9.5 Il sogno

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Annabeth era sul fianco buio di una collina, avvolta nella nebbia

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Annabeth era sul fianco buio di una collina, avvolta nella nebbia. Sembrava quasi di stare negli Inferi, perché mi assalì subito una sensazione di claustrofobia e non riuscivo a vedere il cielo: c'erano solo le tenebre, chiuse e pesanti, come dentro una grotta.

Annabeth risaliva faticosamente la collina. Sparsi nei dintorni, c'erano dei vecchi monconi anneriti di colonne greche, come se qualcosa avesse ridotto in macerie un enorme edificio, facendolo saltare in aria. «Thorn!» gridò «Dove sei? Perché mi hai portata qui?»

Annabeth si arrampicò sopra le rovine di un muro e raggiunse la cresta della collina. E lì rimase senza fiato, e io con lei.

C'era Luke. E soffriva.

Era accasciato sul terreno roccioso, provava ad alzarsi. Intorno a lui l'oscurità sembrava più fitta e la nebbia roteava famelica. Aveva i vestiti a brandelli e il volto graffiato e zuppo di sudore. «Annabeth!» gridò «Aiutami! Ti prego!»

«No! Annabeth! Non farlo!» cercai di avvertirla, ma dalla mia bocca non uscì nemmeno un suono. Lei accorse subito; aveva le lacrime agli occhi. Tese la mano come per toccare il volto di Luke, ma all'ultimo secondo esitò. «Che è successo?» chiese.

«Mi hanno lasciato qui» gemette Luke «ti prego. Mi sta uccidendo...»

Lo osservai. Sembrava lottare contro una specie di maledizione invisibile, come se la nebbia lo stesse stritolando a morte. «Lascialo crepare!» cercai di gridare ad Annabeth, ma di nuovo dalla mia bocca non uscì nemmeno un suono.

«Perché dovrei fidarmi di te?» domandò Annabeth, la voce carica di risentimento.

«Non dovresti, infatti» rispose Luke «sono stato orribile con te. Ma se non mi aiuti, morirò»

Dannato Luke, pensai. Stava cercando di manipolarla... e Annabeth ci sarebbe cascata con tutte le scarpe. Cercai di muovermi verso di lei, ma non riuscivo a farlo. L'oscurità al di sopra di Luke iniziò a sgretolarsi, come il tetto di una caverna scosso da un terremoto. Grossi monconi di roccia nera cominciarono a piombare giù. Comparve una crepa e l'intero soffitto cedette.

Come avevo previsto, Annabeth si slanciò in avanti appena in tempo e riuscì in qualche modo a sostenerlo. Erano tonnellate di roccia. Stava impedendo che crollasse addosso a lei e Luke solo con le proprie forze. Lui si liberò dal peso rotolando di lato, con il fiato grosso. «Grazie» riuscì a dire.

«Aiutami a sorreggerlo!» gemette Annabeth.

Ma lui non l'avrebbe fatto. Ne ero certa.

Luke trattenne il fiato. Aveva la faccia coperta di sporco e di sudore. Si alzò in piedi, barcollando. «Sapevo di poter contare su di te» disse, e cominciò ad allontanarsi mentre l'oscurità tremante minacciava di schiacciare Annabeth.

«AIUTAMI!» lo implorò lei.

«Oh, non ti preoccupare» rispose Luke «il tuo aiuto è vicino. Fa tutto parte del piano. Nel frattempo, cerca di non morire»

Il soffitto di tenebre cominciò a sgretolarsi nuovamente, schiacciando Annabeth contro il terreno.

[3] 𝘽𝙧𝙤𝙠𝙚𝙣 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora