Capitolo 10 - "Proprio Come Lei"

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Nascosto nella roccia, si rivela qualcosa che ha dell'incredibile: un intero ambiente sotterraneo, che si protrae per decine e decine di metri.
Una volta varcata la grande entrata e proseguendo lungo quella che pare una enorme galleria, i metri sotto terra in cui si trova il gruppo di sopravvissuti aumentano sempre più, finché Nemesis, con una ennesima brusca frenata, non spegne il motore della sua "auto" e invita tutti a scendere.
Alle loro spalle, il grosso portone si chiude, privando l'ambiente della già scarsa illuminazione di cui godeva.

<<Ops. Luce... Interruttore. >>

<<È forse questo?>> domanda Normorn, la cui voce riecheggia per via della vastità dell'ambiente, mentre si accinge a premere un interruttore.

Uno dopo l'altro, si accendono tutti i fari incassati nelle pareti della galleria.

<<Cos'è? Ci vedi al buio? Eheh>> chiede ironicamente Kobac

<<Ehm... Si?>> Risponde, visibilmente stranito, come se non avesse capito il motivo della domanda

<<Aspetta, cosa? Guarda che stavo scherzando...>>

Dopo una rapida occhiata a tutti i membri del gruppo, i quali hanno la stessa espressione di Normorn, quest'ultimo prosegue

<<Io vedo tranquillamente al buio, ma in bianco e nero. Pensavo fosse lo stesso per voi e che voleste vedere per bene, voglio dire a colori, ecco>>

E continua a squadrare tutti stranito

<<Normorn, guarda che sei tu quello strano con i poteri... >> Afferma Raghnall

<<Credevo fosse normale, è sempre stato così per me>>

<<Ma bando alle ciance>> prosegue mentre si dirige verso un secondo portone al termine della galleria, seguito dagli altri.
<<Abbiamo qualcosa di molto più importante di cui preoccuparci>>

Arrivati d'innanzi al portone, Nemesis fa cenno con la mano di fermarsi pochi metri prima della porta, dopodiché, si avvicina ad un piccolo tastierino posto alla destra del secondo ingresso e compone un codice numerico. Improvvisamente una voce si propaga per tutta la galleria

<<E questo che significa, Nemesis?>>

Il tono è molto calmo, sereno, pur essendo la voce molto amplificata.

<<Chi sono tutti questi individui? non ricordi la prima regola che ti ho dato? >>

<<Chiedo scusa, dottore. Ma amico salvo grazie a loro... E loro chiedono aiuto>>

<<Non importa, sono degli intrusi, e potrebbero rappresentare una minaccia. Accompagnali fuori, anzi lontano da qui.>>

Anche se con qualche secondo di esitazione, Nemesis annuisce e si volta verso gli altri.

<<Mi dispiace>>

<<Aspetti un attimo!>> interviene Normorn guardandosi attorno, non avendo un vero e proprio interlocutore davanti a sé

<<Il vostro amico ha ragione, abbiamo bisogno di aiuto. Un nostro compagno è stato infettato da un Ghoul e ha bisogno di cure. Nemesis ci ha portato qui perché lei possa aiutarci>>

<<Infettato da un Ghoul? >> Risponde il dottore <<Beh, non posso, anzi non voglio farci nulla, spiacente. Ora dirigetevi verso l'uscita>>

<<In questo modo Morirà! Anzi, peggio, diventerà un Ghoul a sua volta! Non vi importa niente di una vita umana?! Specialmente in tempi così bui?>> Interviene questa volta Raghnall, alzando considerevolmente il tono di voce

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