detto e mi accomodai di fronte a lei, aspettando di sapere di cosa si trattasse. "Tranquillo nulla di grave. Ecco vedi, ho notato che noi non parliamo molto insieme... Quindi volevo solo chiederti insomma... come stai, come sta andando con i tuoi nuovi compagni." La donna sembrò un po' giù di morale, così le presi le mani fredde. "Marilla grazie che ti preoccupi per me. Devi scusare me se non sono molto loquace, ma sono fatto così." Sorrisi e la donna ricambiò. "Gilbert sei un ragazzo meraviglioso, sono felice di averti conosciuto, voglio solo che tu sappia che io e Matthew siamo qui e per qualsiasi cosa puoi confidarti con noi." Marilla mi regalò un altro sorriso dolcissimo e io la ringraziai ancora una volta.

I fratelli Cutberth erano la cosa più bella che mi fosse mai capitata in tutta la mia vita, non li avrei mai voluti perdere. Per nessun motivo al mondo. 

Your lovely freckles||SHIRBERTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora