Mi avvio verso casa cercando di dimenticare ciò che è successo prima con David e concentrandomi di più sul prossimo passo da fare. Tuttavia non posso fare a meno di controllare freneticamente il cellulare per vedere se ci sia qualche notizia di Ian. È tutto il giorno che non si fa sentire. Possibile che abbia trascorso l'intera giornata al ristorante? E perché cavolo non si fa sentire? Sto impazzendo dietro al suo caratteraccio, ed è solo il primo giorno. Continuando a pensare a questo, arrivo sotto casa. Ed è proprio qui che sento qualcuno chiamarmi.
"Sophia!" mi volto di scatto, quando questa persona mi ferma mettendomi una mano sulla spalla. È davvero l'ultima persona che avrei immaginato di vedere, e non porterà di certo novità belle.
"O dovrei chiamarti Marguerite, l'avvocato che non legge mai gossip?" dice dopo avermi fatta fermare di forza.
"Che cosa vuoi Johnny?" gli chiedo cercando di mantenere la calma e mostrarmi forte e determinata.
"Cosa voglio? Mi hai rovinato la vita stronza!"
"Non è colpa mia, sei tu che te la sei rovinata da solo!"
"Mia ha divorziato da me e vuole gli alimenti, e come se non bastasse mi hanno anche licenziato. Dove li trovo in questi soldi?"
"Avresti dovuto pensarci prima di tradirla ripetutamente. Direi che adesso ti sta bene."
Il mio tono è freddo e distaccato, mentre il suo è colmo di collera e disprezzo. Potrebbe arrivare a far follie.
"Pensarci prima?" chiede retorico. "Tu avresti dovuto pensarci prima di rovinarmi, e adesso pagherai per questo!" urla furioso.
Il resto avviene in un attivo. Vedo la sua mano afferrarmi per la felpa e sbattermi violentemente contro una parete. Un fitta di dolore mi percorre la schiena. Sta per muovere la sua mano di nuovo verso di me, ma viene fermato a mezz'aria da qualcuno. È Mark, che dopo averlo buttato a terra inizia a prenderlo a pugni. Johnny, per liberarsi, gli tira un pugno in faccia e approfitta del momento di debolezza di Mark per scappare.
Mi chiedo come sia possibile che tra tutte le persone che passano, nessuna si sia resa conto di cosa sta succedendo qui.
Mi affretto a mettermi accanto a Mark, e vedo che ha una guancia molto arrossata e gli sanguina il naso.
"Tutto bene?" gli chiedo mentre si rialza.
"Io si, piuttosto tu come stai? Chi era quel tipo?"
"Nessuno. Ma, mi stavi seguendo per caso?" mi viene spontaneo fargli questa domanda, avendo capito ormai com'è fatto. E in ogni caso non posso dirgli chi era quello, sarebbe una cosa troppo lunga e complicata da spiegare.
Corruga la fronte. "Cosa? No!" esclama quasi offeso. "Sono stato in quel negozio di sport." dice indicando l'altro lato della strada e anche le due buste per terra. "E menomale, aggiungerei."
"Sapevo cavarmela benissimo da sola." rispondo a tono.
"Oh, non c'è bisogno che mi ringrazi, l'ho fatto con il cuore." vedo che la ferita più grande ce l'ha nell'orgoglio. Tuttavia mi sento in colpa per quello che gli è successo.
"Vuoi salire da me per darti una sistemata?"
I suoi occhi si illuminano e sul suo viso compare un sorriso. "Speravo davvero di poter venire qualche volta a casa tua, anche se in circostanze diverse, ma mi accontento." mi fa l'occhiolino.
Io scuoto la testa, ma quando mi giro per aprire la porta non posso trattenere un sorriso.
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Spy Life: Mission Love
Roman d'amourUn collega stronzo, un caso da risolvere, un arcano da svelare, un amore difficile. Diverse sono le prove da affrontare prima di raggiungere la tanto attesa felicità.