PROLOGO.

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JUNGKOOK'S POV

Aprile, 7.25, Seoul.

"JUNGKOOK!!!!" -sento dire oltre la porta della mia camera.

"Ehi kookie è ora di alzarsi o farai tardi a scuola."

Aish un'altra giornata di scuola ed è passata solo una fottuta settimana, riuscirò a sopravvivere quest'anno?
Che domande certo che devo sopravvivere.

"Certo mamma adesso mi alzo..." le rispondo fingendo il mio entusiasmo.

Controvoglia mi costringo ad aprire gli occhi che a fatica reggono tutta la luce che trapela dalla mia enorme finestra. Come al solito prendo il telefono e controllo il mio orario scolastico, controllo i messaggi che provengono dal gruppo di studenti appartenenti alla mia classe e lascio un fugace sguardo alla chat di Yoongi.

Decido di alzarmi dal letto e finalmente mi reco in bagno dove, dopo aver fatto i miei bisogni mattutini, mi lavo, sistemo i capelli e infine indosso la mia noiosissima uniforme. Scendo giù con lo zaino e mi fermo velocemente per consumare la solita colazione, i banchan accompagnati da una ciotola di riso e un bicchiere di spremuta.
Dopo aver finito di mangiare prendo il necessario, mi reco a passo svelto verso la porta e saluto distrattamente i miei genitori troppo occupati a pensare al loro lavoro da non accorgersi neanche che me ne stessi andando. Controllo il telefono e trovo una notifica da parte di Yoongi che mi avvisava di essere già lì ad aspettarmi.

~~

"Ciao Yoon" dico affiancandomi a lui.

"Ciao dormiglione, non le usi le sveglie?" asserisce con tono annoiato.

Conosco bene Yoongi e so bene quando è realmente arrabbiato o semplicemente scocciato e in questo momento si diverte solo a sfottermi perché conoscendomi sa benissimo che invento alibi e scusanti per i miei continui ritardi.

"Non ti ci mettere anche tu, oggi proprio non volevo venire a lezione." dico con tono scocciato.

Ci recammo a scuola a passo svelto chiacchierando del più e del meno e accordandoci su cosa avremmo fatto quel pomeriggio. Decidemmo di rimanere a scuola fino alle diciassette,dato che non è obbligatorio rimanere fino alle ventuno. Le lezioni finiscono alle sedici però alcuni studenti decidono di rimanere lì a studiare; chi perché magari vuole passare più tempo con la propria conquista e finge di studiare e chi come noi lo faceva semplicemente per passare un po' di tempo con il proprio migliore amico. Quel giorno infatti Yoongi doveva partecipare ad una noiosissima conferenza tenutasi nell'azienda della sua famiglia, la famosissima azienda Min che si occupa di hardware e che produce videogiochi all'avanguardia. Guarda caso anche l'azienda della mia amatissima famiglia, l'azienda Jeon, si occupa di questo e infatti le due sono concorrenti.
Quando eravamo molto piccoli i nostri genitori erano davvero affiatati, erano diventati soci ma improvvisamente, senza una ragione ben precisa, hanno iniziato ad odiarsi, io avevo all'incirca dieci anni mentre Yoongi dodici così da quel giorno tutto è cambiato.

Una volta arrivati a scuola ci rechiamo ognuno nella propria aula per affrontare un'altra giornata di studi intensa.                       
Il tempo sembrava non voler passare mai ma per fortuna dopo ore di lingue straniere, fisica, matematica e coreano, la giornata sembra terminare, così finite le lezioni decidiamo di recarci subito nella sala studio della scuola per poter completare alcuni compiti e poi finalmente uscire.
L'ora passa in fretta e come sempre io e Yoongi ci concentriamo finendo gran parte del nostro lavoro prendendoci del tempo anche per ridere come degli stupidi.
Controllo l'orologio per poi informare Yoongi dell'orario.

"Cavolo i miei adesso ricominceranno con la loro solita ramanzina." -sentenzia Yoongi nervoso.

"Immagino amico, per qualunque cosa chiamami, io probabilmente adesso andrò a farmi un giro. Se hai bisogno di staccare un po' basta dirmelo." -affermo guadagnandomi un'occhiata complice da parte sua.                                                                                                                                  

Di solito, quando si tengono riunioni noiose, architettiamo delle fughe. Se per esempio i miei decidono di intrattenermi in una di quelle conferenze io senza dare nell'occhio fingo di andare in bagno, chiamo Yoongi che di solito mi aspetta sul retro dell'azienda e scavalco un muretto per poterlo raggiungere e passare del tempo con lui. Di solito rientriamo verso la fine della riunione senza destare sospetti.

"Tu sì che sei un vero amico. Adesso però vado o mi uccidono." -conclude.

"Certo Yoon, ci sentiamo."

Mi lascia un ultima occhiata fugace accennando un saluto per poi sparire tra i vari studenti diretti all'uscita. Sono costretto ad attendere un po' perché se i suoi genitori mi vedessero, capirebbero subito e comincerebbero a starci addosso senza sapere però che nonostante tutto la nostra amicizia continua ad intensificarsi e che nessuno riuscirà a distruggere il nostro legame.

Una volta uscito da scuola decido di passare qualche ora nel mio posto preferito, un graziosissimo parco, un viale lungo e ramificato circondato da grandi alberi fioriti e da un prato verde.
Quando passo qui il mio tempo, mi lascio trasportare dalla natura, dal leggero vento che mi sfiora la pelle, che si insinua nei miei capelli procurandomi una serie di brividi che si espandono per tutto il corpo. Il profumo, la freschezza e la delicatezza del prato e dei fiori appena sbocciati segnano l'inizio della primavera.
Solitamente vengo qui per disegnare, per esprimere la mia solitudine in delle pagine bianche divertendomi a sporcarle di matita e di vari colori. Ho iniziato a disegnare quando avevo appena 3 anni, inizialmente era solo una terapia, ma adesso non ne posso fare a meno, è l'unico modo che conosco per cercare di gestire la mia vita ...

Percorro il viale cercando di osservare e imprimere ogni singolo dettaglio di quello spettacolo naturale. Decido di sedermi su una panchina non molto distante da un piccolo stagno ricoperto di fiori galleggianti e contornato dal alcune ninfee e tife. Prendo il telefono al quale collego gli auricolari, estraggo il blocco colmo di disegni dallo zaino e infine impugno la matita. Scelgo una canzone e faccio scorrere la mano per tutto il foglio, mi perdo tra le note di quella melodia e lascio che la mia mente vaghi su quella pagina bianca ora macchiata.

•Angolo autrice•
Salve a tutti, come potete vedere questo è il prologo della mia storia, spero vi sia piaciuto e se doveste avere alcune osservazioni, non fatevi scrupoli a farmele notare.
Prossimo aggiornamento tra una settimana, ma potrei sempre farvi qualche sorpresa !!!

Un saluto da Mica.🌷

A Day In The Life. [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora