Capitolo 14.5 - Systra

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San Francisco, California, Ottobre 2062

Nei laboratori della "Bairn's Corporation", decine di scienziati ed ingegneri di ogni età lavorano ai più disparati progetti meccanici, elettronici, e chimici.

Una giovane ragazza, molto minuta, si dirige verso l'ufficio del Sig. Bairn e bussa alla porta.

<<Avanti, avanti>> si sente pronunciare da dentro l'ufficio

<<Ciao papà, come stai?>>

<<Oh, Systra, mia cara>>

<< Ti ho portato il pranzo, sai com'è... Non ti smuovi da quella sedia da giorni>>

L'uomo sorridendo e ringraziando la figlia risponde

<<Hai ragione, tesoro, sto lavorando anche troppo, ultimamente...>>

Systra, dopo quella frase, volge lo sguardo verso la scrivania, notando degli appunti e un progetto, rappresentante un guanto affiancato da una sfera, entrambi composti da strane e complesse parti meccaniche. Nella parte alta del foglio, una grande scritta recita "Omnitool"

<<Questo è il motivo del tuo lavoro?>> Afferma la ragazza ridendo

<<Già... Ahimè, ti presento il mio primo fallimento...>>

<<Fallimento?!>>

<<Volevo costruire uno strumento che potesse fare tutto, Systra. E con tutto intendo proprio tutto, operazioni microscopiche e macroscopiche! Ma pare che io sia nato troppo presto per portarlo a termine, ahimè>> Risponde sconsolato, accartocciando il progetto e gettandolo nel cestino alle sue spalle in un cumulo già enorme di carta straccia.

<<Devo pensare a bruciare nel camino tutta quella carta>> Prosegue ridendo

Dopo poco si sente bussare ancora alla porta

<<Avanti, avanti>>

La porta viene aperta rivelando un'uomo alto, in tenuta piuttosto elegante e dalla capigliatura molto corta, affiancato da una seconda figura, che si mantiene però in penombra.

<< Ah! Signor Withman, a cosa devo questa piacevole visita?>> Domanda alzandosi in piedi ed avvicinandosi

<<Perdonami, cara, torno subito>> dice a Systra subito dopo, chiudendo la porta e dialogando fuori con Withman e il secondo individuo

La ragazza non batte ciglio e aspetta dentro l'ufficio per qualche minuto, ma quando la discussione sembra protrarsi per parecchio tempo, mossa dalla curiosità, la ragazza riprende il foglio accartocciato poco prima e ne esamina per bene il contenuto.

<<Omnitool... Wow! Così ambizioso...>>

La porta si apre nuovamente e Systra nasconde velocemente il foglio

<<Tutto ok, tesoro? Non ci metterò molto>>

<<Si...Si, tutto ok>>

L'uomo sorride e richiude la porta.

Durante i pochi successivi minuti, Systra annota nel suo taccuino tutto ciò che può. Suo padre le aveva sempre detto di quanto lei fosse un prodigio, e di come lo avrebbe superato dopo qualche anno, ma lei voleva dimostrargli di esserne già in grado, e realizzare ciò in cui suo padre ha fallito era l'occasione ideale.

D'altronde, una ragazza di 16 anni che porta a termine un simile progetto, sarebbe di sicuro stata il miglior ingegnere dell'ultimo secolo.

Non ci vuole molto prima che il Sig. Bairn finisca di discutere e rientri in ufficio

<<Arrivederci, dott. Withman, Sig. Saighead...>> Saluta prima di chiudere la porta e risedersi al suo posto

Systra aveva già annotato quasi tutto l'essenziale, e aveva persino rimesso il foglio accartocciato al suo posto, per non destare alcun sospetto. Il Sig. Bairn, tuttavia, sembrava desideroso di tornare al lavoro

<<Figlia mia, ti ringrazio molto, ma adesso devo tornare alle mie mansioni, ho altre mille cose da portare a termine>> Le dice dandole una carezza

<<Ma prima >> Prosegue << Fammi liberare da tutta questa cartaccia!>>

<<Certo, papà. Allora vado, a domani! >> Gli risponde sorridendo

Febbraio 2070

Era notte fonda, ma Systra non stava dormendo. Era nello studio di casa sua, a Santa Rosa, che armeggiava con piccoli attrezzi.

Ciò a cui stava lavorando era l'omnitool. Un prototipo diverso rispetto a quanto illustrato nei progetti, ma era prossima ad ultimarlo, finché d'un tratto una telefonata, a quell'ora tarda, non la fa sobbalzare dalla sedia

<<P-pronto?!>>

<<Systra! Sono io, Claire!>> È la risposta affannosa

<<Che succede? C'è un'emergenza?>>

<<È terribile Systra! Qui è l'apocalisse! Stanno sparando, ci sono bombardamenti, solda... Aaah!!>>

dal telefono si sentono forti rumori di spari, grida ed esplosioni

<<Claire! Stai con me, per favore!>>

In preda al panico la ragazza risponde a fatica tra i singhiozzi del pianto

<< Soldati, soldati americani! Stanno distruggendo t-t-tutta San Francisco! Perché ce l'hanno con noi? Ho paura...>>

<<Sarò lì tra un'ora, arrivo di corsa!>>

<<N-no!! Non farlo, devi andartene lontano!>>

<< Sono a Santa Rosa, vi vengo a prendere! >>

<<Vattene ho detto! Non essere stupida! >>

<< Mio padre? Come sta? >>

<< N-non lo so, Systra, non lo so, cercavano lui, urlavano, non so cosa vogliono! Mi dispiace... Mi dispiace, mi dispiace...>>

La telefonata si interrompe

La ragazza, ignorando l'avvertimento dell'amica, in pochissimi istanti è già in auto diretta verso San Francisco.

Sapeva della situazione del governo Americano e degli altri stati del mondo, ma perché dei soldati americani stavano attaccando San Francisco? Ma non era questo ciò che le importava, la priorità era suo padre, di sicuro c'entrava con quella storia, pensava. Avranno voluto alcune delle sue invenzioni o forse volevano catturarlo per altri scopi simili, ma una cosa era certa. La situazione di stallo fra gli stati che si protraeva da anni era finita, ed era iniziato il conflitto, un grande conflitto.


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