14.

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Superata la porta di vetro, mi ritrovo Nelson, Frank, Nicolas, Tonno e Cesare messi in fila, con dei fogli bianchi tra le mani.
Uno alla volta girano il loro foglio.

CI

DISPIACE 

TANTO

TANTO

!

Francesco si accosta per darne uno a me.
«Ps: se ti è successo qualcosa di grave, spiega a Dario che è stata un'idea di Cesare.», leggo ad alta voce.
«Ma voi mi avete appoggiato, bastardi!», commenta lui.
«Per vostra fortuna sono intervenuto al momento giusto.»
Dario entra e si mette con le braccia conserte. Cristina arriva dopo di lui e legge la frase.
«E dove sono le mie scuse?»
«Con te è stato divertente, niente da ridire.», dice Dario, «Forza, attacchiamo a lavorare.»

A fine giornata, Cristina resta per un po' in studio e io mi avvio verso casa.
Difronte al portone c'è Nicolas con le mani nel cappotto. Aspetta me.
«Vi lascio parlare. Meglio non creare altri imbrogli.», mi dice all'orecchio Dario.
Dopo che è andato via, vado verso lui.
«Sera.»
Lo saluto con una mano e mi appoggio con una spalla al muro.
«Oh, adesso mi parli?»
«Non mi sembra di averti tolto la parola.»
«No? Dovrei seguirti io, oggi hai fatto tutt'altro.»
«Ho aiutato un po' Tonno e Frank, cosa c'è di male? Non posso dare una mano anche agli altri?»
«Hai preso a male il fatto che stamattina sono stato complice dello scherzo, ammettilo.»
«Cosa?», scoppio a ridere, «E perché dovrei avercela in particolare con te? Ho perdonato tutti.»
«Perchè...»
Mi guarda in modo profondo.
«Perché abbiamo un rapporto speciale, noi due.»
Lo guardo incredula.
«Uscire qualche volta insieme e farti capire che mi piace passare del tempo con te, rende il nostro rapporto speciale?»
«Non è così?»
Scuoto la testa.
«Ascolta, Nicolas. Hai ragione, oggi ti sono stata un po' distante e sai perché? Proprio per questo. Penso che tu stia correndo troppo.»
«Correndo? Mi sto comportando nel modo più naturale del mondo.»
«Facendo il geloso? Facendoti castelli più del dovuto? Facendo quel sorrisino beffardo come se fossi un premio?»
Non riesce a nasconderlo neanche adesso.
«Vedi? Continui.»
«Ale è il mio modo di fare. Non capisco dove sia il problema.»
«Il problema è che non voglio intraprendere una strada con te sapendo che andrà tutto a rotoli.»
«Te l'ha detto la sfera magica?»
«No. L'ho visto io.», affermo senza imbarazzo.
«E chi sei? Raven Baxter?»
Alzo gli occhi al cielo e infilo le chiavi nella serratura.
«Non te lo so spiegare ma ti posso dire che al momento la penso così. Amici ma non di più.»
Apro.
«E sì. Forse se avessi fermato o impedito il casino di stamattina, avrebbe un po' inciso. Buonanotte.»

La vibrazione del telefono mi rianima dal dormiveglia. È un messaggio.
"Sto rientrando. Vestitevi alla svelta!".
Mi alzo e vado ad aprire la porta.
«Ma che cazzo scrivi?»
Mi stropiccio gli occhi e Cristina entra in casa.
«Volevo evitare di vedere qualcosa che mi arrestasse la crescita.»
«Sei proprio una scema. Non succederà mai, puoi stare tranquilla.»
«Non ne sarei così certa.»
Lei appoggia una busta sul tavolo del salotto.
«Come mai ci hai messo tutto questo tempo?»
«Ma hai visto la grandezza dello studio?»
«Okay.»
Faccio per andare in stanza.
«Veramente non insisti a voler sapere?», chiede subito lei.
«Ah, c'è altro?», dico facendo la finta tonta.
«Lo sai che è così.»
Questa tecnica funziona sempre. Più faccio la disinteressata e più lei sputa il rospo.
La esorto a parlare e lei inizia a guardarsi intorno.
«Forse... ero con qualcuno.»
«Francesco?», chiedo di botto. Se è lui, come nel sogno, impazzisco.
«No! Come hai potuto pensare a lui? Ci odiamo!»
«E non è proprio questo il bello dell'amore?», dico ripetendo le parole che lei stessa ha detto nel mio sogno.
«E da dove cazzo l'hai tirata questa?!»
«Non ci far caso. Mi sto svegliando sempre più confusa. Avanti, di chi si tratta?»
Inizia a farfugliare un nome ma non riesco a capire.
«Dai Cri, non sono molte le opzioni. Ad esclusione rimangono Frank e Cesare. E non ho dubbi su chi sia.»
«E se fosse Nelson?»
La fisso.
«Non sei la tipa che fa l'amante.»
«Va bene. È Cesare.», dice arrendendosi.
Batto le mani contenta e mi avvicino per punzecchiarla.
«Lo sapevo! E poi parli di me.»
«Ehi, non abbiamo fatto nulla.»
Tenta di pararsi.
«Ma mi sono presa del tempo anche per un altro motivo...»
Caccia dalla busta due fucili ad acqua.
«Domani mattina sarà il nostro momento.»

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CESARE PUNTO ESCLAMATIVO ALLA ZAC EFRON😂😂

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