Finita la cena sono andata subito a casa, abbiamo fatto tardissimo per scegliere il perfetto menù. Sto entrando nella mia parte davvero bene.
Mi sveglio del tutto sono quando sento l'odore del caffè, subito dopo aver fatto colazione decido di andare in agenzia, da Jerry, a riferirgli le precedenti scoperte sulle origini di Abigail: sono sicura che lui saprà dirmi certamente di più su queste persone."Ehilà!" mi saluta Tracey non appena le passò accanto.
Le mando un bacio al volo fermandomi di fronte a alla sua scrivania.
"Come va con il nuovo caso?"
"Beh, finora non mi posso lamentare."
"Ci credo, è passato solo un giorno!"
Rido scuotendo la testa.
"Tu invece sei ancora succube di Ian?"
"Purtroppo sì. Sto iniziando ad apprezzarlo però, sul campo lavorativo ovviamente. Può essere stronzo quanto vuole, ma è un fottutissimo genio."
"Beh, è il migliore qua dentro, lo sappiamo noi e lo sa anche lui."
Tracey alza le spalle, e sorseggia parte del suo cappuccino, ancora fumante, che prende rigorosamente ogni mattina al bar qui difronte.
"Jerry è già arrivato?" le chiedo subito dopo.
Ci pensa un attimo su, poi annuisce mentre sgranocchia un pezzo di ciambella con lo zucchero sporcandosi tutte le labbra. "Si, è arrivato molto presto stamattina."
"Solo stamattina?"
"No, hai ragione, tutte le mattine." scoppiamo entrambe a ridere.
Jerry è il classico topo da biblioteca, nato e cresciuto fra i libri. È il primo ad arrivare al mattino e l'ultimo ad andare via la sera, mette la testa in tutte le cose che fa. Ecco perché è così bravo a mandare avanti la baracca, vorrei vedere tutti noi, qui, senza la sua guida. Saremmo già disoccupati da tempo.
"Molto bene allora, vado a fargli una bella visitina."
"A dopo." ficca di nuovo la faccia nella tazza e mi saluta con la mano.Busso piano alla porta dell'ufficio di Jerry prima di infilarci la testa dentro. È a testa bassa, gira e rigira delle carte tra le mani e solo quando mi avvicino alla sua scrivania si accorge di me.
"Buongiorno." lo saluto mentre mi siedo. Oramai, siamo tutti di casa qui dentro.
"Buongiorno Sophia, come è andata la cena?"
"Bene, sono riuscita a scoprire qualcosa sulla famiglia di Abigail, ma sono sicura che tu saprai certamente dirmi di più."
"Beh, è il mio mestiere. Dimmi tutto!"
Inizio a raccontargli per filo e per segno tutto ciò che mi ha detto David riguardante la famiglia della sua fidanzata. Tralasciando, ovviamente, il modo in cui mi ha guardata per tutta la sera e quel piccolo incidente avvenuto sotto il tavolo.
Dopo avermi assicurato che mi farà avere al più presto delle notizie sulla famiglia di Abigail mi congeda, sempre con il sorriso sulle labbra.Per il resto, ho la mattinata libera. Ne approfitterò per rimettermi un po' in sesto e prepararmi per questa sera. Infatti, stasera sarò ospite a casa Foster per una cena. Conoscerò la tanto temuta Nina, la madre di David e l'unica persona che conosce la mia vera identità. Ci saranno anche gli amici di David e la migliore amica di Abigail. Nessun evento è sprecato se si possono ottenere informazioni.
Arrivo a casa Foster in largo anticipo, come mi aveva chiesto Abigail. Ho cercato di rendermi il più elegante possibile, per essere all'altezza della tanto temuta Nina Foster. Ho lasciato i capelli, cosa che non faccio mai, e li ho raccolti in una coda alta, e indosso un abito nero, semplice ma che fa sempre la sua figura, che arriva poco più su del ginocchio, una cintura luminosa in vita e dei sandali gioiello.
Appena Abigail mi vede mi corre subito incontro e mi abbraccia. Anche lei indossa un abito dal taglio simile al mio bianco però e rivestito di pizzo.
"Benarrivata." dice staccandosi da me.
"Grazie."
"Vieni, dobbiamo parlare di alcune cose prima che inizia la cena." mi afferra per mano e mi trascina dentro casa.
Come immaginavo, è molto più di una semplice casa: è una reggia. Un giardino davvero immenso, con la piscina, dove è stato montato un gazebo bianco con dei fiori del medesimo colore, e anche un frutteto. Cespugli di rose rosse e gigli gialli appaiono qua e là, ben curati. L'interno invece è un confluire di antichità e moderno. I mobili hanno l'aria di essere molto vintage, ma non mancano anche pezzi di design moderno, come un divano leopardato in un salottino con una credenza e un tavolinetto dalla manifattura pregiata. Ci fermiamo proprio qui.
"Qui staremo tranquille e non ci disturberà nessuno."
Le sorrido annuendo.
"Allora, ti ho già detto che la cerimonia si svolgerà qui?"
"Si."
"Ovviamente dovrai passare molto tempo qui per sistemare i tavoli e tutto il resto."
"Nessun problema!"
"Bene, allora possiamo passare al prossimo punto. Domani mattina ho la prova dell'abito da sposa, e vorrei che ci fossi anche tu: ho bisogno di in consiglio da professionista."
"Farò del mio meglio." peccato solo che io non ne capisco niente di abiti da sposa, e non sono nemmeno una professionista.
"E poi, già che ci siamo, dobbiamo scegliere anche il vestito per la mia damigella d'onore, a proposito dopo te la presento. E infine, andrai al reparto maschile per aiutare David e il suo amico. Ti ho caricata di compiti domani mi dispiace."
"Stai tranquilla, è il mio mestiere, me la caverò." almeno spero.
"Non sai come sono felice di sentirtelo dire. Ah, quasi dimenticavo, in serata passiamo in un'agenzia turistica per scegliere il viaggio di nozze."
"OK, perfetto."
"Grazie Megan, se non ci fossi tu questo matrimonio sarebbe già saltato volte." dice facendosi seria. "Mia suocera è una belva indomabile, mi avrebbe messa sotto i piedi già da tempo. Invece adesso, con te, sembra che almeno mi prenda in considerazione."
"Non è merito mio, sei solo tu che sai farti valere."
"Dici così solo perché non la conosci." le spunta un sorriso.
"È davvero così terribile come si dice?"
"Terribile? No, assolutamente, è uno zuccherino."
"Noto un pizzico di ironia."
Scoppia a ridere scuotendo la testa.

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Spy Life: Mission Love
Roman d'amourUn collega stronzo, un caso da risolvere, un arcano da svelare, un amore difficile. Diverse sono le prove da affrontare prima di raggiungere la tanto attesa felicità.