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Isabel era totalmente in ansia da ieri sera che Eren non tornava infinite chiamate senza risposta persino Furlan aveva percepito un certo pericolo che non aveva esitato a chiamare Levi

<< se gli fosse successo qualcosa! O mio dio no… >>

Isabel era diventata un fiume di lacrime ma un sorriso tranquillo e incerto gli era apparso davanti a quello di Eren

Pace. Rassegnazione. Nostalgia

<< EREN! Dove sei stato! >>

Furlan era balzato dalla sedia e lo aveva abbracciato forte mentre Isabel si asciugava le lacrime

<< scusa.. la verità è … che sono stato a casa di mamma e papà mi mancava un po’ quel posto >>

<< o Eren ci hai spaventati a morte sai? Non lo fare mai più! >>

<< si scusa Isa >>

<< non preoccuparti >>

 

Isabel e Furlan si erano rivelati più comprensivi, adesso si trovava in un locale vicino a casa, la sua camicia rossa spiccava come un led, le sue gambe erano fasciate da dei jeans neri le all star canarino erano quel tocco per farlo sembrare un semaforo.  La sala era scura con le luci di mille colori era con la semplice compagnia di Mikasa che indossava un vestito nero, l’odore di alcolici e sigarette riempiva la sala con la musica a mille mentre raccheggiava “Okay” di sottofondo.

<< che prendi? >>
<< pensavo a un semplice Spritz tu Mika? >>

<< anch’io! >>

Il cameriere prendeva nota e in meno di cinque minuti il cocktail era servito con degli stuzzichini, Eren ne bevve un sorso, il liquido arancione, il passato in corpo il frizzantino gli restava ancora in bocca, gli sembrava di aver bevuto da una sorgete prima freddo poi una vampata di calore e amarezza in bocca, preferiva il gusto dolciastro che lasciava dietro il prosecco rispetto a questo.

Mikasa invece sembrava godersi la serata prendeva grandi sorsi dal suo bicchiere, ora che ci faceva caso la scollatura del vestito nero che arrivava fino a metà coscia, le stava veramente bene lasciava sia scoperto ma coperto, il proprio seno e se si concentrava poteva anche invadere un po’ del pizzetto proveniente dal reggiseno della mora, i capelli erano fissati con della lacca mentre lasciava ricadere morbidamente il ciuffetto che divedeva il suo perfetto incarnato alabastro gli occhi contornati da una sostanziosa striscia di matita nera, le donava quella tagliente che aveva sempre avuto.

Eren quella sera se si poteva definire con una parola era “coglione“ aveva avvicinato il proprio viso a quello dell’amica e si era fatto trasportare dalla musica dandole un bacio sulle labbra, ma a differenza non era casto non era pieno di malizia solo curiosità e coglionaggine

<< Eren >>

Gli occhi di Mikasa a quel gesto strano quasi ambiguo erano diventati liquidi il  cuore gli martellava dentro mentre la sua mente le ripeteva di andarsene non erano lucidi

<< io Mika! >>

<< se dobbiamo farla, sta stronzata allora facciamola >>

Decisa, una volta sola gli sarebbe capitato Eren così, quindi che fai, te ne privi?  

Si alzarono lasciando l’interno del locale per rifugiarsi in un posto più sicuro appartato, il retro sembrava perfetto buio non passavano macchine e non era presente nessuno, lo sguardo fissato l’uno su l’altro e così Eren si avvicinò al suo orecchio iniziandolo a leccare baciare poi al collo lasciando alcune macchioline viole poi alle labbra dell’amica, si sentiva sporco quasi inadeguato ma ormai quello che stava per fare non poteva più terminarlo.    

Continua...

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