CAPITOLO 10

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Mi svegliai con un leggero mal di testa. Mi vestii di fretta e scesi. Marilla era già in piedi perciò la salutai e uscii di corsa. Avevo bisogno di una boccata d'aria. L'aria fresca mi svegliò da quel torpore in cui ancora mi trovavo e andai verso scuola. Ero molto in anticipo, così decisi di entrare. La stufa era ovviamente spenta, ma rimediai immediatamente. Quando il fuoco cominciava a scoppiettare mi sedetti al mio posto e mi misi a leggere il capitolo sul libro di scienze dell'ultima lezione.

Sentii la porta aprirsi e vidi entrare Ruby e Diana. Queste si avvicinarono e Ruby subito si sedette vicino a me. Dall'espressione che assunse Diana, immagino che non se lo sarebbe mai potuto aspettare. "Buongiorno." La bionda mi salutò con le guance rosse e io ricambiai. Rimanemmo a parlare e ridere tutti e tre insieme. Cercavo in ogni modo di non pensare ad Anna, ma proprio in quel momento la ritrovai seduta al suo posto.

Spostai subito lo sguardo e salutai le due ragazze che andarono dall'altra parte dell'aula. Appena Ruby si alzò, Cole la sostituì. "Ciao Cole." Il ragazzo sorrise e prese i libri.

Mentre Mr Philips ci intratteneva con una noiosissima lezione di matematica, cercai di ottenere l'attenzione di una ragazza in particolare. Ma stavolta, quasi automaticamente il mio sguardò non cercò quello di Anna, bensì quello di Ruby. Non sapevo perché, ma avevo quasi paura di guardare Anna negli occhi dopo quello che era successo. Volevo solo dimenticare tutto e forse per riuscirci questo era il modo giusto. La bionda dopo poco mi vide e mi sorrise, quindi ricambiai.

"Hey." Cole sussurrò avvicinandosi al mio orecchio. Gli feci cenno di andare avanti. "Sbaglio o te e Ruby di recente state passando molto tempo insieme?" lo guardai strano. "Dai Gilbert era per scherzare mi sto annoiando." Rise leggermente e cominciò a scarabocchiare sul quaderno.

A fine lezioni dopo aver salutato Billy e gli altri accompagnai di nuovo a casa Ruby (Senza sapere che lo avrei fatto pure per la settimana seguente).

***

Io e Anna non ci eravamo più parlati e questo non sapevo bene come mi facesse sentire. In compenso però stavo passando molto tempo con Ruby.

Quella mattina, una mattina come le altre, mi alzai e dopo aver fatto colazione andai come al solito a scuola.

Lungo il tragitto però incontrai Cole e così lo seguii.

"Ciao Cole." Il ragazzo però non rispose. "Hey che succede ho detto qualcosa di male?" lo guardai con un sorriso. Cole aveva un'espressione davvero triste. "Gilbert, cavolo ma perché fai lo scemo?" continuò a camminare lasciandomi indietro. Lo raggiunsi subito dopo, non riuscivo a capire davvero il perché di quel comportamento. "Cole, ma che succede?" "Stai scherzando, non lo sai?" mi guardò stupito. "Cosa devo sapere?" stavo iniziando a preoccuparmi. "Anna..." sentendo quel nome, il cuore cominciò a battermi forte. "Anna cosa?" "È andata via." "Come sarebbe a dire è andata via?" "Gilbert, Anna è partita e penso che non tornerà più ad Avonlea." Delle lacrime stavano bagnando leggere le guance di Cole. Non riuscivo a realizzare ciò che mi aveva appena detto. "Cole, perché è andata via?" la mia voce stava cominciando a tremare, come anche il mio corpo. "Sua zia, stava molto male ed è morta proprio ieri, l'altra zia, l'unico parente che le è rimasto, è venuta subito dopo e Anna non ha potuto fare altro. È andata stamattina." Guardai Cole negli occhi, e prima di poter piangere decisi di chiedere un'ultima cosa. "Cole dove è andata?" "A Charlotte Town." Mi rispose con un tono quasi titubante. Cominciai a correre verso Green Gables. "Gilbert ma cosa fai?" Cole urlò asciugandosi le lacrime. "Faccio quello che avrei dovuto fare prima!" "Cosa?" non feci in tempo a rispondere che avevo già svoltato l'angolo.

Quando mi ritrovai il cancello bianco di Green Gables davanti, lo scavalcai con un salto, e dopo essermi quasi rotto una gamba continuai correre verso il fienaio. Appena dentro mi avvicinai al cavallo e ci posizionai la sella, subito dopo salii sempre più in fretta possibile. "Gilbert ma che stai facendo?" l'accento francese di Jerry mi fece voltare verso di lui. "Scusa Jerry sono davvero di fretta, se chiedono del cavallo digli che era una cosa importante!" Partii senza dire altro e cominciai a galoppare verso la strada che mi aveva portato qui a Green Gables la prima volta.

Il vento mi spettinava i ricci in modo piacevole. A quella velocità tutto sembrava perdere importanza, tranne una cosa, o meglio una persona, che rimaneva nitida nella mia mente.

Finalmente in lontananza riuscii a scorgere quella bellissima e accogliente stazioncina. Un treno si trovava fermo sui binari, gli ultimi passeggeri stavano salendo. Scesi con un salto dal cavallo e caddi sulla pedana in legno guardando da ogni parte. Stavo quasi perdendo le speranze, ma poi quei capelli, quei bellissimi capelli rossi in mezzo alla monotonia, mi fecero prendere un grande respiro e corsi subito verso quella direzione. Aveva i capelli sciolti con dei leggeri boccoli, non l'avevo mai vista così, era bellissima. "Anna!" la ragazza si girò perplessa e quando mi vide si girò subito. Sentii il capotreno fischiare, la paura mi stava facendo perdere la forza delle ginocchia. "Anna ti prego!" mi avvicinai più che potei al finestrino al quale era affacciata. Ormai ero così vicino a lei. "Anna ti prego guardami, io sono uno stupido, ti chiedo scusa per tutto ciò che ho fatto e che non ho fatto." A quell'ultima frase abbassai la voce. Il treno stava per partire, il motore era acceso e io ero poggiato a quella finestra. Anna in quel momento mi guardò con le lacrime agli occhi e così anche a me si bagnarono gli occhi. "Anna mi dispiace tanto." Quando ormai il treno cominciava a muoversi persi le speranze. Staccai le mani dai bordi del veicolo, ma poi qualcosa mi fermò. Anna mi aveva preso la mano e adesso era affacciata dalla finestra. Accadde tutto troppo velocemente per farmene rendere conto. Il treno era in movimento ormai, ma qualcosa era riuscito a far fermare il tempo. Ci baciammo. Il mio cuore cominciò a battere fortissimo, non riuscivo a credere a quello che stava succedendo, non riuscivo a credere di esserci riuscito. Il calore delle sue labbra riuscì a levarmi ogni pensiero, eravamo solo io e lei. Quando però la velocità del treno non fu più fattibile mi dovetti staccare. Continuai a tenerle la mano correndo e sorridendo allo stesso tempo. Quando raggiunsi la fine della pedana la guardai. Sorrideva come non aveva mai sorriso, era stupenda in tutto, quei capelli rossi, quegli occhi azzurri, le fossette e poi le tue dolci lentiggini.

ANGOLO AUTRICE

Eccoci a storia finita... è la mia prima ff spero tanto che vi sia piaciuta almeno un pò. 

-Giu

Your lovely freckles||SHIRBERTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora