Eiko irrompe nella cucina e passa in rassegna i vari vasetti e ampolle, rovesciandone il contenuto in un piccolo mortaio e riducendole ad una poltiglia bianco-verdastra.
"Phoenix, io ti prego, dona ai miei amici una delle tue vite."
China la testa sull'intruglio e vi intinge il suo piccolo corno lucente, facendogli prendere fuoco e riducendolo ad una pila di cenere fumante.
Il tocco del Sole, ora che la cappa di Nebbia si è dissolta, è quasi insopportabile lì fuori.
Raccoglie il vasetto ed entra nella stanza dove riposano profondamente i suoi nuovi amici. Entrambi sono stati spogliati di ogni indumento, ad eccezione di strette fasce attorno alle parti intime e i numerosi tagli ed abrasioni sulla loro pelle sono state accuratamente pulite e bendate.
Si avvicina al letto di Gidan e comincia a svolgere le bende sul suo torace, cospargendole di cenere e tamponandole con uno straccio umido.
Per fortuna nessuno degli attacchi del nemico era andato abbastanza a fondo, però dubita che i due fossero in condizioni di lasciare Madain Sari prima di un mese.
Sostituite le bende sporche con altre pulite, la bambina si avvicina a Mikoto e si accinge a ripetere l'operazione.
Un leggero sibilo di vento la raggiunge, agitandole i capelli.
Perchè sta succedendo tutto questo? Perchè Eiko? Il nonno ti aveva avvertito che presto gli stranieri avrebbero calpestato il suo suolo e l'avrebbero ridotta in catene, o peggio.
Eppure loro non sembravano cattivi.
Osserva il volto della ragazza così piacevolmente addormentato.
No,loro sono stati gentili. Loro si sarebbero presi cura di lei.
Torna in cucina, ripone i suoi attrezzi e scende nella sua stanza, la stessa in cui è custodito...
"Cosa?"
Il piccolo forziere di legno giace a terra, rovesciato e completamente vuoto.
"No. Dov'è, dov'è?"
Eiko solleva lo scrigno e lo agita, come se questo gesto potesse far ricomparire il gioiello perduto.
"Non è possibile. Non piangere, Eiko, concentrati. Spiriti, guidatemi!" rimane per un paio di secondi immobile come in ascolto o in trance, poi si riscuote bruscamente e comincia a correre.
Il tramonto sta tingendo di arancio il cielo sopra le strade devastate e la luce delle due Lune rende le strade in rovina quasi inquietanti.
La bambina attraversa il ponte di pietra e si tuffa nella grande cupola dove trova un uomo alto e avvolto in una lunga veste bianca che, appoggiato al bracciere al centro, scruta le tante rappresentazioni degli Spiriti di Gaia.
"Sventurato quel giorno in cui sangue chiamerà sangue, in cui i figli perduti si solleveranno contro i padri e piedi stranieri torneranno a calpestare il suolo di Madain Sari."
"Tu...tu sei..."
L'uomo si passa una mano tra i lunghi capelli d'argento e volta leggermente la testa verso la bambina. Stretto tra due dita ha un piccolo cristallo scuro, lo stesso che avrebbe dovuto essere nello scrigno di Eiko.
"Io ho molti nomi ma la tua gente mi chiama il Bianco Incantatore."
"Tu... TU!"
Senza scomporsi minimamente, il losco figuro materializza tre Stelle Astrali e tre Stelle Oscure che cominciano ad orbitare attorno al centro della cupola.
"Credi di farmi paura, eh? Guarda che io ho sei anni, ormai sono grande. Io non ho paura di te."
"La profezia di tuo nonno si sta per avverare. Arriveranno, saranno in molti e ti porteranno via tutto ciò che ami. Di me puoi anche non aver paura, piccola Eiko, ma di loro? Credi che i tuoi poteri di sciamana bastino da soli?"
"Sì...ce la posso fare."
Non piangere, maledetta, affrontalo, sei grande.
Il Bianco Incantatore si alza e avanza verso Eiko, richiamando attorno a sé le sei Stelle magiche. La luce delle piccole sfere di materia bianco-azzurra e rosso scuro gli conferisce un'aria spettrale, quasi fosse un fantasma emerso da uno dei suoi incubi.
"Non sei stanca di dormire da sola, di camminare da sola, di parlare da sola? Non vorresti porre fine a questa vita in isolamento?"
"Ecco, io... io..."
"Tu non hai bisogno di essere grande." E' vicinissimo, tanto che i loro nasi si potrebbero toccare. Dissolve le sue Stelle, spalanca le braccia e la chiude in un caldo e morbido abbraccio.
"Tu hai bisogno di amici. Io, Kuja du Roi, voglio essere tuo amico. Che ne dici?" le sussurra all'orecchio.
No, non piangere. Ti sta fregando.
Eppure il suo petto è così caldo, sa di vaniglia e lavanda. Il suo cuore batte, calmo e regolare.
"Io...io... sì. Sì, sì, sì. Ti prego, sì." si lamenta lei, ricambiando l'abbraccio di quell'angelo bianco.
"Bene, ne sono felice. Ma ora non possiamo rimanere qui. Come ti ho detto Loro stanno arrivando e nulla potrà fermarli."
La bambina si scioglie dall'abbraccio, prende per mano Kuja e lo conduce per le strade semibuie della città.
"Da quanto tempo non percorrevo le strette vie di Madain Sari. Quanto in me è cambiato da allora."
"Chi sono Loro?" chiede la bambina a bruciapelo. "Sono gli stessi di quindici anni fa?"
"No, ma sono loro alleati. Loro distruggono tutto ciò che si oppone al loro dominio."
Eiko e Kuja varcano la porta della piccola abitazione, attraversano la cucina e scendono nella piccola stanza da letto.
Il mago si inginocchia in mezzo ai due pagliericci e comincia a parlare, rivolgendosi un po' a Gidan e un po' a Mikoto.
"Guardatevi. Chi mai avrebbe potuto prevedere che quindici anni dopo ci saremmo ritrovati qui, nel luogo in cui tutto è iniziato. Tu, fratello mio,hai lasciato i tuoi Tantarus e la tua Sara per seguirmi e tu, sorella mia, per me hai abbandonato il tuo sogno più grande."
Si alza e abbassa la testa con profonda riverenza per poi voltarsi e rivolgersi ad Eiko.
"Dobbiamo portarli a Est, fino al Deserto Kiera."
Un possente battito d'ali passa sopra il soffitto della casa e uno schianto risuona nella piazza centrale della città.
"Il Deserto Kiera? Ma è lontanissimo!"
"Ne sono consapevole."
Ad un gesto delle sue mani, i piatti e le ciotole che ingombrano il tavolo fluttuano nell'aria e si posano in due file su uno scaffale lì vicino, lasciando spazio all'uomo per distendere una grande mappa del Continente Esterno.
"Ascoltami bene, piccola Eiko, purtroppo il tempo ci è nemico e temo che il Loro sbarco sia ormai imminente."
La bambina lo osserva attentamente, rapita dai movimenti delle sue mani.
"Raccogli le tue cose e dirigiti ad Ovest attraverso il Sentiero di Conde Petit. La tua tappa successiva sarà una palude in cui risiede un clan dei Qu e infine giungerai al Deserto Kiera dove finalmente potrai riposare."
Eiko corre in cucina, afferra una grossa bisaccia e comincia a stiparla di oggetti e di vestiti.
Finalmente si parte!
Usciti all'esterno, un grande Drago Argento appollaiato al centro della piazza abbassa la testa e la posa sulla mano di Kuja.
"Uooo, ma quello è un drago?"
"Certo. Sei pronta?"
"Prontissima. Vento angelico, portami via, alla fonte del tuo potere!"
Kuja assicura le cinghie del carretto al lucente corpo canino di Eiko e getta un'ultima occhiata ai corpi dei suoi fratelli distesi accanto ad alcuni sacchi e ad un grosso barile d'acqua.
"Corri, piccola sciamana. Il destino del nostro mondo riposa sulle tue spalle di bambina."
Il grosso lupo guaisce e scatta in avanti, trascinandosi dietro il suo fardello e scomparendo presto alla vista.
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Final Fantasy IX - Lost Tales
FanfictionDopo una pace durata anni tra i tre principali Regni, la minaccia di una nuova guerra sembra delinearsi all'orizzonte. La Regina Brahne, sovrana del Regno di Alexandria, si allea con forze misteriose, ansiose di portare morte e distruzione su tutta...