«È assolutamente perrr-fetto» gongolò la manticora. Indossava un logoro trench nero sopra l'uniforme di Westover Hall, strappata e sudicia. I capelli erano spettinati e sporchi, e avevano perso il taglio militare. Non si rasava da tempo, così la faccia era coperta da un'ispida peluria d'argento.
«Tanto tempo fa, gli dei mi bandirono dalla Persia» raccontò la manticora «fui costretto a rimediare il cibo ai margini del mondo, nascondendomi nelle foreste, divorando insulsi contadini per nutrirmi. Non mi concessero mai di combattere contro i grandi eroi. Nelle vecchie storie nessuno mi temeva né mi ammirava! Ma le cose adesso cambieranno. I Titani mi renderanno onore e banchetterò con la carne dei mezzosangue!»
«Io non ci conterei troppo» replicai a denti stretti, studiando la situazione. Al suo fianco c'erano due guardie armate, parte dei mercenari mortali che io e Percy avevamo visto a Washington. Altre due erano sul pontile accanto al nostro, nel caso cercassimo di fuggire da quella parte. C'erano turisti ovunque –a passeggio sul lungomare, in giro per i negozi– ma sapevo che la loro presenza non avrebbe impedito alla manticora di agire. «Dove... dove sono gli scheletri?» chiese Percy teso.
Thorn fece un verso di scherno. «Non ho bisogno di quegli stupidi zombie! Il Generale crede che io sia un buono a nulla? Cambierà idea quando vi avrò sconfitti da solo!»
«Ti abbiamo già battuto una volta» gli fece notare Percy.
«Ah! Siete riusciti a malapena a battervi con una dea al vostro fianco. E ahimè... quella dea in questo momento è occupata. Stavolta non riceverete aiuti da nessuno»
Zoe incoccò una freccia e la puntò dritta alla testa della manticora. Le guardie sollevarono le pistole. «Aspetta, Zoe! Non farlo!» esclamò Percy. Gli lanciai un'occhiata. Aveva l'espressione seria e concentrata, e capii che stava cercando di escogitare un piano per salvare Bessie e per tirarci fuori di lì. Purtroppo c'erano un sacco di mortali... e le nostre armi non avevano effetto su di loro. Certo, avrei potuto usare Freccia... ma il pensiero mi dava i brividi. Tuttavia non potevamo permettere che mettessero le mani sull'Ofiotauro. Strinsi la presa sulle Gemelle, cercando di ricordare qualcosa del mio addestramento corpo-a-corpo. Mi maledissi per aver privilegiato quello con le armi. Avrei dovuto sicuramente rimediare, se mai fossi tornata al campo.
«Il ragazzo ha ragione, Zoe Nightshade» disse la manticora «metti via l'arco. Sarebbe un peccato ucciderti prima che tu abbia assistito alla grande vittoria di Talia»
«Di cosa stai parlando?» ringhiò lei. Aveva lo scudo e la lancia alzati.
«Ma è evidente» rispose la manticora «è il tuo momento. Ecco perché re Crono ti ha riportato in vita. Tu sacrificherai l'Ofiotauro e porterai le sue viscere al sacro fuoco della montagna. Otterrai un potere illimitato. E per il tuo sedicesimo compleanno, rovescerai l'Olimpo»
Di immortales. Non ci avevo pensato, che stupida... Talia avrebbe compiuto sedici anni solo due giorni dopo. Era una figlia dei Tre Pezzi Grossi. E c'era in ballo una scelta, una scelta terribile... che poteva decretare la fine degli dei. Proprio come diceva la profezia.
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[3] 𝘽𝙧𝙤𝙠𝙚𝙣 » Percy Jackson
Fanfiction➳ Sequel di "Lost" Il Vello mi ha ridato Talia. Per me sta tornando tutto normale... e allora perché ho la sensazione di dover continuare a dormire con un occhio aperto? Be', forse sarà perché sono la semidea più sfigata della terra, ma ormai lo sap...