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Garnet fa passare distrattamente lo sguardo dal contenuto della sua tazza agli altri tavoli sparsi sulla riva del lago.
"Credete che verrà?"
"Non lo so, Comandante. Non lo so."
"Se posso permettermi, dovremmo andarcene da qui e contattare la Regina."
"No."
"Perdonate, non capisco. Perchè entrare di nascosto?"
La ragazza abbassa la testa, lasciando che i lunghi capelli le nascondano il volto. Forse ha ragione Steiner. Forse dovresti tornare a casa, semplicemente tornare a casa.
Percepisce un movimento al limitare del suo campo visivo.
Steiner si irrigisce e chiude il pugno.
"E' arrivato, principessa. Siete pronta?"
"Sì, sono pronta."
Si alzano e raggiungono la figura corpulenta di Marcus per poi incammincarsi lungo le sontuose e buie strade di Toleno.
"Allora?"
"Il Re ha letto il messaggen e fi fuole incontraren."
"Bene."
"Sei sicuro che possiamo fidarci?"
"Assolutamente no, ma è anke l'unika scelta ke abbiamo."
"Ti sbagli, potremmo..."
"Steiner."
"Comandi."
"Marcus ha ragione. Non abbiamo scelta."
Si fermano di fronte ad un imponente villa decorata con i simboli della Famiglia du Roi. Marcus si avvicina alla porta e comincia a confabulare con un membro della servitù.
"Io davvero non vi capisco. E' da quando siamo partiti da Lindblum che continuate a comportarvi in modo strano."
La ragazza lo inchioda sul posto con un occhiata gelida.
"Non riesci a vedere oltre il tuo codice cavalleresco, ecco perchè non capisci."
"Cosa? Veramente io..."
"Durante il nostro soggiorno a Dali, Gidan ha detto una parola che non dovevo sentire e da allora non riesco a levarmela dalla testa."
"Ovunque ci sia quel furfantello ci sono guai. Lasciatelo perdere e tornate a casa."
"Non posso. Vedi Steiner, io... non posso abbandonarlo."
Si volta e segue il servo attraverso la soglia. Steiner fa per seguirla ma il pesante portone si richiude prima che potesse varcarlo.

Preceduta dall'uomo riccamente agghindato, Garnet attraversa un salone e imbocca un'altissima rampa di scale che sembra estendersi oltre il tetto dell'edificio.
Il suo sguardo indugia sulle decine e decine di particolari bizzarri e meravigliosi di quella villa e sui vari dipinti raffiguranti distese di roccia e le rovine di una grande città che si ergono di fronte ad un Sole scarlatto. Non è tardi per tornare indietro.
"Eccoci arrivati. Il mio padrone sarà qui a momenti, intanto se volete accomodarvi..."
Oltre quella porta vi è un piccolo soggiorno dominato da un trio di statue che sembrano controllare ogni suo movimento. Garnet si siede su una delle due alte poltrone e comincia a tormentarsi nervosamente una ciocca di capelli.
Forse non è stata la scelta migliore incontrare questo Re Bianco. Avresti dovuto dare ascolto a Steiner e andare direttamente ad Alexandria.
Ripensa di nuovo alle ultime parole di Gidan e alla notte trascorsa in sua compagnia.
"Di tutte le persone che ho incontrato, proprio di lui mi dovevo innamorare?" sussurra soprappensiero.
Un leggero rumore di passi attira la sua attenzione.In piedi di fronte a lei vi è un uomo dai lunghi capelli argentati e dai grandi occhi azzurri sgranati in un espressione di assoluto sbigottimento. Le spalle un po' troppo strette e il petto vagamente sporgente visibile sotto la lunga veste bianca gli donano un'aria ambigua e al contempo stranamente affascinante.
I due continuano a fissarsi per un lunghissimo istante, finchè le labbra di lui non si dischiudono in un ampio sorriso.
"E così il nostro piccolo passerotto è tornato finalmente al nido."
"Voi... sapete chi sono, vero?"
"La vera domanda è: voi, sapete chi siete?" si ferma un secondo, squadrandola da capo a piedi. "La piccola Sara ora è diventata una giovane donna, pur ancora ignara del suo destino."
"Il mio destino? Non capisco."
"Ci sarà tempo, non disperate. Una sola notte non basterebbe e qui le notti sono così lunghe."
L'uomo si piega in un aggraziato inchino. "Il mio nome è Kuja du Roi. Allora, mia adorata, cosa andate cercando tra le eterne ombre di Toleno?"
Garnet esita, osservando il curioso personaggio prendere posto di fronte a lei.
Se sarai furba e veloce, potrai avere tutto ciò che vuoi.
"Ho degli affari in sospeso ad Alexandria, affari non proprio legali."
"Capisco. Che genere di affari?"
"Il Granduca di Lindblum ha il sospetto che la Regina stia radunando un esercito di Maghi Neri e mi ha chiesto di indagare."
"E' per questo quindi che state chiedendo il mio aiuto?"
"Sì."
"Molto bene."
Kuja si alza, si dirige verso un'alta libreria e comincia a far scorrere il dito sul dorso dei libri.
"Esiste una vecchia rete di tunnel che collega vari luoghi in tutto il Continente, la cui esistenza è sconosciuta ai più."
"Fantastico."
"Capite anche voi che una simile scoperta non può affatto essere condivisa, non senza un adeguata ricompensa."
"La ricompensa non sarà un problema."
Si volta e dopo essere tornato al suo posto, le porge un sottile volume dalla copertina grigio scuro.
"Ne sono convinto anch'io. Allora, abbiamo un accordo?"
La ragazza sposta lo sguardo dal libro all'inquietante sorriso di Kuja.
Ormai non si torna più indietro.Allunga una mano e afferra il libro.
"Siamo d'accordo."

Final Fantasy IX - Lost TalesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora