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Eren aveva ancora lividi viola sparsi sul corpo dati dai pugni schiaffi provocati da Levi per giustificarsi da Isabel aveva mentito dicendoli che si era fatto male da solo, la rossa si era bevuto tutto anche se era un po' titubante mentre il biondo aveva chiesto spiegazione da Levi ricevute. Questo episodio aveva un po' incrinato l'amicizia dei due lasciando Furlan abbastanza incazzato con l'amico.

Oggi levi veniva a riprendere Eren da casa degli zii per portarlo a casa sua

<< ciao Eren ... >>

Furlan era sulla soglia della porta a guardare il castano andare via, gli allungò le mani non sapeva nemmeno il biondo cosa lo aveva portato a fare quel gesto paterno, Eren ci si fiondò tra le braccia di Furlan, era un abbraccio molto padre e figlio un odore zuccheroso fresco e tanto bollente andava a contrastare con quello di Levi acre irritato pungente e bruciato dentro. Si Levi provava una gelosia sproporzionata per Eren senza sapere il vero perché gli veniva da ringhiare da strappare il castano dalle braccia del biondo. Il suo Alpha stava ringhiando forte dentro come quando tu tieni a una cosa e qualcuno te la rompe.

<< ho da fare possiamo tornare a casa? >>

<< si ... ciao Furlan! >>

Quanta irritazione che stava provando un ammasso di acido gli veniva da sputare a " lui tanta gentilezza e a me mai un cazzo " gelosia? Invidia? Boh sempre che gli stava sui coglioni quando Eren rivolgeva il suo dolce e delicato profumo alla gente specialmente a quella sua amichetta che quasi ogni giorno veniva a casa sua. A lui quello che regalava era un semplice odore si di fresco ma niente di così buono come agli altri.

Levi si stava preparando per andare a correre pantaloncini maglietta aderente e scarpe da ginnastica questa era la sua filosofia mentre Eren pantaloni super aderenti e una magliettina con stampata sopra la faccia di Di Caprio nella famosa scena, dove alzava il bicchiere di champagne uno zainetto nero e quelle fastidiose all star gialle canarino

<< io faccio un giro a dopo! >>

<< dove vai? >>

<< pensavo di passare un po' di tempo in spiaggia con Mikasa >>

<< ma è la tua fidanzata? >>

<< cosa!? Certo che no! Uf! Ciao! >>

Il castano se ne era scappato via lasciando un ambiente pieno di felicità e tanto imbarazzo.

Mikasa aveva dei pantaloncini e un top nero un po' truccata e i suoi soliti codini in Eren amava le sue scarpe per lui erano WOW erano di quelle scarpe enormi tipo super alte con la zeppa e le cinghie nemmeno lui sapeva descriverle ma erano favolose. Il sole picchettava sulla sabbia bollente la corvina era appoggiata su uno scoglio con un telo da mare, Eren subito occhiali a fiamma sul ponte del naso e la camminata super goffa e vivace appena aveva visto la sua migliore amica, l'unica che aveva conosciuto con Armin i suoi veri genitori Carla e Grisha.

<< temevo che non saresti arrivato >>

<< yoo bella ti sei sbagliata di grosso io tardo ma non do mai buca >>

La risata di Mikasa era cristallina soave e delicata per le orecchie di Eren, tutto si poteva dire di lei tranne che non fosse una super e brava amica. Eren quando aveva sette anni era innamorato pazzo di lei gli sarebbe piaciuto avere una famiglia con questa la sua mogliettina s'immaginava il matrimonio pieno di fiori e Mikasa arrivare con un velo bianco sul capo e dirli ti amo Eren lo voglio. Ma tutto era circa cambiato con la morte dei suoi e l'arrivo di Levi. Mikasa quando era piccola spesso gli raccontava una storia più una favola sui predestinati e spesso lei diceva che loro due erano predestinati a stare insieme come il filo rosso dell'amore. Amore e Psiche, Afrodite e Ares, Persefone e Ade, persino Adamo ed Eva lei li paragonava a loro.

<< allora cosa mi racconti di bello Mika Mika? >>

<< nulla volevo solo passare un po' di tempo con te >>

Eren aveva appoggiato la sua testa sulle gambe dell'amica mentre questa gli faceva carezze sul viso mentre guardava il bellissimo mare di fronte a loro. Era così normale per loro due incontrarsi e non parlare, bastava la presenza dell'altro non servivano le parole alcune volte si capiva molto più con il solo silenzio.

<< Eren devo tornare a casa ... >>

Il castano si era svegliato dal suo leggero strato di sonno liberando le gambe dell'amica dalla sua testa

<< va tranquilla ci vediamo domani Mika >>

<< okay a domani Eren >>

Un leggero bacio sulla guancia questo era bastato per farlo sentire amato.

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