Capitolo 12.5 - Kobac

4 0 0
                                    

Astoria, Oregon.

In una piccola bottega, non molto lontana dalla costa, un uomo di mezz'età sta lavorando alla creazione di un piccolo strumento musicale a corde.

Bussano alla porta, l'uomo interrompe il suo lavoro e invita ad entrare

<<Hey, papà! Come andiamo?>> Afferma la vivace voce che proviene dall'esterno

<< Entra, Kobac >> Risponde l'uomo << Hai fatto presto questa volta >>

<< Ti ho portato una mela, se hai fame>> Risponde lanciandogliela << Che stavi facendo?>>

Non fa nemmeno in tempo a dirlo che, abbassando lo sguardo, nota una bellissima ukulele poggiata sul banco da lavoro. Gli occhi del giovane Kobac quasi scintillano al vederla.

<< Pensavo arrivassi al solito orario, te l'avrei fatta trovare già completata, ma a quanto pare sei già qui, eheh>>

<<Ma è fantasticooo! Mi hai fatto uno strumento, papà?>>

<< Eheh... Ti sei dimenticato che domani è il tuo compleanno? Starò invecchiando, ma certe cose me le ricordo>> Risponde ridendo

<< Grazie, papà!>> fiondandoglisi in un caloroso abbraccio

<< Ho capito che questo è quello che vuoi fare... Io ho sempre desiderato che tu seguissi le orme e la tradizione della famiglia, ma adesso hai quasi 15 anni, ed è giusto che tu faccia quello che più desideri>>

<<Vedrai, papà, questa ukulele sarà il punto di partenza del mio successo! Eheh>>

<<Te lo auguro, figliolo, te lo auguro>> Gli risponde sorridendo

<<Su...>> Prosegue << Vai a casa. Io finisco di sistemare alcune cose e ti raggiungo>>

<<Ok, pà. Ci vediamo!>> correndo a tutta forza verso casa, lasciando persino la porta della bottega aperta. Da lontano, in strada, si possono sentire le sue urla di gioia, "Diventerò un musicista!".

Il padre di Kobac tira un grosso sospiro, non di sollievo, ma di inquietudine, come se sapesse che di lì a poco sarebbe successo qualcosa, e in effetti così era.

Alle sue spalle, improvvisamente, un grosso tonfo e uno strana spirale nerastra, che svanisce dopo pochissimi secondi, preannunciano l'arrivo di un individuo che pare conoscere bene.

<<Puntuale anche stavolta, Aldeno...>>

L'individuo arrivato all'improvviso, coperto interamente da una tunica nera e un cappuccio dello stesso colore, sogghigna rumorosamente

<< Per te sono il SIGNOR Aldeno... Chiaro?>>

<< Sei venuto a chiedermi ancora la stessa cosa? Conosci già la risposta...>>

<< Il mio signore non tollererà più ulteriori ritardi. Cinque anni fa ti ha concesso ciò che avevi chiesto, donandoti maggior vigore e facendo in modo che non percepissi stanchezza, in modo da poterti permette di lavorare di più per mantenere te e tuo figlio. Adesso è il momento di pagare la tua parte dell'accordo.>>

<<Ho già dato quanto pattuito! Ho servito il tuo signore fino ad ora senza batter ciglio e gli ho giurato fedeltà. Cosa vuoi ancora, Aldeno?!>>

Questi inizia a tremare dalla rabbia

<< Adesso ti viene richiesto altro. E ti ho detto di chiamarmi SIGNOR ALDENO>> Urla sferrandogli un rovescio talmente potente da scaraventarlo fino alla parete, e mentre l'uomo si rialza faticosamente e tossendo, prosegue

Il Grande ConflittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora